- Domenica 19 febbraio 2023, ore 9:00
Prima messa organistica “alla maniera di Padre Davide da Bergamo”
Chiesa del Ss. Salvatore - Ivrea
Organo: Silvio Rossini, Damiano Maria Vallero
Brani di Padre Davide da Bergamo
- Domenica 19 febbraio 2023, ore 18:30
Seconda messa organistica “alla maniera di Padre Davide da Bergamo”
Duomo di Chivasso
Organo: Matteo Saverio Grasso
Brani di Vincenzo Petrali
[comunicato-stampa a cura della direzione artistica di AODC] - Si avvia al termine la prima edizione del festival “Geni organisti del XIX secolo”, promosso dall’Associazione Organistica Del Canavese (AODC) con l’intento di omaggiare quelli che sono stati i principali esponenti della letteratura organistica italiana del XIX secolo, proponendo una manifestazione annuale e itinerante, probabilmente unica in Italia sul tema, dedicata alla musica ottocentesca per organo, anche nell’ottica di valorizzare i numerosi strumenti storici presenti nel Canavese e sul territorio limitrofo.
Dopo i successi dei primi due eventi, il festival si chiuderà in occasione della domenica di carnevale con due messe organistiche “alla maniera di Padre Davide da Bergamo”. La messa delle 9.00 di domenica 19 febbraio nella chiesa del SS. Salvatore in Ivrea sarà animata da brani organistici di autori italiani del XIX secolo. Alla consolle dell'organo Bossi 1846 siederanno gli eporediesi Silvio Rossini e Damiano Maria Vallero, che alterneranno l'accompagnamento liturgico con brani organistici dell'Ottocento italiano, pensati per ingresso, offertorio, comunione e finale. L’iniziativa, ormai divenuta tradizione a Ivrea sulla scia del successo della prima edizione tenutasi nel 2019 in Cattedrale, verrà replicata sempre domenica 19 febbraio alla messa delle 18:30 nel Duomo di Chivasso, dove alla consolle del grande organo Bossi 1843 siederà Matteo Saverio Grasso, organista titolare del Duomo di Valenza, il quale proporrà interventi organistici di Vincenzo Petrali. L'intento è dunque quello di rievocare in un clima di festa la messa tipicamente ottocentesca, con brani di carattere concertistico all’epoca concepiti e proposti per la liturgia, e allo stesso tempo in grado di mettere in risalto i colori e le sonorità caratteristiche degli organi orchestrali italiani di quel periodo.