Raffaele MANARI

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Raffaele Manari, presbitero, organista e compositore, nacque a Carsoli il 21 aprile del 1887.

 

 

Studiò con Raffaele Casimiri e l'organo con Remigio Renzi. A Roma fu tra i fondatori del Pontificio Istituto di Musica Sacra, progettandone, e poi inaugurando, il grande organo "Mascioni" opus 438. Tra i suoi allievi si ricordano in particolare Ferruccio Vignanelli e Fernando Germani. Dal 1920 e fino alla morte fu organista presso la basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma. Particolarmente degne di nota le sue composizioni per organo: Fantasia siciliana, Studio da concerto sopra "Salve Regina", Leggenda e Scherzo. Personalità musicale veramente eccezionale, che si fondava su una conoscenza fino ad allora mai riscontrata negli organisti italiani delle radici classiche dell'organaria a livello internazionale, il Manari conosceva alla perfezione tutti i maggiori organi storici europei non solo nella loro composizione fonica, ma anche nelle particolarità costruttive più intrinseche. Aveva approfondito, tra i primi in Italia a quell'epoca, la storia e l'evoluzione tecnico-fonica delle varie scuole organarie europee. Con la sua opera teorica e di insegnamento, testimoniata dai suoi scritti e dalle sue lezioni, pose le prime basi per la rivalutazione della musica antica per organo in Italia, seppur in un'ottica legata ad una situazione organaria nazionale appena uscita dai postumi della riforma ceciliana e dell'Adunanza Organistica di Trento, di cui lo stesso Manari fu uno dei principali artefici, ed ancora ben lontana da quei canoni di recupero filologico che si svilupperanno solo dopo la metà del secolo. Morì a Roma il 21 aprile del 1933.

 

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PER APPROFONDIRE LA FIGURA DI RAFFAELE MANARI:

Davide Paleari, Raffaele Manari: organista, compositore e didatta, punto di riferimento per la storia organistica italiana del XX secolo, Unipiams, Milano 2022