Jean Guillou

Tu sei qui

 

Jean Guillou a 12 anni è titolare dell’organo di Saint Serge nella sua città natale. Compie gli studi al Conservatorio Superiore di Parigi dove è allievo [assieme al compagno di classe Luigi Ferdinando Tagliavini] di Marcel Dupré, Maurice Duruflé e Olivier Messiaen. Nel 1955 è nominato professore d’organo e di composizione all’Istituto di Musica Sacra di Lisbona. Nel 1958 si stabilisce a Berlino e nel 1963 ritorna a Parigi dopo la nomina ad organista titolare del grande organo della chiesa di Saint Eustache. La sua carriera lo porta a dare concerti per organo nel mondo intero. Dà anche concerti per pianoforte ed è con tale strumento che interpreta le Sonate per pianoforte di Julius Reubke e di Franz Liszt, oltre alle sue stesse composizioni. Nel 2002 ha inaugurato il piano a pedaliera «Borgato», con cui ha realizzato anche un disco (Philips). Come concertista virtuoso ha dato nuovi impulsi all’arte dell’improvvisazione liberandola dagli stilemi del passato. Come organologo è autore del libro L’Orgue, souvenir et avenir, giunto alla quarta edizione in francese, alla seconda in tedesco ed alla prima italiana (Edizioni Carrara, settembre 2011 - L’Organo, memoria e futuro). Il suo scopo principale è quello di promuovere la costruzione di organi più poetici e con un’espressione più ricca e diversificata. Si deve a lui la concezione di nuovi strumenti come quelli dell’Alpe d’Huez (Francia), della chiesa del Chant d’Oiseaux a Bruxelles, della Tonhalle a Zurigo, del Conservatorio di Napoli, dell’Auditorio de Tenerife della chiesa di Sant Antonio dei Portoghesi di Roma e della cattedrale di Leon in Spagna. Come compositore è da segnalare soprattutto la sua letteratura per organo, caratterizzata sia da composizioni originali tra le quali la Toccata del 1962, les Scènes d’enfants del 1974, Hypérion ou la Rhétorique du feu op. 45 del 1988, Regard op. 77 del 2011. Celebri e famose sono le sue trascrizioni tra le quali citiamo i Quadri di un’esposizione di Mussorgsky, i poemi sinfonici Prometheus, Orpheus e Tasso di Liszt, L’Offerta Musicale di Bach o i 16 Concerti per Organo e Orchestra di Haendel, trascritti per Organo solo, oltre a opere di Rachmaninov e Stravinsky. Ha al suo attivo anche musica da camera, opere per orchestra e per strumenti (tromba, marimba, flauto, violino, flauto di Pan ecc.) ed organo. Da segnalare per la loro particolarità Alice au pays de l’orgue per Organo e Voce recitante e la Révolte des Orgues, per 9 organi e percussioni eseguita in varie città d’Europa (Italia, Francia, Portogallo, Germania). La pubblicazione nel 2012 per i tipi di Beauchesne (Parigi) di una raccolta di testi dal titolo evocatore “La Musique et le Geste” ne fa conoscere le qualità letterarie peraltro già evidenti nel suo libro sull’organo. La gran parte delle sue opere originali e delle sue trascrizioni è pubblicata da Schott. Ha inciso un centinaio di dischi per varie case tra le quali la Philips, la Dorian, Verany, Festivo, la Decca-Universal ed Augure. Tiene Master Class nel mondo intero e dal 1970 al 2005 è stato professore ai Maister-kursus di Zurigo insegnando interpretazione e improvvisazione a più di 300 organisti provenienti da tutto il mondo. - È morto a Parigi il 26 gennaio 2019.

 


 

NECROLOGIO A CURA DI GIORGIO BENATI

 

Il grande organista Jean Guillou, uno dei massimi organisti di tutti i tempi, ci ha lasciati. Aveva 88 anni ma la sua fama lo ha accompagnato e onorato fino all’ultimo non avendo mai smesso la sua attività di concertista, di improvvisatore e di compositore.

Per ben 52 anni (1963-2015) è stato titolare del monumentale organo della chiesta Saint-Eustache a Parigi che con le sue oltre 8.000 canne è il più grande organo di Francia. Altresì, un luogo di culto cattolico situato nel 1° Arrondissement e una tra le più celebri a Parigi: Richelieu e Molière vi furono battezzati; Luigi XIV vi fece la prima comunione; Lully vi si maritò con Madeleine Lambertet; Rameau vi è sepolto; vi si celebrarono i funerali della madre di Mozart, Anna Maria Pertl; Berlioz vi dirigerà il suo Te Deum (1855) e Liszt la sua Missa Soleminis.

Nato ad Angers, capoluogo del dipartimento del Maine e Loira, il 18 aprile 1930 dopo i giovanili studi di pianoforte e organo Guillou si trasferisce al Conservatorio di Parigi studiando con i massimi esponenti del mondo musicale di allora: Marcel Dupré, Maurice Duruflé e Olivier Messiaen.

Inizia subito dopo la sua brillante carriera di musicista: organista, pianista, compositore, improvvisatore e pedagogo. Alcuni numeri: oltre 90 composizioni, più di 100 registrazioni tra cui le opere d'organo complete di Bach, Franck e Schumann oltre a miglia di concerti in 5 continenti. Da ricordare la sua registrazione delle due monumentali e difficilissime Sonate di Julius Reubke (allievo di Liszt, morto a 24 anni), quella per organo sul Salmo n. 94 e quella per pianoforte in Mi bemolle minore. Magnifiche le sue trascrizioni per organo di opere di autori diversi come Bach, Händel, Liszt, Prokofiev, Rachmaninov, Musorgskij, Čajkovskij e Stravinskij.

Guillou è stato un esecutore leggendario, ammirato e invidiato per la sua brillantissima tecnica da grandissimo virtuoso ma anche assai criticato per la sua piena autonomia interpretativa che non rispettava i canoni filologici ma preferiva evidenziare le caratteristiche foniche degli organi e la sua visione strutturale dei singoli brani.

Grande conoscitore degli aspetti tecnici costruttivi, ha collaborato con diversi organari alla costruzione di nuovi strumenti, fra cui quello al Conservatorio di Napoli e nella chiesa di S: Antonio dei Portoghesi a Roma.

La sua singolare filosofia interpretativa fu la base di una tesi di dottorato Rhétorique et Drammaturgie dans l’oeuvre musicale de Jean Guillou sostenuta alla Sorbona da Jean-Philippe Hodant che ha messo a confronto tre sue importanti composizioni. Ne uscì un postulato secondo il quale l’arte di Jean Guillou unisce una autonoma retorica musicale con riferimenti letterari. Pertanto, narrazione musicale e gesto poetico-drammaturgico perfettamente condensanti e strutturati.

Sappiamo che Guillou collaborava con artisti di varia formazione, come il mimo Marcel Marceau, ed era interessato a una pluralità di espressioni come il canto delle balene, il teatro Noh, la musica dell’Estremo Oriente.

Era un uomo di squisita gentilezza ma anche portato alla provocazione. Fra i suoi desideri quello di togliere l’organo dalle chiese. In una sua memorabile intervista all’ Agenzia France-Presse aveva dichiarato «Au fond, je trouve que la musique n’a rien à voir avec les religions. J’ai toujours dit qu’il fallait sortir l’orgue des églises et lui donner une autre vie ! » (Alla fine, trovo che la musica non ha nulla a che fare con le religioni. Ho sempre detto che bisognerebbe portare l'organo fuori dalle chiese e dargli un'altra vita!). Recentemente aveva poi chiarito che desiderava che l’organo avesse una sua vita autonoma anche fuori dai luoghi di culto.

L’ho conosciuto e frequentato per un certo periodo ed era molto legato alla nostra regione, il Veneto appunto. Molti i concerti che vi ha tenuto nel corso della sua vita. Mi raccontava che amava molto la cucina dello chef Massimiliano Alaimo. A Padova, inoltre, risiedeva il suo agente per l’Italia, l’organista-pasticcere Daniele Tobio.

Nel padovano, nella chiesa arcipretale di Trebaseleghe (PD), ha voluto che si tenesse il 4 ottobre 2007 la prima mondiale del suo concerto per organo e orchestra op. 70 con lui all’organo e l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da un altro veneto, il Maestro Giuseppe Marotta. Altro concerto a Padova nella chiesa di S. Antonino all'Arcella il 10 novembre 2010 sempre con Guillou all’organo e il Maestro Marotta alla guida della Divertimento Orchestra di Padova, concerto poi ripetuto nella chiesta Saint-Eustache a Parigi il 14 novembre. Nel 2018 era ancora a Padova per un concerto solistico nella chiesa di S. Daniele il 13 maggio 2018 e poi alla Chiesa dei Carmini in Venezia, sabato 19 Maggio.

A Padova era anche legato al costruttore di pianoforti Borgato inaugurando nel 2002 al Teatro Olimpico di Vicenza e all’Opera Royal di Versailles, il Piano-Pedalier Borgato con il quale ha inciso poi un CD.

Con Verona era legato da un parentela legata alla moglie, la cui sorella era sposata con un funzionario di BPV. Vi era ritornato nel 2010 per un concerto solistico nella chiesa di Santa Maria della Scala e avrebbe dovuto poi esibirsi in Arena il 27 agosto 2012 con il suo visionario lavoro “La Révolte des Orgues” per 9 organi, percussione, brass ensemble e un direttore, purtroppo poi rinviato a data da destinarsi causa il poco pubblico prenotatosi per l’evento. Ma come non ricordare le sue presenze anche al Festival di Asiago, a Vicenza e tantissime altre località venete.

Ora è certamente nel Parnaso assieme ai grandi della storia. A noi il ricordo di averlo applaudito e l’ammirazione per quanto ci ha lasciato.

Giorgio Benati