Associazione Giorgio Questa & Santuario della Madonnetta
ORGANO A CANNE DI LEGNO COSTRUITO DA GIORGIO QUESTA
CONCERTO OFFERTO ALLA CITTA’ DI GENOVA
Santuario Della Madonnetta, Genova
Giovedi 18 Maggio 2023
Ore 18.00
Ingresso libero
(Per la criticità dei parcheggi in zona si consiglia l’uso della funicolare)
Maria Grazia AMORUSO, organo a canne di legno “portativo” di Giorgio Questa
Orchestra Paganini
Vittorio Marchese, direttore
PROGRAMMA
Franz Joseph Haydn
Concerto per organo e orchestra in do maggiore Hob.XVIII:1
Wolfgang Amadeus Mozart
Divertimento in fa maggiore K 137
Franz Joseph Haydn
Concerto per organo e orchestra in fa maggiore Hob.XVIII:7
L’incontro con il Maestro Giorgio Questa, con il quale ha studiato intensamente organo, analisi e interpretazione musicale, in particolare i manoscritti della musica italiana del ‘500 e del ‘600, è stato determinante per la sua evoluzione artistica. Alla scomparsa del Maestro, nel 2010, Maria Grazia Amoruso ha curato un parziale restauro dell’organo ligneo portativo lasciatole in eredità, con l’obiettivo di perpetuarne la tradizione artistica.
Nel 2006 Maria Grazia ha ideato il Festival Internazionale di Musica Isola di Capraia (http://www.capraiamusicafestival.it/), di cui è direttore artistico. Il Festival, giunto alla XVIII edizione, è ormai una presenza consolidata dell’estate capraiese. Al link http://www.youtube.com/user/mariagraziaamoruso si possono ascoltare alcuni brani, insieme ad una presentazione del prof. Flavio Dassenno, docente di Organologia al Conservatorio di Brescia. L’organo è stato il protagonista dell’edizione 2015 del Festival di Capraia Isola. Nel febbraio 2015 Maria Grazia Amoruso ha suonato i concerti di Haydn per organo e orchestra al Teatro Carlo Felice di Genova. Nel maggio 2018 in occasione dei Rolli Days ha tenuto quattro concerti a Genova per la Giovine Orchestra Genovese. Maria Grazia ha inciso per le case discografiche Devega. Philarmonia e Zecchini numerosi CD con pianoforte con musiche di Beethoven, Chopin, Brahms, Schubert, Schumann, Fauré, Debussy e due CD con l’organo di Giorgio Questa.
L’ORCHESTRA PAGANINI nasce nel 2012 presso il Conservatorio di Genova per opera del docente violinista Vittorio Marchese, che da allora ne è anche il direttore. Animato nello studio, l’ensemble affronta progressivamente eventi di importanza sempre maggiore, accogliendo nel proprio organico giovani musicisti provenienti da tutta la Liguria. Intensa è l’attività svolta in questi anni dall’orchestra che si esibisce regolarmente anche all’estero. Degno di nota tra tutti è stato il concerto in Vaticano alla presenza di Papa Francesco. Nel 2019 l’Orchestra Paganini vince il primo premio all’European Music Competition di Moncalieri nella categoria “orchestre”. Attualmente l’orchestra comprende musicisti che ne fanno parte fin dalla formazione. Dotati ormai di esperienza strumentale di livello professionale, molti di loro stanno intraprendendo una brillante carriera concertistica sia come solisti, che in varie formazioni cameristiche. Il repertorio dell’OPA spazia dal periodo barocco al novecento, comprendendo spesso brani di difficoltà estrema, come il Divertimento di Béla Bartόk. Sono state eseguite anche “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi in una inconsueta versione nella quale tutti i componenti dell’orchestra si sono alternati nel ruolo di solista. L’unicità di questa orchestra risiede nel particolare affiatamento che lega i suoi componenti e il ruolo che ognuno di loro ricopre nella gestione dell’orchestra stessa. Essi infatti non si occupano esclusivamente della preparazione ed esecuzione dei vari programmi musicali, ma, sempre in gruppo, sono attivi sotto vari aspetti, che vanno dall’organizzazione dei concerti alla progettazione di eventi musicali, dalla realizzazione di un’offerta didattica per i giovani sino alla condivisione di momenti di svago e vacanze di studio dedicate alla preparazione dei programmi da concerto, che da anni condividono in varie località italiane.
Maria Grazia AMORUSO è pianista e organista. Il suo repertorio spazia da Frescobaldi e Bach a Dallapiccola e Castiglioni.
Si è distinta in concorsi nazionali e internazionali, tra cui il Concorso Schubert e il Concorso di Ginevra. È stata invitata al Festival Internazionale Europa Musica, al Festival Internazionale Ticino Musica, al Teatro Medina di Madrid, alle International Holland Music Sessions e al Bergen Festival. Ha collaborato con l’Associazione Filarmonica Giovanile di Genova, con l’Orchestra da Camera Alma Mahler e con l’Università degli Studi di Siena. Maria Grazia Amoruso ha iniziato il suo percorso artistico al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, dove si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti. Successivamente si è perfezionata con Lazar Berman, Jan Marisse Huizing, alla scuola di Tatiana Nikolajeva con Oxana Yablonskaja e Alexander Malter e alla scuola di Heinrich Neuhaus con Lev Naumov e Karl Leister.
Vittorio MARCHESE ha studiato presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano dove si è diplomato non ancora diciottenne con il massimo dei voti sotto la guida di Osvaldo Scilla. Perfezionatosi successivamente con Corrado Romano, Vadim Brodsky, Salvatore Accardo e Franco Gulli, ha iniziato una intensa attività concertistica che lo ha portato a tenere circa mille concerti nelle principali sale italiane ed estere. Considerato dalla critica specializzata “una delle più interessanti realtà del panorama musicale nazionale” (dal Corriere della Sera per l’esecuzione in Sala Verdi a Milano del concerto di Beethoven) è stato attivo anche in qualità di primo violino di molte importanti orchestre italiane e, in ambito cameristico, come componente del Trio Chagall e primo violino del Quartetto di Torino. Nel 1993 vince, con il punteggio d'esame più alto in Italia, l'unica edizione del concorso nazionale per l'insegnamento nei Conservatori Statali di musica.
Da allora è stato docente di violino presso i Conservatori "L. Canepa" di Sassari e "G.F. Ghedini" di Cuneo e attualmente è titolare di cattedra presso il "N. Paganini" di Genova.
Tiene regolarmente masterclasses per istituzioni private ed altri Conservatori e molti suoi allievi sono vincitori di concorsi ed audizioni presso le maggiori orchestre italiane. Dal 2015 si dedica prevalentemente all’insegnamento e alla direzione dell’orchestra Paganini, da lui fondata.
L’organo di Giorgio Questa
L’organo è stato concepito e interamente costruito dal concertista genovese Giorgio Questa fra il 1962 e il 1966 costituisce uno strumento unico a livello mondiale. E’ realizzato con 491 canne interamente in legno, con trasmissione meccanica, somiere ispirato ai modelli di Eugenio Casparini, completamente smontabile e trasportabile in 29 casse di legno espressamente costruite dal Maestro. Le canne sono realizzate in pino di Svezia e castagno francese: l’organo, rinascimentale, ha peraltro sonorità molto simili a quelle di organi con canne metalliche in stagno, con un timbro estremamente brillante. Ha un ripieno esteso alla XXIX, due flauti uno in ottava e l’altro in duodecima, un fiffaro e un cornetto intercambiabili. E’ uno strumento con tastiera a quattro ottave e pedaliera a 25 note. La potenza dell’organo è notevole, assimilabile a quella degli organi da cantoria, con una timbrica di notevole pregio.
Giorgio Questa fu protagonista di molteplici concerti ad alto livello in ambito italiano ed europeo: trasportava personalmente lo strumento con un furgone che aveva chiamato “Girobalda”. Egli montava e accordava completamente lo strumento in circa 6 ore.
Lo strumento fu inaugurato a Genova nel 1966, presso l’Oratorio San Filippo Neri.
A distanza di 13 anni dal precedente intervento parziale di restauro, oggi lo strumento richiede importanti interventi di manutenzione, principalmente al complesso delle canne.
Lo strumento è da qualche tempo oggetto di studio da parte di un team di ricercatori genovesi che ha affiancato l’Associazione Giorgio Questa, con l’intento di caratterizzare l’organo dal punto di vista geometrico, vibratorio e acustico. Infatti non si dispone di una documentazione oggettiva in tal senso: le sole informazioni sono legate alle registrazioni di concerti e quindi in grado di soddisfare più esigenze soggettive e interpretative che di fornire riscontri oggettivi su base sistematica.