Giorgio Piombini

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GIORGIO PIOMBINI nasce a Vesale di Sestola (Modena) il 2 Febbraio 1934, nono di dieci figli. Piccolissimo perde il padre e questo aggrava una situazione di per sé difficile in quegli anni per la gente della montagna. A otto anni viene avviato agli studi prima a Carpi, poi a Bologna, presso l’Istituto degli Oblati, voluto da Don Vincenzo Saltini, fratello di Don Zeno, fondatore di Nomadelfia. Mentre i suoi compagni, durante la ricreazione, giocano a pallone, lui, delicato di salute, comincia a studiare il pianoforte. Dimostra subito un’innata predisposizione alla musica, allo strumento dell’organo e sotto la guida del M° Ireneo Fuser sostiene gli esami al Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna. Contemporaneamente inizia l’attività di Direttore di Coro alla guida di gruppi vocali, i primi formati dai suoi compagni. Si dedica allo studio e alla pratica del Canto Gregoriano, frequentando poi corsi di perfezionamento con il prof.Giacomo Baroffio. 
Compie gli studi classici presso il Liceo Galvani di Bologna e successivamente frequenta l’Istituto di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (D.A.M.S.) dell’Università di Bologna.
Dal 1954 al 1962 è Organista e Maestro di Cappella presso la Basilica di San Luca in Bologna. Sempre nel ‘62 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio Musicale di Bologna. Dal 1964 al 1975 fonda e dirige il CALAB (Centro di Azione Liturgica dell’Arcidiocesi di Bologna) presso la Cattedrale.
Nel 1970 viene chiamato a dirigere la plurisecolare Cappella Musicale di San Biagio di Cento (Fe) e al suo interno fonda la Schola Gregoriana “Angelica” Dal 1976 e fino al pensionamento è Bibliotecario Responsabile presso il Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna (poi Museo Internazionale della Musica), la prestigiosa storica biblioteca musicale raccolta nel 1700 dal celebre Padre Giambattista Martini. In questo suo ruolo promuove i “Concerti in Biblioteca”, si adopera e fa restaurare antichi strumenti presenti in Museo, avvia una Collana con trascrizioni musicali di opere ivi conservate.  
Dal 1976 al 1977 dirige la storica “Società Corale V.Bellini”di Budrio (Bo).
Nel 1978 si diploma in Clavicembalo presso il Conservatorio di Musica “Felice E.Dall’Abaco” di Verona con il M° S.Vartolo.
Nel 1987 fonda e dirige per anni la “Cappella Musicale dell’Immacolata” in Bologna, istituendo e dirigendo presso l’omonima chiesa una Scuola Musicale finalizzata alla formazione di Organisti e Direttori di Coro.
E’ Direttore Editoriale della Rivista “Farcoro”, si occupa delle pubblicazioni musicali dell’AERCO (Associazione Emiliano-Romagnola Cori) ed è membro della Commissione Artistica di detta Associazione. Per conto dell’AERCO tiene Corsi biennali di Canto Gregoriano a livello regionale.
Organizza seminari di studio ed è chiamato quale relatore a convegni musicologici.
Cura la pubblicazione degli indici della Rivista “ Note d’Archivio per la Storia Musicale” per la Fondazione Levi di Venezia nel 1983.
Trascrive diverse musiche corali inedite e pubblica la “Messa alla Pastorale” di Giovanni Antonio Riccieri (1679-1742) per la Collana “Quaderni Centesi”, dirigendola sia in Italia che all’estero.
Per quanto riguarda il campo organistico, viene chiamato ad insegnare Organo presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Modena. Nel 1986 nasce la Rassegna Musicale annuale “Itinerari Organistici nella Provincia di Bologna”, di cui è ideatore e direttore artistico, finalizzata al recupero e al restauro degli Organi Storici presenti soprattutto nell’area appenninica e in Bologna. Nell’arco di una ventina d’anni viene restaurato in media un organo all’anno. Un risultato lusinghiero, impreziosito dal fatto di essere riuscito a coinvolgere in questa impresa Enti pubblici e privati, fra i quali la Provincia, La Sovrintendenza ai Beni Culturali, il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro, l’Associazione Arte dei Suoni, oltre alle Comunità parrocchiali.  
Nel 2004 pubblica per le Edizioni Eurarte di Varenna nella Collana Rarità musicali “Composizioni inedite per Organo” con musiche manoscritte conservate presso famiglie in località dell’appennino bolognese.  
Muore a Bologna il 6 Maggio 2007.

 

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GIORGIO PIOMBINI IN MEMORIAM

Ad un mese dalla scomparsa, sentiamo un forte desiderio di parlare del nostro caro Maestro Giorgio Piombini perché scrivere di lui significa ricordare un uomo che ha dedicato la sua vita alla musica.
Da buon montanaro ha saputo trasfondere nella musica un valore fondamentale della montagna: quello della continuità, per cui ha saputo seminare, mettere a dimora tante piantine, tra le quali una delle più belle è senza dubbio la Rassegna “Itinerari organistici nella Provincia di Bologna”. In questi ventidue anni si è battuto strenuamente per il recupero e la valorizzazione dell’immenso patrimonio organistico della Provincia bolognese. In questo vasto territorio, infatti,  si contano parecchi organi storici: da quando nell’estate del 1986 venne effettuata la “rimessa in funzione” dello storico e prezioso organo di Montorio, nel Comune di Monzuno, costruito nel 1875 dall’organaro bolognese Alessio Verati, si è ottenuto in media un restauro all’anno. Un risultato certamente lusinghiero, impreziosito ulteriormente dal fatto di essere riuscito a coinvolgere in questa impresa Enti pubblici e privati, fra i quali la Provincia, la Sovrintendenza ai Beni Culturali, il Gruppo di studi Savena Setta Sambro, l’Associazione Arte dei Suoni, oltre alle Comunità parrocchiali. Da tempo aveva compreso che l’inesorabile avanzare della tecnologia e dell’elettronica avrebbe rischiato di confinare a ruolo di inutili cimeli questi tesori unici ed irripetibili di storia, di cultura e di religiosità, pretendendo di sostituirli con surrogati, che nulla hanno a che vedere con l’inimitabile e ineguagliabile “voce “ dell’organo.
In questa battaglia ha avuto un autorevolissimo alleato in Papa Giovanni Paolo II°: in occasione, infatti, dell’inaugurazione dell’organo mobile per le celebrazioni in Piazza S.Pietro l’11 Aprile 1981 ebbe a dire: “(…) Proprio la musica d’organo, privo com’è di parola, può chiarire ed interpretare in modo straordinario i misteri liturgici e favorire la preghiera in spirito e verità”.

Nella sua grande umiltà, dietro la quale si celava una profonda preparazione musicale, non ha mai voluto “apparire”, preferendo ai titoli cubitali delle roboanti manifestazioni musicali un più oscuro, ma preziosissimo lavoro di trascrizione di brani manoscritti per organo, di cui una parte sono stati pubblicati nel 2005 dalla Casa Editrice EurArte.

Il Canto gregoriano è l’altro grande filone nel quale si è speso, trovandosi spesso solo a difendere la principale tradizione europea di canto liturgico in lingua latina. Nonostante la posizione assunta in proposito dallo stesso Concilio Vaticano II° , il canto gregoriano viene sempre più emarginato, a vantaggio di forme musicali più moderne, più facili per l’assemblea, ma ben lontane dall’intensità e profondità espresse dal Gregoriano. Da qui la sua determinazione a fondare sezioni di canto gregoriano, come ad esempio all’interno della Cappella Musicale di San Biagio di Cento, da lui diretta per ben 36 anni, la “Schola Angelica”, femminile, “I Beatissimi viri”, maschile. Giovanni Paolo II°, quasi al termine del suo pontificato, si rammaricava di avere fatto poco per la valorizzazione di questa tradizione musicale.

Un altro suo grande merito è legato al suo duplice incarico di Bibliotecario responsabile dell’ex Biblioteca di Padre Martini in Bologna e di Maestro della Cappella Musicale di S.Biagio a Cento (Fe) . In questa doppia veste ha promosso i “Concerti in Biblioteca”, si è adoperato per il restauro di strumenti storici conservati presso il Civico Museo Bibliografico Musicale. Ha scoperto, fatto pubblicare e fatto eseguire inediti conservati nell’Archivio musicale di S.Biagio, composti da Maestri di Cappella, tra cui il “Kyrie e Gloria alla Pastorale per la notte di Natale” di G.A. Riccieri, maestro a Cento nel 1744. Non dimentichiamo tra gli allievi del Riccieri si annoverano, tra gli altri, Padre Giovan Battista Martini.
La sera del 10 Maggio u.s., in occasione del concerto di inaugurazione dell’organo di Jacopo Giacobazzi, 1690, restaurato da Paolo Tollari, nella chiesa della SS. Trinità di Bologna, il Maestro Tagliavini ha voluto ricordare il ruolo fondamentale di Giorgio Piombini nella sua lunga attività per il recupero degli organi e non solo, mentre l’organista Liuwe Tamminga gli ha dedicato il concerto.

Prof. Giuseppe Sitta

[apparso il 25/6/2007 nell'inserto "Bologna 7" del quotidiano Avvenire]

 

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