A proposito di Cameron Carpenter ...

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A proposito di Cameron Carpenter ...

Messaggioda pigieffe » 28/01/2014, 20:09

Desidero scrivere riguardo al fenomeno Carpenter per ascoltare alcune delle sue esecuzioni.
Trovo che costui faccia dell'organo uno strumento spettacolare, qualcosa di diverso, dunque, dallo strumento da concerto che i sessantenni miei coetanei sono abituati ad immaginare. Se poi te lo vedi sul palco vestito in quel modo, con un taglio di capelli da rock star, credo che l'acchito sarebbe quello del "forse ho sbagliato posto" per tutti coloro che come me fossero impreparati ad incontrarlo per la prima volta. Non ho mai sentito lo studio di Chopin Op 10 N° 12 eseguito all'organo, coi piedi che vanno alla stessa velocità della mano sinistra dei pianisti, o il walzer in Re bemolle sempre di Chopin col canto affidato alla pedaliera: lui lo fa benissimo e ciò lo qualifica come un virtuoso. Ascoltandone però l'esecuzione della Fantasia e Fuga in Sol Minore di Bach, ho avuto la sensazione che la Musica stesse da un'altra parte e non ho provato la stessa emozione che l'esecuzione di un Richter, o di un Walcha o di un Koopman riescono a suscitarmi.
A me pare che l'essere virtuosi il più delle volte porti l'esecutore ad attirare l'attenzione sul gesto tecnico perdendo di vista che il concerto dovrebbe essere un'occasione per dare la propria versione interpretativa del contenuto musicale...
Attendo volentieri il commento di altri lettori. Grazie. PGF.
pigieffe
 
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Re: A proposito di Cameron Carpenter ...

Messaggioda termoelettronico » 13/02/2014, 0:31

Che dire... grande sfoggio di tecnica e onore al merito se non altro allo studio ed esercizio che l'ha portato a quel livello tecnico ma questo tipo di spettacolarizzazione fine a se stessa personalmente non mi emoziona.

Qua c'e' una dimostrazione "pianistica"

http://youtu.be/bIpepg1Z1aw

Saluti
Vittorio
termoelettronico
 
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Re: A proposito di Cameron Carpenter ...

Messaggioda samueleave » 21/02/2014, 22:09

Condivido le impressioni ma credo che il lavoro di Carpenter offra alcuni altri spunti di riflessione all'organista concertista che metto in discussione:
1. lo sdoganamento dell'organo in contesto profano
2. la comunicazione extramusicale durante un recital organistico
3. il confronto provocatorio e libero con la tradizione
Forse che uno dei nostri problemi sia la mancanza di sex-appeal ? Quanti recital organistici sanno di stantio a partire dal programma ?
Solo per gli intenditori un recital organistico è puro ascolto musicale (acusmatica?): i più ora cercano lo spettacolo musicale. E non è un servizio alla musica farla apprezzare per mezzo di qualche (sano) espediente?
Questa potrebbe essere la lezione di Carpenter... da migliorare certo, ma da non scartare a priori.
samueleave
 
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Re: A proposito di Cameron Carpenter ...

Messaggioda samueleave » 10/01/2017, 0:06

Ho recentemente ascoltato dal vivo Cameron Carpenter ed ammetto grande delusione musicale e totale insoddisfazione estetica: ma come, hai un organo digitale da capogiro e ti limiti a suonare Bach come non lo suonerebbe un allievo di conservatorio (solo "x" volte più veloce, senza alcun senso musicale)? disponi di un sintetizzatore potentissimo, di capacità tecniche forse mai raggiunte e ti limiti ad esibire motricità polipoide in musiche da film muti per Wurlitzer? con la tua fama potresti far amare la letteratura per organo al grande pubblico e sentenzi dal palco considerazioni insipide sulla laicità dell'organo e delle sue origini politeiste? Proprio non capisco come il pubblico (me compreso...) abbia potuto investire così male tempo e soldi del biglietto. Potere della società dell'immagine e dei media. Mi consola che nel silenzio delle nostre chiese, organisti magari sconosciuti, con i nostri begli organi anche un poco acciaccati, danno ogni mese esecuzioni di gran lunga superiori per musicalità, ricerca e valore estetico...
samueleave
 
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