Marco ROSSI in memoriam

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Sezione Cronaca

Organista e didatta

Venuto improvvisamente a mancare il musicista milanese d'origini friulane

 

 

 

Annunciamo che il 29 novembre 2018, è venuto improvvisamente a mancare il M.° Marco ROSSI https://www.organieorganisti.it/marco-rossi .

 

Riportiamo di seguito tre necrologi.

 

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Il 29 novembre 2018 ci ha lasciato improvvisamente il Maestro Marco Rossi (1960-2018) nel modo che solo un grande artista, che ha fatto della sua professione una passione, poteva fare. Piangiamo un uomo straordinario e un amico su cui tutti potevano contare. Tutto lo staf di Casa Carrara è vicino alla moglie Fulvia e al figlio Teo Luca.
Due diplomi e una laurea in Architettura che compensa una creatività imbarazzante (pianista, cembalista, continuista, unosguardo sul jazz e sull'operetta). Concertista, venti Cd, qualche decina di saggi musicologici e qualche centinaio di edizioni musicali.
Docente storico al Conservatorio di Como. Una lunga storia professionale al Piccolo Teatro di Milano: da Strelher a Ronconi, dalla Scuola per Attori agli spettacoli. Milano è il centro dell'operatività, ma il Friuli, terra d'origine, è l'angolo della poesia e dell'espressione musicale.
Ciao MARCO, mancherai a noi e a tutto il mondo della musica, ma tutto ciò che hai fatto e prodotto sarà un lascito prezioso per chi avrà la voglia e la capacità di proseguire il tuo lavoro mantenendo vivo il tuo ricordo e la tua presenza.» [Casa Musicale Edizioni Carrara di Bergamo]

 

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Il 29 novembre 2018, il mondo organistico italiano è stato scosso dall'improvvisa scomparsa di Marco Rossi.
Si trovava a Como, impegnato in una delle sue attività predilette, l'insegnamento ai giovani.
L'amore sconfinato per l'organo lo ha portato per tutta la vita a profondere ogni energia per la valorizzazione del nostro strumento e per promuovere la diffusione della cultura musicale con un impegno poliedrico e indefesso.
Didatta appassionato; concertista in grado di spaziare con disinvoltura fra diversi stili e prassi esecutive rivestendo con successo molteplici ruoli (solista, accompagnatore, direttore), costantemente teso alla riscoperta di pagine e autori dimenticati, ma validi e interessanti; vulcanico organizzatore di progetti innovativi; editore colto, ma sempre attento a mantenere alle opere da lui proposte un taglio pratico e utile; aperto alle collaborazioni e capace di creare e alimentare rapporti amichevoli.
Gli studi in architettura, coronati dalla laurea, gli permettevano una visione armonica e profonda del bello in tutte le sue forme.
Accompagnava alla musica, due altre grandi passioni: i treni storici e il Friuli.
Collaboratore delle Ferrovie Storiche Italiane e brillante organizzatore dell'Associazione Rotabili Storici di Milano Smistamento, è rimasto legatissimo a Milano, sua città natale, ma ha sempre mantenuto vivo il rapporto con la terra d'origine che frequentava assiduamente.
Presidente del Fogolâr Furlan del capoluogo lombardo e collaboratore della Societât Filologjiche Furlane, era in grado di coinvolgere tutti in iniziative di grande interesse diffondendo entusiasmo e avvicinando all'organo nuovi adepti.
Ti ricordiamo con affetto e formuliamo una commossa preghiera per te e per i tuoi cari.

 

Lorenzo Marzona

https://www.organieorganisti.it/utenti/lorenzo-marzona

 

 

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Ci ha lasciato Marco Rossi, musicista competente, generoso e versatile.

 

Quando ci lascia una persona come il maestro Marco Rossi, musicalmente competente ed esperto, effervescente e pratico nella organizzazione, volitivo e determinato nell’inventare e realizzare multiformi progetti musicali, il mondo serio delle sette note, sia strumentale sia vocale polifonico e anche editoriale, viene privato di un grande apporto entusiastico, estremamente fecondo e felicemente contagioso.

Marco era davvero instancabile e mai appagato, pur dopo aver raggiunto gli obiettivi che si proponeva. Per lui non c’erano ostacoli insuperabili. Quando negli anni ’90 gli confidai il mio disappunto perché non ero ancora riuscito a reperire l’Inviolata a 12 voci di Josquin Desprez, mi rassicurò sul suo ritrovamento. Dopo qualche settimana ottenne una fotocopia del manoscritto di Kassel, che trascrisse immediatamente e pubblicò sulla rivista Poliphonia, edita da Carrara, nel secondo fascicolo di Academia Choralis (dicembre 1999).

Nello stesso anno, in occasione del conferimento della laurea ad honorem al maestro Riccardo Muti da parte dell’Università Cattolica, chiesi a Marco di accompagnare al pianoforte il Coro dell’Università Cattolica nel canto a 4 voci Cantique de Racine di Gabriel Fauré, e nonostante quel giorno fosse già impegnato al conservatorio di Como, riuscì a essere puntuale in Aula Magna, nell’orario e nell’accompagnamento.


È sempre stato generoso e propositivo: se scoppiava qualche polemica, come spesso capita nel mondo musicale, non era certamente Marco ad alimentarla.

Fu il primo a eseguire, seppure su un organo elettronico, l’Elevazione per organoin do maggiore dell’allora semisconosciuto don Pietro Allori, durante un’edizione nei primi anni ‘90 del “Nettuno d’argento”, rassegna polifonica che si svolgeva ad Alghero, nella cattedrale di Santa Maria.

Caro Marco, mi fermo qui: ricordando i momenti comuni in cui ci è davvero piaciuto servire la bella musica, sforzandoci sempre di qualificare ogni nostra attività musicale. Ti vedo ancora quando, nel luglio del 1992, accompagnavi all’organo il Coro di San Vito al Tagliamento – dove cantava da contralto Fulvia, tua futura moglie – nel Surrexit pastor bonus di Mendelssohn, o ancora quando, nel novembre del 1994, cantasti da basso con il Coro dell’Università Cattolica la Missa Papae Marcelli di Palestrina nel IV Centenario della morte nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

Sei stato un esempio di servizio alla musica e testimone coerente di una virtù che da oggi potremo solo ricordare con nostalgia: la lungimiranza mai velleitaria.

Ciao Marco!

 

[dal sito https://archiviomusicaledellangelo.wordpress.com/2018/11/30/ci-ha-lasciato-marco-rossi-musicista-competente-generoso-e-versatile/ ]

 

 

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