Signor Cardinale,
Cari amici,
1. Saluto cordialmente tutti voi, partecipanti al Congresso internazionale di Musica Sacra, ed esprimo la mia viva gratitudine alle autorità che hanno promosso l’incontro, il Pontificio Consiglio per la Cultura, l’Accademia Nazionale di santa Cecilia, il Pontificio Istituto di Musica Sacra, il Teatro dell’Opera di Roma e la Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. [...]
Sono lieto di accogliervi, compositori, musicisti, esperti di liturgia e insegnanti di musica sacra, venuti da tutto il mondo. Le vostre competenze assicurano a questo Congresso una reale qualità artistica e liturgica e un'incontestabile dimensione universale. [...]
2. [...] La Chiesa dispiega il suo canto perpetuo nella polifonia delle molteplici forme d'arte. La sua tradizione musicale costituisce un patrimonio di valore inestimabile, poiché la musica sacra è chiamata a tradurre la verità del mistero che si celebra nella liturgia (cfr Sacrosactum Concilium, n. 112).
[...] L'ultimo Concilio ha raccolto l'eredità del passato e ha realizzato un lavoro sistematico prezioso in un'ottica pastorale, dedicando alla musica sacra un intero capitolo della costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium. Al tempo di Papa Paolo VI la Sacra Congregazione dei Riti precisò la messa in atto di questa riflessione nell'Istruzione Musicam sacram (5 marzo 1967).
3. La musica sacra è parte integrante della liturgia. Il canto gregoriano, riconosciuto dalla Chiesa come "proprio della liturgia romana" (Ibidem n. 116), è un patrimonio spirituale e culturale unico e universale, [...]. La sua influenza sullo sviluppo della musica in Europa è stata considerevole. [...].
La Chiesa, sebbene riconosca il ruolo preminente del canto gregoriano, si mostra accogliente anche verso altre forme musicali, soprattutto la polifonia. In ogni caso, è opportuno che queste diverse forme musicali siano conformi "allo spirito dell'azione liturgica" (Ibidem). [...].
4. Il XX secolo, in particolare la sua seconda metà, ha assistito allo sviluppo del canto popolare religioso, in linea con il desiderio espresso dal Concilio Vaticano II che questa forma di canto fosse promossa "con impegno" (Sacrosanctum Concilium, n. 118). Essa è particolarmente adatta alla partecipazione dei fedeli sia nelle pratiche devozionali sia nella liturgia stessa. Richiede creatività poetica e compositiva per svelare al cuore dei fedeli il significato più profondo del testo di cui la musica è strumento. [...].
Il canto popolare, che è un vincolo di unità e un'espressione gioiosa della comunità orante, promuove l'annuncio dell'unica fede e dona alle grandi assemblee liturgiche una solennità incomparabile e raccolta. [...].
[...] Oggi, commemorando il centenario della morte del grande compositore Giuseppe Verdi che tanto dovette all'eredità cristiana, desidero ringraziare i compositori, i direttori, i musicisti, i cantanti e anche i responsabili delle società, delle organizzazioni e delle associazioni musicali per gli sforzi volti a promuovere un repertorio culturalmente ricco, che esprime i grandi valori legati alla rivelazione biblica, alla vita di Cristo e dei santi e ai misteri di vita e di morte celebrati dalla liturgia cristiana. La musica religiosa edifica ponti che collegano il messaggio di salvezza con coloro che, pur non accettando ancora del tutto Cristo, sono sensibili alla bellezza, perché "la bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente" (Lettera agli Artisti, n. 16). La bellezza rende possibile un dialogo fecondo.
5. L’applicazione degli orientamenti del Concilio Vaticano II circa il rinnovamento della musica sacra e del canto liturgico [...] chiede oggi una solida formazione ai pastori e ai fedeli sul piano culturale, spirituale, liturgico e musicale. Essa domanda inoltre una riflessione approfondita per definire i criteri di costituzione e di diffusione di un repertorio di qualità, che permetta all’espressione musicale di servire in maniera appropriata al suo fine ultimo che è “la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli” (Sacrosanctum Concilium, n. 112). Ciò vale in particolare per la musica strumentale. Anche se l’organo a canne rimane lo strumento per eccellenza della musica sacra, le composizioni musicali odierne integrano formazioni strumentali sempre più diversificate.[...].
6. Cari amici musicisti, poeti e liturgisti, il vostro apporto è indispensabile. “Quante composizioni sacre sono state elaborate nel corso dei secoli da persone profondamente imbevute del senso del mistero! Innumerevoli credenti hanno alimentato la loro fede alle melodie sbocciate dal cuore di altri credenti e divenute parte della liturgia o almeno aiuto validissimo al suo decoroso svolgimento. Nel canto la fede si sperimenta come esuberanza di gioia, di amore, di fiduciosa attesa dell'intervento salvifico di Dio” (Lettera agli Artisti, n. 12).
Sono certo della vostra generosa collaborazione per conservare ed incrementare il patrimonio culturale della musica sacra al servizio di una liturgia fervorosa, luogo privilegiato di inculturazione della fede e di evangelizzazione delle culture. [...]
- il testo integrale del documento è disponibile sul sito internet ufficiale del Vaticano cliccando il seguente collegamento