Desidero scrivere riguardo al fenomeno Carpenter per ascoltare alcune delle sue esecuzioni.
Trovo che costui faccia dell'organo uno strumento spettacolare, qualcosa di diverso, dunque, dallo strumento da concerto che i sessantenni miei coetanei sono abituati ad immaginare. Se poi te lo vedi sul palco vestito in quel modo, con un taglio di capelli da rock star, credo che l'acchito sarebbe quello del "forse ho sbagliato posto" per tutti coloro che come me fossero impreparati ad incontrarlo per la prima volta. Non ho mai sentito lo studio di Chopin Op 10 N° 12 eseguito all'organo, coi piedi che vanno alla stessa velocità della mano sinistra dei pianisti, o il walzer in Re bemolle sempre di Chopin col canto affidato alla pedaliera: lui lo fa benissimo e ciò lo qualifica come un virtuoso. Ascoltandone però l'esecuzione della Fantasia e Fuga in Sol Minore di Bach, ho avuto la sensazione che la Musica stesse da un'altra parte e non ho provato la stessa emozione che l'esecuzione di un Richter, o di un Walcha o di un Koopman riescono a suscitarmi.
A me pare che l'essere virtuosi il più delle volte porti l'esecutore ad attirare l'attenzione sul gesto tecnico perdendo di vista che il concerto dovrebbe essere un'occasione per dare la propria versione interpretativa del contenuto musicale...
Attendo volentieri il commento di altri lettori. Grazie. PGF.