Sul Giovanni Sebastiano 'de noantri'

Da qualche tempo nella rivista che dirigo, «Informazione Organistica», si vanno pubblicando contributi e documenti per una storia del restauro degli strumenti storici a tastiera, anche alla luce delle leggi emanate in Italia sulla tutela dei beni culturali.
Nell’articolo che potete leggere cliccando il seguente collegamento http://win.organieorganisti.it/Newslett ... oantri.pdf , riferisco a futura memoria le azioni poste in essere contro l’applicazione della legge 1089 del 1939, ed altri episodi che rendono conto di quale fosse l’aura del tempo e quali le ragioni di un cambiamento del gusto musicale.
Se la storia è maestra di vita, quando si voglia contrastare l’attuale deriva va tenuto conto di quello che è accaduto in passato; anche se i cambiamenti imposti nell’organizzazione degli uffici centrali e periferici della tutela dimostrano come oggi le condizioni per porre in valore l’insostituibile patrimonio musicale italiano, parte rilevante della civilta occidentale, siano se possibile ancora peggiorate.
Sui temi che interessano il Forum, non si vede salire all’orizzonte un futuro radioso né per gli organi storici né per gli organisti; difatti, per quanto l’AIOC si sia battuta dal 1994 ad oggi, la Gerarchia continua a non dar segno di voler tornare a servirsi degli organi nella celebrazioni dei riti.
Avendo visto all’opera il ‘meccanismo’ della tutela dall’interno, avendo fatto parte della Commissione Nazionale per il restauro degli organi storici insediata nel 1991 presso il Ministero dei Beni Culturali, sono giunto alla conclusione che per frenare la tendenza che sta portando all’estinzione la professione d’organista ci si debba appellare ai competenti uffici amministrativi e giurisdizionali per far rispettare il dispositivo di legge che vincola le opere d'arte al pubblico godimento. Tradotto: i quadri, gli affreschi e le statue si debbono poter vedere; gli organi si debbono poter ascoltare.
D’altra parte, anche la sempre più diffusa tendenza ad istituire un biglietto d’ingresso per accedere ai luoghi di culto ricchi di opere d’arte, tra cui sono compresi gli organi storici, offre materia da sottoporre alla valutazione degli uffici sopra citati. Certo, sarà anche necessario il sostegno di un movimento d’opinione; per questo, in accordo con il direttore del Forum e affiancato da amici e colleghi scrivo queste righe per chiedere la vostra opinione.
Pier Paolo Donati
Nell’articolo che potete leggere cliccando il seguente collegamento http://win.organieorganisti.it/Newslett ... oantri.pdf , riferisco a futura memoria le azioni poste in essere contro l’applicazione della legge 1089 del 1939, ed altri episodi che rendono conto di quale fosse l’aura del tempo e quali le ragioni di un cambiamento del gusto musicale.
Se la storia è maestra di vita, quando si voglia contrastare l’attuale deriva va tenuto conto di quello che è accaduto in passato; anche se i cambiamenti imposti nell’organizzazione degli uffici centrali e periferici della tutela dimostrano come oggi le condizioni per porre in valore l’insostituibile patrimonio musicale italiano, parte rilevante della civilta occidentale, siano se possibile ancora peggiorate.
Sui temi che interessano il Forum, non si vede salire all’orizzonte un futuro radioso né per gli organi storici né per gli organisti; difatti, per quanto l’AIOC si sia battuta dal 1994 ad oggi, la Gerarchia continua a non dar segno di voler tornare a servirsi degli organi nella celebrazioni dei riti.
Avendo visto all’opera il ‘meccanismo’ della tutela dall’interno, avendo fatto parte della Commissione Nazionale per il restauro degli organi storici insediata nel 1991 presso il Ministero dei Beni Culturali, sono giunto alla conclusione che per frenare la tendenza che sta portando all’estinzione la professione d’organista ci si debba appellare ai competenti uffici amministrativi e giurisdizionali per far rispettare il dispositivo di legge che vincola le opere d'arte al pubblico godimento. Tradotto: i quadri, gli affreschi e le statue si debbono poter vedere; gli organi si debbono poter ascoltare.
D’altra parte, anche la sempre più diffusa tendenza ad istituire un biglietto d’ingresso per accedere ai luoghi di culto ricchi di opere d’arte, tra cui sono compresi gli organi storici, offre materia da sottoporre alla valutazione degli uffici sopra citati. Certo, sarà anche necessario il sostegno di un movimento d’opinione; per questo, in accordo con il direttore del Forum e affiancato da amici e colleghi scrivo queste righe per chiedere la vostra opinione.
Pier Paolo Donati