Pier Paolo Donati [essendo] amico di Luigi Ferdinando Tagliavini [...] è in grado di scrivere [di lui] con cognizione di causa. […]. Il desiderio di approfondire la conoscenza della musica antica mi aveva spinto alcune volte a Pistoia per frequentare le lezioni di Tagliavini [...]: qui ebbi l’occasione di conoscere Donati, con cui si era stabilito un rapporto di cordialità e amicizia: eravamo entrambi storici dell’arte. Egli mi accompagnò ad esaminare e suonare nella zona organi antichi [...] restaurati nel suo laboratorio fiorentino in Palazzo Pitti […]. Apprezzai la precisione nell’uso dei materiali, il modo corretto, storico, scientifico di procedere al restauro degli organi antichi. Non sempre fui convinto e conquistato dal suono, dall’intonazione, […].
[Mentre] stavo provando a Trento l’organo di S. Maria Maggiore [...] conobbi il padre della scienza organologica italiana, Renato Lunelli. [...]. Fui colpito dalle sue copiose ricerche in ambito organario e dall’immensa conoscenza [...] storica, tecnica e musicale [...], ma anche la semplicità e l’umiltà dello studioso […].
Nel 1960 egli aveva fondato con Tagliavini la rivista «L'Organo», la prima [...] di tipo scientifico. […] Avevo incontrato Tagliavini in varie circostanze: era stato sempre cordiale con [me], anche quando le nostre opinioni erano un po’ diverse. [...] C’era fra noi stima e apprezzamento, si parlava volentieri di musica, cultura e di ogni argomento. [...]
[Da quando andò in pensione] si lamentava di essere rimasto solo: “[...] sono spariti molti amici e quasi tutti gli allievi che prima mi osannavano. Ciò mi rattrista e non mi è sempre chiaro il perché [...]”.
Ho conosciuto anche Oscar Mischiati. […] qualche volta ci siamo scontrati, forse perché lui era più attento allo strumento che alla musica. [...] Tuttavia l’organo non è un quadro, non un’opera d’arte da ammirare: è una macchina per fare musica […].
Dissentivo da Mischiati quando voleva ricostruire un nuovo Serassi o altro organo storico attorno ad una manciata di canne originali. [...] non si può ricostruire una copia di un organo antico attorno a quattro canne pur originali. […]
Inoltre Mischiati non era mai sfiorato dai dubbi che in me invece sono cresciuti con l’età: era certo, sempre e ovunque, [sempre] sicuro della sua [opinione]. […] Non so se tale rigidezza sia utile all’organo, al restauro, alla storia. [...]
Sicuramente la Soprintendenza ai beni culturali, che nel passato ignorava l’organo e pensava solo a conservare l’esterno della cassa se era artistica, ora è interessata anche alla macchina organo; e ciò è merito del movimento di Lunelli e di Tagliavini.
Tuttavia l’opera di restauro appare abbastanza difficile. Le chiese sono sempre meno frequentate e l’organo è l’ultimo pensiero della parrocchia. […]
- La mia testimonianza si può leggere integralmente nella pagina internet
https://www.organieorganisti.it/uno-sgu ... nistica-42 .