Luigi Benedetti

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Luigi BENEDETTI nasce a Bergamo il 2 novembre 1933.
Si avvia agli studi musicali presso il Liceo Musicale "G. Donizetti" della sua città, ma ben presto si trasferisce a Milano, dove, presso il Conservatorio "G. Verdi" si diploma in pianoforte sotto la guida di Carlo Lonati e in organo e composizione organistica sotto la guida di Alceo Galliera; ha parimenti studiato composizione principale nella classe di Bruno Bettinelli.
Da sempre impegnato come organista liturgico, sia nella natìa Bergamo come a Milano, all'età di venticinque anni, nel 1958, viene nominato vice organista titolare del Duomo di Milano, oltrechè maestro assistente presso la Cappella Musicale della Cattedrale.
Nel fervet opus della Cappella Musicale del Duomo - che sotto l'ardente guida di mons. Luciano Migliavacca diveniva anno dopo anno una preziosa fucina d'arte musicale sacra - il giovane maestro trova un fertile terreno per lo sviluppo della sua personalità artistica: l'impegno in Cattedrale è multiforme e comprende l'accompagnamento della schola, del Canto Fermo Ambrosiano eseguito dal Capitolo, l'esecuzione e l'improvvisazione all'organo, l'istruzione dei pueri cantores e della schola virile; d'altro canto, l'ambiente ispirato e favorevole induce Benedetti ad accostarsi anche alla composizione: nel giro di pochi anni vedono la luce alcune messe, mottetti in lingua latina ed italiana (per lo più pubblicati dalla rivista "Schola e Assemblea" diretta da mons. Migliavacca), brani per organo solo e per organo e strumenti e ispirate pagine su testi poetici ("In morte d'Ermengarda" di A. Manzoni").
Nel contempo non manca una copiosa attività concertistica sia "a solo" che in collaborazione con solisti, formazioni corali, orchestre sinfoniche e da camera; degna di nota è la pluriennale collaborazione con il gruppo di ottoni "G.Frescobaldi" e la realizzazione di numerose incisioni discografiche per case editrici ed emittenti radio/TV nazionali ed estere.
Docente di organo e composizione organistica presso i Conservatori di Torino e Brescia, Benedetti ricoprì il medesimo incarico dal 1975 al 2000 presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano, ove ebbe come allievi - tra gli altri - alcuni degli attuali personaggi di spicco nel campo della direzione e del concertismo quali Ottavio Dantone, Maurizio Zanini, Corrado Rovaris, Alessandro La Ciacera.
La positività del rapporto con l'ambiente accademico spinse il maestro a coinvolgere allievi e colleghi in progetti di ampio respiro culturale, che videro ancora una volta il Duomo come primario centro di diffusione della cultura musicale; citiamo ad esempio la commissione a compositori docenti presso il Conservatorio milanese (Bettinelli, Lorenzini, Molino…) di alcuni brani eseguiti nel ciclo dei concerti inaugurali dei ricostruiti organi della Cattedrale (Settembre 1986), o l'esecuzione de "Le chemin de la Croix" di M.Duprè suddivisa fra gli allievi della classe d'organo, sino all'esecuzione della Missa Ambrosiana per cinque organi ed arpa composta dagli alunni della Classe di Composizione del M° U. Rotondi ed eseguita nel maggio 1992 durante una celebrazione liturgica in Duomo: per l'occasione, insieme al maestro, quattro organisti usciti dalla sua classe di organo (C.Riva, M.Salerno, M.P. Prassel, E. Pruonto) sedevano contemporaneamente alle cinque consolles di cui è dotato l'organo del Duomo.
Su un altro versante, Benedetti si adoperò per decenni per la diffusione del Canto Ambrosiano e della monodia sacra e profana medioevale come direttore del Gruppo di Canto Ambrosiano (emanazione della schola virile della Cappella Musicale del Duomo) ensemble vocale altamente specializzato in tale repertorio; all'austera severità delle voci virili il maestro usò talvolta accostare il gruppo di strumenti antichi Concordia discors (Ribeca, Viella, Organo portativo).

Dopo il pensionamento dall'attività didattica (Settembre 2000) e il ritiro - nel settembre 2004 dall'incarico di organista titolare del Duomo (conferito nel 1983 dopo il pensionamento di R. Fait), Benedetti svolge libera attività concertistica, suggellando degnamente una brillante carriera svolta a preminente se non esclusivo servizio della nobiltà della musica sacra, vista in tutte le sue possibili sfaccettature, dal Medioevo al nostro "sofferto tempo sereno". [a cura di Emanuele Vianelli]