L’Organo Stefanini torna a risuonare al Santuario del Santissimo Crocifisso
BORGO SAN LORENZO – Un evento atteso e ricco di significato animerà il pomeriggio di sabato 26 luglio 2025 al Santuario del Santissimo Crocifisso, a Borgo San Lorenzo: l’inaugurazione del restaurato Organo Stefanini, frutto di un importante intervento di recupero che restituisce nuova voce a uno strumento dal grande valore storico e musicale.
Il programma, organizzato dalla parrocchia di Borgo San Lorenzo, si aprirà alle 16.00 con la presentazione dei lavori, durante la quale verranno illustrate le fasi dell’intervento e il significato di questo recupero per la comunità. A seguire, alle 17.00, la benedizione dell’organo, momento simbolico che segna ufficialmente il ritorno dello strumento alla sua funzione liturgica e culturale. E a seguire, la Santa Messa.
Alle 18.00 sarà il momento del concerto inaugurale, affidato all’organista Marilisa CANTINI, che proporrà un repertorio pensato per valorizzare appieno le sonorità dell’organo restaurato. E non poteva essere che Cantini ad inaugurare lo strumento, essendo stata l’anima, caparbia e inarrestabile, che ha portato avanti il progetto di trasferimento e restauro organizzando per tanti anni moltissime iniziative di raccolta fondi che hanno, infine, portato al suo completo ripristino.
La serata si concluderà alle 19.00 con un brindisi aperto a tutti i presenti. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza e a chi ha contribuito, con il proprio sostegno, alla realizzazione di questo importante progetto.
- articolo tratto da musica.ilfilo.net
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Relazione storica sull’organo attualmente [*] presente nella Pieve di S. Felicita a Larciano (Faltona) Borgo san Lorenzo, Firenze
a cura di Marilisa Cantini
La storia dello strumento inizia nel 1694, quando i religiosi della Badia di San Bartolomeo a S. Domenico di Fiesole chiamarono da Lucca il celebre organaro Bartolomeo Stefanini per costruire un nuovo organo. A conferma dell’avvenuta costruzione di questo strumento per opera dello Stefanini, vi sono soltanto pochi accenni nei documenti d’ archivio che precisano tuttavia che il costruttore venne da Lucca. Le notizie sono ricavate soltanto da un “ Libro mastro” mentre risulta mancante il “Libro giornale” relativo al periodo che interessa. Nelle filze vi è infatti un’interruzione temporale di alcuni anni, nonostante la sequenzialità della numerazione attribuita in occasione della consegna del materiale all’archivio dell’Istituto degli Innocenti. L’Organo dello Stefanini venne riparato nel 1706 e nello stesso anno venne fatto ricostruire l’Organetto vecchio. Altri interventi allo strumento grande della badia vennero effettuati dal fiorentino Carlo Calvetti, che subentrava nel servizio di manutenzione a Lorenzo Mugnai, nel 1724; nel 1740 da un anonimo artigiano e nel 1748 dal lucchese Giovanni Francesco Cacioli.
La manutenzione dell’organo venne poi affidata a Gaspare Cialamini, lavorante dei Tronci, dal 1759 al 1765, e quindi nel 1775 al fiorentino Giuseppe Cateretti. L’ultima notizia di un’accordatura dell’ organo nel 1777, da parte di Luigi Tronci, è desunta dal catalogo dei lavori della famiglia pistoiese. I documenti di amministrazione della Badia di S. Bartolomeo si interrompono a questo punto. In seguito alla soppressione decretata dal Granduca Leopoldo I nel 1778, l’edificio ebbe varie vicissitudini e passaggi di proprietà. Nel periodo della dominazione francese, dopo il 1809 il convento e la chiesa passarono di proprietà al Demanio francese. Fra il 1812 e il 1816 molti arredi della chiesa vennero trasferiti in altri luoghi, fra questi l’organo, ma non c’è niente di scritto in quanto nel 1815 i francesi portarono via tutta la documentazione relativa.
Documenti del 1821 affermano però che in tale periodo nella chiesa l’organo e la cantoria non c’erano più. Nella monografia di Vincenzo Viti (ed. Vallecchi, 1956) si afferma che fu portato nella Pieve di S. Felicita a Faltona, dove si trova tuttora. Seguendo ancora le vicende dell’organo, dopo la collocazione nella Pieve di Faltona, troviamo un intervento di Carlo Paoli di Campi Bisenzio, avvenuta nel 1883. È l’unico restauro documentato del secolo XIX (esiste una targhetta manoscritta apposta nel somiere). Attualmente, abbandonato da oltre un secolo, lo strumento versa in condizioni disastrose.
[*] (notizie tratte dal libro di Renzo Giorgetti “Arte organaria a Fiesole“ edito da Arti grafiche Giorgi e Gambi, Firenze 1986)
Ulteriori informazioni nel sito dedicato https://organostefanini1696.wordpress.com/
Sabato, 26 Luglio, 2025 - 16:00
santuario Santissimo Crocifisso
Borgo San Lorenzo FI
Italia