Giorgio BENATI, diploma in organo al Conservatorio di Verona (Renzo Buja) e studi di clavicembalo al Conservatorio di Milano (Emilia Fadini) e di composizione al Conservatorio di Verona (Antonio Zanon). Perfezionamenti con Anton Heiller, Jean Langlais e Ton Koopman. Intensa attività concertistica internazionale con prestigiose presenza in importanti festival e rassegne con oltre duemila concerti al suo attivo. E' stato docente di Organo e Composizione Organistica nei Conservatori di Vicenza, Darfo Boario Terme, Campobasso, Piacenza e Brescia dove, con la sua Classe d'organo e in collaborazione con il Conservatorio di Castelfranco Veneto (TV), negli anni dal 2018 al 2020 ha eseguito l'opera omnia per organo di J.S.Bach con concerti a Brescia, Darfo Boario Terme (BS), Asolo (TV), Verona e Cremona. Altresì, alcuni suoi allievi sono stati premiati in importanti concorsi organistici nazionali e internazionali. E' attivo come compositore, conferenziere ed editorialista su importanti quotidiani e riviste specializzate (Corriere della Sera\Corriere del Veneto, Il Fatto Quotidiano, La Verità ...). Data la sua ampia preparazione musicale e manageriale ha ricoperto il ruolo di Vice Direttore Artistico del Teatro La Fenice di Venezia, di Direttore Artistico di sette Festival e di componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Arena di Verona. E' attualmente Direttore Artistico del Bach Consort Brescia e del Festival Internazionale d'Organo di Gardone Val Trompia (BS).

Dopo essere stato per ben 18 anni organista titolare e Maestro di Cappella dell'Abazia di Isola della Scala (VR) ho smesso l'attività di organista liturgico e di direttore di coro causa trasferimento di abitazione e intensa attività concertistica internazionale. Ero stato anche, per un quinquennio, il coordinatore diocesano di tutte le scholae cantorum. È stato un periodo bellissimo ed entusiastico, post conciliare e ancora affascinante per la musica sacra e organistica. Ora, purtroppo, la tristezza e lo sconforto musicale m assalgono e non riuscirei più a ripercorrere la medesima strada con lo stesso entusiasmo causa la pochezza delle musiche da "dover" accompagnare e il poco interesse di molti parroci.