Maria Cecilia Farina in concerto a Vigevano

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Martedì, 4 Ottobre, 2016 - 21:00
chiesa di S. Francesco
27029 Vigevano PV
Italia

in un programma dedicato alla spiritualità francescana

Sezione Concerti

Interpreti: Maria Cecilia Farina

Organizzatore / Partners:
Gian Mauro Banzòla
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Vigevano (PV)
Chiesa di S. Francesco
4 ottobre 2016 ore 21
 
 
organo "Lingiardi" op. 125 (1860)

PROGRAMMA

"Laudato sii, mi Signore" - Musica organistica e spiritualità francescana

Guido Farina
(1903-1999)
Lauda (rielaborazione per organo di Maria Cecilia Farina, figlia di Guido)

Franco Vittadini
(1884-1948)
Quadretti francescani (rielaborazione per organo di Maria Cecilia Farina):
Corale mattutino
La pace della Verna
Presepio di Greccio
Madonna Caritade
Ogni pena m’è diletto
Laude serafica
L’araldo del gran Re

Anonimo del convento dei Francescani di Tuani (Corsica):
Inno Laeta devote (voce e versetti organistici di Maria Cecilia Farina)

Virtù francescane nei corali di Johann Sebastian Bach (1685-1750):
Letizia: Nun freut euch, lieben Christen g’mein [Rallegratevi, Cristiani] BWV 734
Fiducia in Dio: Wer nur den lieben Gott läßt walten [Chi lascia governare il buon Dio] BWV 690-691

Johann Sebastian Bach
Concerto in Do maggiore BWV 976 (da Antonio Vivaldi, 1685 – 1750 op. III n.12)

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Sette note verso il cielo presenta: "Laudato sii mi Signore, suggestioni organistiche per la festa di San Francesco".

di
Mauro Banzòla

La spiritualità francescana nella musica d’organo: questo è il filo conduttore del concerto che l’organista Maria Cecilia Farina terrà sul prestigioso organo Lingiardi del 1860 (opus n° 125), conservato nella chiesa di S. Francesco a Vigevano, evento che si svolgerà il 4 ottobre prossimo, festa appunto di S. Francesco d’Assisi, con inizio alle ore 21. L'iniziativa rientra nella rassegna "sette note verso il cielo", organizzata dall'Associazione Carlo Natale e Carlo Vella, che da tre anni cerca di valorizzare il patrimonio organario e organistico vigevanese.
Il concerto si aprirà con alcuni brani di ispirazione francescana, composti e trascritti dalla stessa Maria Cecilia su altrettanti brani originariamente per orchestra di due insigni compositori pavesi del ‘900: Guido Farina e Franco Vittadini.
Guido Farina (1903-1999), padre di Maria Cecilia, operò come compositore e didatta: docente di Composizione polifonica vocale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, fu anche per molti lustri direttore dell’Istituto Musicale “Franco Vittadini”di Pavia. Autore di numerose opere teatrali, di musica sinfonica e da camera e di alcune importanti opere didattiche adottate nei conservatori, trasse ispirazione dalla figura del Santo di Assisi fin da ragazzo, componendo un oratorio dal titolo “Il transito del poverello”, su testo della poetessa Gabriella Novaro Ducati. Anche il brano per pianoforte “Lauda”, liberamente riscritto per organo da Maria Cecilia, già dal titolo evoca un’atmosfera medievaleggiante: la Lauda è infatti una canzone spirituale la cui origine è legata ai movimenti francescani che percorrevano l’Umbria «cantando e laudando magnificamente Iddio», e si sviluppò nei secoli successivi come forma polifonica.
Anche Franco Vittadini (1884-1948), compositore di numerose opere teatrali e di moltissima pregevole musica sacra, trovò linfa ispiratrice nella figura del Poverello di Assisi: la espresse nei deliziosi “Quadretti francescani” che la Farina riscive per organo e reinterpreta per l'occasione, pagine che risentono del gusto francese, soprattutto nella raffinatezza dell’armonia e nella sinuosità delle linee melodiche.
Attraverso un percorso cronologico a ritroso, dopo i brani contemporanei della Farina ispirati agli autori novecenteschi suddetti, il programma porterà con un salto di alcuni secoli al francescanesimo dell’isola di Corsica, con l’inno “Laeta devote”, reperito nel convento di Tuani-Costa. Secondo la prassi dell’epoca, le strofe dell’inno (di autore anonimo), che celebra le lodi dell’Eucarestia, verranno alternate a versetti d’organo.
Chiuderanno il concerto alcune pagine di Johann Sebastian Bach e di Antonio Vivaldi. I due corali bachiani Nun freut euch, lieben Christen g’mein e Wer nur den lieben Gott läßt walten sembrano evocare già dal titolo le virtù francescane della letizia e della fiducia in Dio. Il brano di chiusura, il solare Concerto in Do maggiore BWV 976, è frutto di una trascrizione per tastiera operata da Johann Sebastian Bach dall’originale concerto per archi e basso continuo op. III n°12 di Antonio Vivaldi, uno degli autori italiani prediletti dal Kantor di Lipsia. Una serata di sicuro interesse, quindi, che ci porterà con la musica nel pieno della spiritualità francescana.