breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

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breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda Moderator Fori » 19/11/2014, 20:16

Caro Paolo BOTTINI http://www.paolobottini.it ,

ti scrivo all'indomani del mio concerto "leggero" per darti qualche notizia.

[...] Sono stato contento di aver potuto realizzare questo esperimento che prosegue il discorso sulla attualizzazione dell'organo storico inserito in un contesto di socialità oltre che di sacralità. In fin dei conti ai tempi d'oro del melodramma l'organo si esprimeva in quella che era la lingua musicale di tutti.

Perché non tentare, data l'universale espansione della musica leggera nelle sue varie specificazioni, di esprimerla attraverso il nostro strumento?

L'organo ottocentesco è una meravigliosa macchina per suonare e può rendere in modo superbo qualsiasi tipologia musicale. Così è avvenuto con grandioso Felice Bossi 1843 di Chivasso [...] può comunque offrire una sterminata gamma di impasti timbrici godibilissimi [...]

Puro divertissement? Provocazione gratuita? Forse. Ma il pubblico che affollava il severo Duomo gotico ha ascoltato con attenzione e devozione degne della sacralità del luogo dimostrando che la Musica (come scrisse Verdi) è pur sempre una e che la bellezza di pagine destinate al divertimento è comunque derivata dallo Spirito divino. [...]

Roberto COGNAZZO
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda Macinanti » 19/11/2014, 23:16

Caro Maestro Bottini,
leggo con interesse e curiosità la lettera dell'amico Roberto.
Se, per chi ci crede, la strada per riportare in vita il defunto mondo dell'organo è questa, allora ben venga l'idea di Cognazzo che almeno è realizzata su organi veri e non sui miraggi virtuali del nulla che stanno dilagando. Quelli che illudono di avere l'organo di Notre-Dame a casa, come una bambola gonfiabile illude il disperato di avere una femmina vera nel letto.
Ma non su questo voglio dilungarmi. La mia riflessione è ancora una volta sul sorprendente trasformismo leopardato di Santa Madre Chiesa, che vieta la Passacaglia "perché una danza" da una parte e si compiace di «Maramao, perché sei morto» dall'altra. Detto fra noi, perché no? In pieno sfascio, meglio farsi una risata... anche in duomo.
Vivete felici
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda Bombardone93 » 20/11/2014, 8:53

Io capisco certamente il discorso che l'opera era la musica leggera dell'Ottocento...
E so pure bene come - com'è noto - che i nostri organi sono in grado di fare acrobazie sonore incredibili...
Ma resta un problema di fondo: se anche la musica da divertimento è ispirata nelle menti dallo Spirito Santo, bisogna fare un grosso ragionamento dottrinale prima di permettere ufficialmente in chiesa Gino Paoli etc.
Vabbè che ormai ai matrimoni ho sentito Morandi e Ramazzotti, le robe sincopate dei Gen etc...
Ma allora cosa serve avere le commissioni pastorali diocesane che dovrebbero vagliare i programmi dei concerti? A niente, essendo ormai tutto possibile se in chiesa risuonano i successi della canzone leggera!
Allora come salviamo quel poco che resta dell'originale integrità che salva la chiesa in quanto luogo sacro, rifugio, zona protetta dal mondo?! Cosi facendo attiriamo certamente consensi e gente, ma dopo? La degradiamo ad una succursale dell'Ariston?! Altrimenti nessuno si cura più di organi e chiese?
Io non sono contro queste iniziative, anche simpatiche, soprattutto se ben fatte come nel caso del noto maestro Cognazzo... ma quali sono i confini? Vanno regolamentate... cosa inutile in Italia, dove tutti fanno quello che vogliono in chiesa e dove non esiste nessun sistema repressivo...
Quindi, perché domandarsi pro e contro di queste iniziative?
Resto piuttosto alla domanda: perché tocca inventarsi queste iniziative?
Bombardone93
 
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda pal5 m+a » 22/11/2014, 11:04

Sono pienamente d'accordo con il maestro Macinanti che, non per niente , è il Maestro Macinanti e questo basta.
A questo punto, nel famoso duomo gotico, si potrebbe suonare anche il BALLO DEL QUA QUA e il pubblico sicuramente applaudirebbe e chiederebbe anche dei BIS.Però sarebbe questo l'educarea il pubblico al valore della musica classica? Alcuni organisti , dopo studi interminabili al conservatorio, hanno come risultato questo?
Non vorrei che la questione nascondesse il vero problema per questi musicisti: LA PECUNIA, ovvero L'ASSEGNO A FINE CONCERTO.
Vogliamo paragonarli ai tanti politici che per SOLDI si vendono, svendono, e rivendono al migliore offerente senza nulla curarsi di chi li ha eletti? Per ora attendo un attimo al paragone, anche se la tentazione mi fa prurito.
Grazie ancora al Maestro Macinanti.
maurizio caminati
pal5 m+a
 
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda riccadonati » 22/11/2014, 19:34

Penso seriamente, e lo dico col cuore sanguinante che in fin dei conti, il problema della musica in chiesa, sia un problema piccolo piccolo. La Chiesa come l'abbiamo conosciuta noi, si sta spegnendo lentamente e non vedo all'orizzonte nemmeno un barlume di sacralità, di sensum ecclesiae, di adorazione rivolta all'Altissimo, di vera, sana matura e compiuta maturità nella fede. Si va in chiesa per far fare la comunione al figlioletto, non perché ci si crede, ma perché ci si tiene che il bambino abbia la scheda dei "vaccini" in ordine (battesimo, comunione, cresima). Per il resto, mio nonno che ha girato il mondo, diceva sempre: è tutta un darsela a d'intendere". Io non ci sto. La musica mi fa vivere e ogni volta che entro in contatto con Lei, entro nello spazio dell'ineffabile, dell'indicibile dove tutto è il Tutto. Cosa ha da spartire con me Maramao? Cosa ha da spartire Gino Paoli con la percezione dell'Eterno? Una volta le chiese servivano a uscire dal mondo per farti entrare nel Mondo. Oggi non si sa più di quale mondo si stia parlando e si tratta l'Eucarestia come se fosse un qualunque oggetto commestibile. Veramente. Io non ci sto. Prego perché Dio voglia davvero rafforzare quella poca, debole, caduca fede, di uno che ha incontrato Dio anche attraverso la musica e faccia sì, che non incontri mai qualcuno che gli dica: E' stato tutto un Maramao. [Riccardo Donati, Pisa]
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda Franco Bertino » 22/11/2014, 22:29

Concordo pienamente con l'opinione del M° Cognazzo; qualche tempo fa ho dato un concerto a Mondonio su un "discutibile" organo Davico, per quanto funzionante, e ho eseguito. fra l'altro, alcuni ever green americani, un paio di brani di Morricone e qualche colonna sonora di film noti (La battaglia di Alamo, per es.): il pubblico era entusiasta si sentire l'organo "scostarsi" dalle sonorità prettamente liturgiche e restituire egregiamente della musica altrimenti ascoltata. Più recentemente ho suonato su un Collino del 1885 (a Pianezza dove abito) la Messa solenne in Do di Giovanni Quirici, anche qui il pubblico non stava più nella pelle nel sentire un uso "inconsueto" dell'organo. Sono solo due esempi per sottolineare il mio accordo con Cognazzo. Sicuramente i puristi avranno grandi critiche da fare sia sul genere, sia sullo stile, sia ancora sull'antica e stantia diatriba fra musica classica e musica leggera, dimenticando forse che la musica andrebbe forse distinta in musica bella e musica brutta, musica che comunica emozioni e musica che lascia totalmente indifferenti. Detto ciò, io amo eseguire e sentire Frescobaldi e Bach, ma sono altrettanto entusiasta di eseguire e sentire i nostri compositori ottocenteschi come pure chi come me "osa" suonare canzoni e brani di oggi non scritti per l'organo che, non bisogna dimenticarlo, è strumento musicale a tutti gli effetti e come tale può essere usato.
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda samueleave » 23/11/2014, 0:01

Sono con il maestro Cognazzo per lo sforzo di divulgazione e attualizzazione dell'organo ottocentesco italiano a testimonianza che le alternative ci sono. Ritengo tuttavia esecrabile che il concerto sia avvenuto in un un luogo consacrato e per mezzo del consenso ecclesiale, in piena violazione delle regolamentazioni in materia ed a consolidamento della già divagante confusione di luoghi, funzioni, ruoli e momenti. Ancora una volta la cultura italiana dell'eccezione violenta il senso delle cose. Se fossi stato del pubblico il mio silenzio non sarebbe stato quello devoto e attento dei 400 pecoroni lì presenti ma quello allibito e scandalizzato di chi al circo vede il nano che esibisce la sua donna nana come un fenomeno da baraccone. Le concessioni populiste alla lunga non hanno mai ripagato il prezzo che costano.
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda raphalin-cm » 23/11/2014, 19:47

Può piacere...

A me le canzoni piacciono; ma di lì a farmele piacere eseguite su un organo, e in una chiesa, ne corre parecchio. E sul fatto che questa sia la strada giusta per valorizzare la musica e l'organo, nutro i miei personalissimi dubbi...
L'organo "laico" ha un suo interesse e una sua appetibilità concertistica; proporlo non nella chiesa sconsacrata di una vecchia confraternita, ma in un duomo cittadino mi sembra però molto ardito e, il più delle volte, pericoloso.

Quanto alla bellezza che promana sempre dallo Spirito, va bene tutto... anche la bellezza delle belle donne è senza dubbio uno dei più grandi doni di Dio e rapisce l'attenzione più di ogni altra cosa, nondimeno una sfilata di ragazze in costume da bagno solitamente non è ritenuta consona al luogo sacro. Vero è che la musica organistica scopertamente profaneggiante, scritta in tutte le epoche, solleva gli stessi problemi; tuttavia la patina di storicità sembra sanarli; e "Nel blu dipinto di blu" è tanto più vicino a noi rispetto alle arie di quell'Ottocento operistico di cui il m°Cognazzo è un abilissimo interprete. Lo scandalo c'era anche un tempo: solo che nei bei tempi andati le chiese erano frequentate da tanti semplici, puri di cuore per i quali tutto era puro. E la koiné musicale c'era davvero: invece oggi tutti sanno che il sound corrente in chiesa è un altro: Gen e Frisina perlopiù, ma comunque non quello delle canzoni che si sentono alla radio...

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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda lorenzo » 24/11/2014, 14:07

Condivido in toto le osservazioni di Andrea Macinanti e anch'io ero rimasto molto stupito che avessero potuto proporre un programma del genere in chiesa, cosa che non avrei mai fatto, né accettato di accogliere nei concerti che organizzo.
Da un punto di vista strettamente musicale, posso capire che una proposta del genere, la prima volta, susciti la curiosità divertita degli astanti.
Sono altrettanto convinto, però, che dopo 2 o 3 tentativi, finita la novità, la gente si stuferebbe comunque anche perché, per quanto uno possa fare "numeri" su un organo serassiano, si tratta di un repertorio pensato per altri basi musicali.
Un qualsiasi pianista da piano bar con una tastiera multicampionata e superamplificata, toccando un tasto solo per volta, ottiene effetti mirabolanti che si adattano a quel repertorio molto meglio di qualsiasi organo.
Mi spiace dirlo ai lombardi giustamente orgogliosi dei propri meravigliosi strumenti ottocenteschi, ma è questo il limite dell'organo serassiano.
Di non vivere per sé, ma inseguendo e cercando di imitare gli altri.
Anche oggi non penso proprio che l'organo possa avere un futuro cercando d'imitare le tastiere elettroniche (!!!) o le orchestrine da sagra e il loro repertorio.
Da anni sono sempre più convinto che il futuro dell'organo possa passare solo attraverso un suo recupero nell'uso liturgico di qualità.
Naturalmente non limitandosi al repertorio antico, ma anche proponendo repertorio moderno (di qualità!).
lorenzo
 
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda faustocaporali_ » 27/11/2014, 7:14

Ciò che ha eseguito Cognazzo corrisponde pressoché esattamente a quanto è stato fatto in Italia nei secoli d’oro dell’organo. Che lo strumento sia stato dal punto di vista organologico un supporto splendido e colorito è condivisibile, che la letteratura sia stata di altrettanto livello, fatte pochissime eccezioni, lo possiamo ben dubitare, vista la messe di cianfrusaglie di “imitator di imitatori”.

L’idea in sé è accattivante, quella di agganciarsi alla realtà viva per ridare popolarità all’organo. Ma il travaglio che ha percorso il mondo dell’organo dal momento in cui il modello beethovenian-germanico (a cui certo Cognazzo opporrà fieramente la sua italianità) ha fatto breccia da noi, ci ha lasciato il compito di fare musica con nobiltà e, se si può, con grandezza di idee e di stile.

Basterebbe guardare a Bach: egli considerava la musica di chiesa come appendice della musica del mondo e dava una veste intrigante alla melodia liturgica con grande ricchezza tecnica. Altrimenti si potrebbe cadere in quel mestiere di “ciabattoni” che il buon Cognazzo conosce bene: la differenza è che da una parte si lascia la musica popolare così com’è, dionisiaca e facile, dall’altra si trovano idee, suoni e tecniche nuove.

Ma siamo sicuri che Cognazzo sa dare la giusta sostanza a quello che suona e che agisce come Bach: in fin dei conti il tema della fuga BWV 542b non è altro che una canzonetta in voga all’epoca, il BWV 654 una sarabanda, il 631 una giga…

Fausto Caporali
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Re: breve cronaca di un concerto d'organo... "leggero".

Messaggioda lorenzo » 02/12/2014, 19:20

Caro Fausto, siamo perfettamente d'accordo sull'uso nobile di temi di derivazione profana e/o di ritmi stilizzati di danze.
E' vero, si è sempre fatto.
Trovo molto meno condivisibile la riproposizione tout court di canzonettamenti vari, per quanto ben eseguiti (e sia chiaro che non ho dubbi sulle grandi capacità interpretative di Cognazzo).
Resta poi il problema del luogo.
E' ben vero, come dice Bertino, che l'organo è uno strumento musicale.
Però, se a casa mia o nell'auditorium posso fare ciò che voglio, in chiesa, dove resto comunque un ospite, ci sono delle regole che, piacciano o meno, vanno rispettate.
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