I Pontefici e l'organo

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Cosa hanno detto i Papi circa il re degli strumenti musicali

[...] La grande varietà dei timbri dell'organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell'esistenza umana. Le molteplici possibilità dell'organo ci ricordano in qualche modo l'immensità e la magnificenza di Dio. [...] In un organo, le numerose canne e i registri devono formare un'unità. Se qua o là qualcosa si blocca, se una canna è stonata, questo in un primo momento è percettibile forse soltanto da un orecchio esercitato. Ma se più canne non sono più ben intonate, allora si hanno delle stonature e la cosa comincia a divenire insopportabile. Anche le canne di quest'organo sono esposte a cambiamenti di temperatura e a fattori di affaticamento. È questa un'immagine della nostra comunità nella Chiesa. [...]

BENEDETTO XVI (Joseph Ratzinger)
(Ratisbona, 13/09/2006, benedizione del nuovo organo della "Alte Kapelle")




[...] Possa l'organo elevare con il suo meraviglioso suono i cuori dei fedeli a Dio rendendoli capaci, grazie alla partecipazione all'Eucaristia, di servire Dio con le loro vite nella gioia del cuore. La musica stessa diventa linguaggio, in cui la parola tace (cf. Sant'Agostino, Enarrationes in Psalmos, 32). Essa esprime l'ineffabile, l'indicibile. Proprio la musica d'organo, priva com'è di parole, può chiarire ed interpretare in modo straordinario i misteri liturgici e favorire "la preghiera in spirito e verità" (Gv 4,23). Il suo linguaggio comprensibile a tutti gli uo

mini oltre ogni frontiera diventi messaggero d'amore e di pace! [...]

GIOVANNI PAOLO II (Karol Wojtila),
(11 aprile 1981, benedizione del nuovo organo mobile per la Basilica di San Pietro in Vaticano)




A Canale D'Agordo io sono stato fanciullo di famiglia povera. Ma, quando, entrando in chiesa, sentivo l'organo suonare a piene canne, dimenticavo i miei poveri abiti, avevo l'impressione che l'organo salutasse particolarmente me e i miei piccoli compagni come altrettanti principi. Di qui la prima, vaga intuizione, diventata in seguito una certezza convinta, che la Chiesa cattolica non è solo qualcosa di grande, ma che fa grandi anche i piccoli e i poveri, onorandoli e innalzandoli.

GIOVANNI PAOLO I (Albino Luciani)




[...] È una grande missione, la vostra. La musica, la più immateriale e arcana espressione d'arte, che può avvicinare l'anima fino ai confini delle più alte esperienze spirituali, ha la sua grande parola da dire anche davanti al mondo di oggi; ha il compito tremendo e affascinante d'interpretarne le aspirazioni, le inquietudini, il brivido di assoluto; di placarne con un messaggio di serenità le oscure crisi di pensiero e di sentimento; di temperare l'aridità e il freddo, in cui lo possono avvolgere i pur raffinati strumenti del suo tecnicismo; ha una missione da svolgere in nome dei valori umani più alti e veri e duraturi, quasi per una propedeutica alle ardue conquiste dello spirito.
Ma anche la Chiesa attende dal vostro magistero artistico qualcosa di grande, di bello, di umano, di schietto, di sofferto: sia perché le nuove esigenze, introdotte nel culto dalla recente riforma liturgica, richiedono il contributo personale, valido, esperto dei musicisti del nostro tempo, per poter lasciare una testimonianza d'arte e di fede, non indegna del passato; sia perché è oggi più che mai necessario uno stretto e operante accordo tra gli uomini di Chiesa e gli uomini dell'arte, per un mutuo arricchimento, di cui essi non potranno che reciprocamente gioire.

(dal discorso di Papa PAOLO VI a professori ed alunni del Conservatorio di Musica di Milano, 29 marzo 1965)




[...] quanti o compongono musica, secondo il proprio talento artistico, o la dirigono, o la eseguono sia vocalmente sia per mezzo di strumenti musicali, tutti costoro senza dubbio esercitano un vero e proprio apostolato, anche se in modo vario e diverso, e riceveranno perciò in abbondanza da Cristo Signore le ricompense e gli onori riservati agli apostoli, nella misura con cui ognuno avrà fedelmente adempiuto il suo ufficio. Essi perciò stimino grandemente questa loro mansione, in virtù della quale non sono solamente artisti e maestri di arte, ma anche ministri di Cristo Signore e collaboratori nell'apostolato, e si sforzino di manifestare anche con la condotta della vita la dignità di questo loro ufficio.

(PIO XII, lettera enciclica "Musicæ Sacræ disciplina")

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