Antonio CALDARA nacque a Venezia nel 1670 [...].
Il C. appare quale cantante della cappella ducale di S. Marco [...]
Con tutta probabilità il C. soggiornò a Roma agli inizi degli anni 1690 [...].
Con decorrenza dal 31 maggio 1699 il C. venne nominato "Maestro di Cappella, da Chiesa e da Teatro" dell'ultimo duca di Mantova [...].
Nel marzo 1705 il C. era a Roma, dove terminò un Gloria per otto voci, probabilmente per il cardinale Pietro Ottoboni. [...]
Nell'estate del 1708 il C. si recò presso gli Asburgo in Spagna [...].
Dal marzo 1709 fu ospitato dal principe Ruspoli a Roma, iniziando quell'importante periodo di sette anni in cui ricoprirà la carica di compositore della casa e maestro di cappella. [...]
Il trasferimento del Ruspoli da palazzo Bonelli al nuovo palazzo (già Caetani) sul Corso segnò una pausa nell'attività musicale [...].
Dopo la morte di M. A. Ziani, avvenuta a Vienna il 12 genn. 1715, il C. inviò all'imperatore una richiesta per avere la carica di primo maestro di cappella, o, qualora già occupata, quella di secondo, o quella di compositore di corte. [...]
La corte viennese doveva avergli dato buone speranze circa il successo della sua richiesta; la decisione definitiva dell'imperatore si fece tuttavia attendere fino al gennaio 1717, sebbene il C. fosse già arrivato a Vienna (fine giugno o inizio luglio 1716) per entrare al suo servizio. [...]
Anno per anno compose inoltre piccole cantate e serenate per feste di famiglia alla corte imperiale o per ricevimenti principeschi [...].
Accanto al suo regolare incarico il C. soddisfece anche richieste di altri principi; [...] Come "vicemaestro di cappella", con uno stipendio che superava ampiamente quello del maestro di cappella di corte, il C. svolse un'attività la cui vastità può essere paragonata soltanto a quella di compositori quali A. Scarlatti, Vivaldi e Haendel. La sua vena creativa era ulteriormente stimolata dalla particolare benevolenza dell'imperatore, che lo preferiva a tutti gli altri. [...]
La benevolenza dell'imperatore si manifestava con un elevatissimo stipendio [...].
Oltre alle cariche di corte, il C. ricoprì anche quella di decano della Confraternita di S. Cecilia [...]
Ugualmente considerevole fu la produzione del C. per committenti in Boemia e in Moravia, per i quali compose molte opere di musica sacra. [...]
Fino all'ultimo il C. mantenne un illimitata capacità creativa. Morì "nel suo sessantaseiesimo anno" a Vienna il 27 dic. 1736 e fu sepolto nella cattedrale di S. Stefano. Dopo la sua scomparsa, rappresentazioni di opere e oratori testimoniarono ancora a lungo la stima in cui era tenuta la sua opera. [...]
Il C. è entrato nella storia della musica come favorito e vicemaestro di cappella dell'imperatore Carlo VI, come grande contrappuntista e uno degli artefici del tardo barocco viennese. [...]
Dalla scuola del Legrenzi il C. aveva acquisito la drammatica e ricca formazione dei veneziani, la cui elaborazione era stata iniziata da Monteverdi. [...]
Dall'orchestra a cinque voci del tardo stile fastoso veneziano, il C. passò dopo il 1700 all'orchestra a quattro voci, e negli ultimi anni romani perfino a scrittura a tre, adottando unicamente voci femminili e di castrati. [...]
Purtuttavia il C., quando assunse la carica viennese, si allontanò dal rococò mondano romano, e dalla tessitura lieve e trasparente, e pervenne a uno stile più grandioso, a una maggiore ricchezza e intensità di suoni, a un contrappunto elaborato; abbandonò le "arie senza basso" e scatenò la forza drammatica del coro.[...]