Quando in seminario di studiava "harmonium"...

[Giuseppe Bailotto]

Come tanti bambini della mia età, in tempo di guerra sono stato sbattuto in seminario perché il papà ad un certo punto si ritrovò con troppe bocche da sfamare (undici me compreso!): è lì che ho iniziato ad apprezzare la musica sacra e in particolare mi trovai affascinato dal "respiro" espressivo di quella specie di tastiera che per suonarla dovevi pedalare... l'harmonium o, come dicevamo allora, l'armonio. Chiesi subito al rettore che volevo seguire le lezioni di don Dante: ma quanto difficile era, sulle prime, coordinare il dito con la pedalata! Ebbene, siccome all'epoca già conoscevo a memoria la cosiddetta "Messa degli angeli", fu quella la partitura sopra la quale cominciai ad imparare la musica e ricordo bene quel maestoso "Alexandre" che il rettore stesso (pure lui buon musicista) fece arrivare appositamente dalla Francia tramite un suo amico prete di Limoges. È grazie a quegli anni passati in seminario che oggi sono in grado di svolgere dignitosamente il mio servizio di organista liturgico... destino volle che nel 2012 il terremoto abbia fatto rovinare la facciata della chiesa sul mio amato Tamburini, e da allora io sono tornato a suonare l'harmonium nella chiesa sussidiaria! Ecco, volevo semplicemente scrivere la mia esperienza di "harmoniumista" incallito!...