Pellegrino Santucci

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PELLEGRINO SANTUCCI

(Montecastello di Mercato Saraceno, 9 gennaio 1921 - Bologna, 24 luglio 2010)

 



Il 24 luglio 2010 lasciava la vita terrena padre PELLEGRINO SANTUCCI, frate dell’Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae (sigla O.S.M. i cui frati sono detti servi di Maria o serviti), figura poliedrica che ebbe un ruolo importante nella storia dell’Orgelbewegung italiana.

Nato a Montecastello di Mercato Saraceno (FC) il 9 gennaio 1921, prese i voti nel 1944 e passò quasi tutta la sua vita nel convento dei Servi di Bologna dove morì mantenendo piena lucidità sino all’ultimo.

Compì gli studi musicali presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra (ove conobbe don Lorenzo Perosi) e presso il Conservatorio di Pesaro divenendo poi a sua volta docente presso il Conservatorio di Firenze.

L’evento che diede però la svolta alla sua vita fu la nomina, avvenuta nel 1947, a maestro e responsabile della Cappella Musicale Arcivescovile della  Basilica dei Servi di Bologna, carica che mantenne sino alla morte e che, grazie alle sue iniziative pionieristiche, portò a diventare uno dei maggiori centri di diffusione musicale d’Italia, ruolo che divenne ancora più centrale dopo l’edificazione del nuovo organo meccanico (costato allora 50.000.000 di vecchie lire) realizzato dalla ditta Tamburini nel 1967 su progetto di Luigi Ferdinando Tagliavini che, seguendo l’impulso di p. Santucci, elaborò delle idee innovative tutt’oggi di estremo interesse, ma purtroppo non comprese nella loro giusta luce, così come altre posizioni assunte nel tempo dal frate bolognese.

Celeberrime furono le Rassegne organistiche da lui organizzate ai Servi fra le quali in specie i ripetuti cicli monografici dedicati all’opera omnia di J.S. Bach, iniziative che contribuirono non poco allo sviluppo di una nuova sensibilità verso il patrimonio organario non solo locale e furono utilissime per far conoscere in Italia importanti interpreti stranieri e per valorizzare quelli nazionali senza disdegnare i giovani più meritevoli che p. Santucci incoraggiò nei loro studi.

Di mente acutissima e vivace, era animato da una rettitudine morale che lo faceva assumere pubblicamente delle posizioni drastiche senza alcun timore delle critiche.

Per la sua assoluta correttezza, riuscì a farsi apprezzare anche nella “rossa” città emiliana, tanto da venire soprannominato “la quercia della chiesa di Bologna”, nonostante non avesse mai tenuto nascosta la sua ferma posizione politica di adesione all’estrema destra che lo portò spesso in pellegrinaggio a El Alamein e a celebrare la S. Messa a Predappio sulla tomba del Duce o in suffragio dei caduti della RSI.

Scrittore brillante e acuto, mai banale, produsse un’infinità di articoli, saggi, libri, pubblicazioni, studi e recensioni.

Prolifico compositore, si produsse soprattutto in ambito sacro (concertistico e liturgico), mantenendo un occhio di riguardo per la venerata Vergine Maria, per il gregoriano e la musica di Bach.

La linea conduttrice della sua vita fu sempre improntata a frustare il generale decadimento della nostra società, soprattutto dal punto di vista morale, culturale e religioso, in ciò non risparmiando critiche nemmeno all’amatissima Chiesa Cattolica a cui fra l’altro imputava, giustamente e con animo profetico, la sciatteria in cui era scivolata la liturgia dopo il Concilio e contro lo stesso volere del Concilio vedendo in anticipo i danni che ne sarebbero scaturiti e che solo oggi, forse troppo tardi, sono oggetto di profonde riflessioni.

Non risparmiò critiche accese nemmeno agli organisti italiani accusati di essere incapaci o, peggio, contrari ad unirsi fra loro in difesa degli interessi comuni e fu tra i primi ad accorgersi della crisi di pubblico di cui sul finire degli anni ‘90 del secolo scorso iniziarono a soffrire in generale le rassegne organistiche italiane rimaste troppo legate a proposte ripetitive, eccessivamente di nicchia se non talvolta dal non eccelso livello qualitativo.

Come spesso accade, l’essere stato spesso buon profeta in anticipo sui tempi, unitamente ad un carattere alieno da ogni compromesso, contribuì ad isolarlo e non far comprendere la profondità e l’esattezza delle sue analisi.

La grandezza della sua figura emergerà sicuramente con il tempo.


Lorenzo MARZONA 

Pordenone, 24 luglio 2022

 

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Molti degli scritti di Padre Santucci sono raccolti nel volume Consonanze e dissonanze (Graficolor, Marzabotto 1993) di cui si riporta qui l'indice: Prefazione o provocazione; Gli argomenti; Critica e critici; Sacerdoti del cattivo gusto; Viaggio musicale in Italia; Funzione della musica; L'improvvisazione dalle origini al Barocco; Numero di esecutori; Attualità e modernità del canto gregoriano; Recondite armonie fra temperanti e intemperanti, Attualità di Pier Luigi da Palestrina; San Giovanni Sebastiano Bach dies Natalis, 28 luglio 1750; Beethoven: un laico da santificare o unc ristiano da ribattezzare; Lorenzo Perosi: morto che parla; Hector Berlioz: l'inquietudine; Cembalo strumento barbaro; Un animale artifizioso per sua maestà; Assassinio nella cattedrale.

 

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In un CD monografico dedicato a Padre Santucci, la casa discografica Tactus offre una varia panoramica delle sue opere, in cui l’organo, sia in veste solistica, sia unitamente a voci e strumenti, funge da centro di gravità di una poetica musicale incentrata sul suo grande amore per la Madonna e per le grandi tradizioni del passato, in primis il canto gregoriano e la musica di Johann Sebastian Bach. Le esecuzioni sono affidate a giovani concertisti e all'organista Giuseppe Monari, direttore artistico di Tactus.

 

Cliccando QUI si può vedere la cronaca dei funerali di Padre Santucci a Bologna celebrati dal vescovo vicario di Bologna Ernesto Vecchi nella basilica di Santa Maria dei Servi.

 

 


 

 

PROFILO BIOGRAFICO DI PADRE PELLEGRINO SANTUCCI

 

Pellegrino SANTUCCI è nato a Montecastello di Mercato Saraceno (FO) il 9 gennaio 1921. Entrato nell'Ordine dei Servi di Maria nel 1933, ha compiuti gli studi teologici a Roma. Ivi fu ordinato sacerdote il 9 luglio 1944. Nel 1945 si iscrive alla scuola di composizione nel Conservatorio "Rossini" di Pesaro, dove si diploma nel 1949.
 

Nel luglio del 1947 viene chiamato a dirigere la Cappella Musicale Arcivescovile di S. Maria dei Servi di Bologna. Ne rinnova subito gli organici e i programmi e con la stessa Cappella tiene centinaia di concerti in Italia e in Europa. è stato docente di Composizione nei Conservatori "Rossini" (Pesaro), "Benedetto Marcello" (Venezia), "Cherubini" (Firenze) e nel Pontificio Istituto di Musica Sacra (Roma).
 

È autore di numerose composizioni vocali-strumentali per lo più inedite; altre invece sono state pubblicate dalle editrici Carrara, Berben, Ricordi, Bongiovanni, Laus Decora, Zanibon, Marianum, Nigrizia, Eco, Peters, N.C., Cappella Musicale S. Maria dei Servi, N.S. di Loreto. Diverse di queste composizioni sono state premiate in concorsi nazionali e internazionali. Nel complesso vanno segnalate 60 messe per Coro e Organo; 15 Orator” per Soli, Coro e Orchestra; una Sinfonia Gregoriana per grande orchestra; diversi concerti per strumenti vari e Orchestra. Fra le opere pubblicate: 180 Corali a 4 voci sui 150 Salmi di Davide, 120 Ave Maria da 1 a 12 voci, Hortus Conclusus (52 Preludi corali per Organo su Canto Gregoriano), 10 corali per Organo, 6 Corali per Organo sul Codice Squarcialupi, Sette pezzi per Organo, Otto Antiphonæ Finales per Organo; inoltre 100 Corali Bach-Santucci, già alla terza edizione.
 

Nel campo della Musicologia si ricordano: L'Improvvisazione nella Musica (2 voll.); La Madonna nella Musica (2 voll.); L'Opera Omnia Organistica di J. S. Bach; Consonanze e Dissonanze, oltre a centinaia di articoli e di saggi pubblicati su Strumenti e Musica, Collettino Ceciliano, Schola Cantorum, Avvenire d'Italia, Osservatore Romano, Rivista Internazionale di Musica Sacra, Cultura e Scuola. Ha inoltre pubblicato sette libri di argomento socio-religioso, oltre a decine di articoli sullo stesso argomento.
 

Si deve a p. Santucci la realizzazione dell'organo monumentale della Basilica di S. Maria dei Servi di Bologna, uno strumento questo su progetto di Luigi Ferdinando Tagliavini, che resta tutt'oggi uno dei migliori del mondo e dalla cui costruzione data in gran parte la rinascita organistica in Italia. Per questa attività gli è stato assegnato il premio alla cultura da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Padre Pellegrino (al secolo Cesio) Santucci OSM è mancato a Bologna al Convento di S. Maria dei Servi il 24 luglio 2010 alle ore 16:45. Nella chiesa di Santa Maria dei Servi gli è stato tributato l'ultimo saluto. Il funerale di padre Pellegrino Santucci è stato celebrato dal Vescovo Vicario di Bologna Ernesto Vecchi nella chiesa di Santa Maria dei Servi, dove esercitava dal 1947; ricordandolo, il Vescovo Vicario, nella sua omelia, ha lanciato un appello alla città affinché non ne dimentichi la figura.

 

Articolo "La Chiesa si riscatta con la musica" di p. Pellegrino Santucci