Alessandro Piccinelli (1934-2024), organaro. In memoriam.
Sabato 4 maggio 2024 è mancato l’organaro Alessandro Piccinelli della storica famiglia bergamasca successori della scuola Bossi e continuatori della scuola Serassi. Nasce il 29 settembre 1934 a Ponteranica Alta (Bergamo) ai confini con la città di Bergamo. La ditta, fondata nel 1911, è ad oggi alla quarta generazione. Alessandro appartiene alla terza. In questi 113 anni di attività intensa e stimata, gli organari Piccinelli, hanno lasciato nell’organaria italiana un’impronta importante per serietà, continuità ed esperienza.
Il nonno Angelo (1882-1956) a 12 anni entrò nella fabbrica Giacomo Locatelli junior (1864-1918), successore della celebre Serassi, per rimanervi fino a 22 anni. Successivamente passò per 7 anni alle dipendenze di Luigi Balicco Bossi (1833-1911), ultimo discendente della plurisecolare dinastia d’organari Bossi (dal 1550), divenendone uomo di fiducia e rilevandone le attrezzature di laboratorio. Nel 1911 si mise in proprio. Ebbe sette figli, di cui: Casimiro (1906-1996) organaro a Ponteranica; Emilio (1909-2006) organaro a Ponteranica; Alfredo Piccinelli (1917-2008) organaro a Ponteranica e poi dal 1953 a Padova; Giacomo Bartolomeo (1926-1986) organaro a Ponteranica e poi dal 1954 a Padova.
Alessandro è figlio di Emilio. Lavora come garzone nella ditta paterna, molto esigente nel lavoro tant’è che impegnava intere giornate per ottenere la perfetta funzionalità sonora anche solo di alcune canne: era una sfida continua! In questo clima Alessandro apprese il rigore tecnico, la tenacia per un risultato d’eccellenza. La sua specializzazione era l’intonazione delle canne. Da giovane, nei primi anni del 1950, lavorò per alcuni anni come cannista e accordatore per la ditta Ruffatti di Padova, legati per affinità a seguito del matrimonio nel 1954 della signorina Marcella Ruffatti (1917-2007) con Alfredo.
È soprattutto nel restauro che l’Antica Ditta Organara Piccinelli è ovunque conosciuta ed apprezzata, assurgendo a primati di affidabilità. Fu tra le prime in Italia (dal 1960) a restaurare antichi organi secondo criteri storico-filologici. Gli organi lavorati sono centinaia, sparsi in varie regioni italiane in particolare del nord. L’operare si è sempre contraddistinto per la paziente maestria manuale sia sulle complesse meccaniche sia sulla difficile intonazione e accordatura delle canne. Grazie a loro, antichi organi famosi e umili hanno ripreso a fare vivere la musica. I numerosi attestati di stima hanno sempre sottolineato la capacità di far “resuscitare” organi anche quando sembravano compromessi dall’incuria e dal tempo, dando ad essi l’originaria bellezza.
Alessandro nella sua lunga vita ha percorso ben 77 anni di attività organara. Fino a pochi giorni prima del decesso era in laboratorio a Ponteranica ad intonare le canne e in chiesa alla tastiera dell’organo dando ai figli Marco (1962) e Gianluigi (1968) sicurezza per un lavoro perfetto. Con riuscite improvvisazioni all’organo metteva a prova l’uguaglianza, la chiarezza e la spontaneità dei suoni delle diverse e numerose canne, per ottenere il meglio di equilibrio, dolcezza e maestosità. Una vita fatta di lavoro, di famiglia e di orgogliosa appartenenza con un operare solido, sicuro, onesto, competente, duraturo, dal carattere schietto. Addio Alessandro, il tuo taciturno e paziente lavoro rimane esortazione a proseguire, come la grande musica che non ha confini di tempo. Grazie!
Prof. Giosuè Berbenni
[articolo pubblicato sull'annata 2025 del periodico «Arte Organaria Italiana» a cura dell'Associazione Serassi di Guastalla]