LE SETTE PAROLE DI CRISTO SULLA CROCE

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Sabato, 18 Marzo, 2017 - 20:30
chiesa parrocchiale S. Maria Assunta
Via Beato Lorenzino, 2
36063 Marostica VI
Italia

Sept Choral-Poèmes d'orgue pour le sept paroles du Xrist (op. 67) di C. Tournemire

Sezione Concerti

Interpreti: Samuele Ave organista, Francesca Gobbato voce recitante, incisione all'acquaforte di Marco Gobbato

Organizzatore / Partners:
Parrocchia S. Maria Assunta

Chi onora la Passione del Signore e rammenta sempre le sette parole sarà ricordato dal Signore, sia in terra, sia nella vita eterna.
1. "Pater, dimitte illis; nesciunt enim quid faciunt"
2. "Hodie mecum eris in Paradiso"
3. "Mulier, ecce filius tuus. Ecce Mater tua"
4. "Eli, Eli, lamma sabacthani"
5. "Sitio"
6. "Pater, in manus tuas commendo spiritum meum"
7. "Consummatum est"
- Le coeur du Xrist est la révélation du coeur de Dieu; la croix est la révélation du coeur du Xrist -

* * *

“Meditazione” è il titolo della bella incisione che Marco Gobbato ha creato la serata.
Il titolo dell’acquaforte, il soggetto che rappresenta, e financo gli innumerevoli singoli segni che la costituiscono, rappresentano in perfetta sintesi lo spirito delle musiche di Tournemire, musiche così dense di misticismo e ricche di simboli musicali da non potersi esaurire in un unico ascolto. Esse sono quasi certamente il punto di arrivo di un’intera vita dedicata alla musica sacra e di una fede cattolica che ha lungamente meditato sulle Sette parole. 
Quello che Tournemire ha composto nel 1935 è un grande ciclo sinfonico in sette movimenti, dove diverse forme musicali come il preludio, la toccata, le variazioni, la fuga, la passacaglia, il trio e la trenodia sono liberamente trattate. A contenerle tutte è la meta-forma, la  forma delle forme, del poema-corale. Ossia la narrazione musicale per mezzo del corale libero. Il corale abbiamo detto: il che è come dire la stilizzazione della massima espressione che la tradizione ci ha consegnato del pregare comunitario attraverso il canto.
Il materiale tematico dell’opera idealizza sentimenti o rappresenta personaggi o dialoghi del Passio. I vari temi musicali infine ricorrono tra un brano e l’altro senza soluzioni di continuità, in forma ciclica,  evocando in un grandioso affresco sonoro le emozioni di quel giorno tremendo.
Di più: la prospettiva dalla quale la musica fa da risonanza emotiva ai testi evangelici che Francesca Gobbato leggerà, è quella di Gesù, vero uomo e vero Dio: la meditazione del soggetto sulle Sette parole diventa dunque identificazione nel Cristo "patiens", come testimoniato dalla citazione letteraria che chiude il testo musicale “Il cuore di Cristo è la rivelazione del cuore di Dio.  La croce è la rivelazione del cuore di Cristo”. L’identificazione del singolo in Cristo, infine, per mezzo della forma corale diventa, come prima si diceva, stilizzata orazione comunitaria.
Andando nello specifico di ciascun pezzo possiamo dire che il primo brano ci proietta fin dall’esordio nei momenti concitati della crocifissione; il secondo rappresenta testualmente il dialogo tra Gesù ed il buon ladrone e ci conduce alla visione del paradiso. Il terzo brano porta la cifra del dolore e della gloria nell’atto di fondazione della Chiesa; il quarto brano narra l’abbandono di Cristo crocifisso alla volontà del Padre; nel quinto, il tema della sete di Cristo è tanto insistito quanto è insistente la sete dell’uomo che vuole bere alla sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna; nel sesto brano il momento della morte già porta in sé il seme della resurrezione; l’ultimo brano è pura contemplazione sulla scena della deposizione.
Una particolarità: nelle musiche spesso ricorre il registro della voix humaine, registro che non è presente nell'organo dell'Antica Pieve di S. Maria ma che è stato ricreato con degli artifici: questo registro viene usato quando nel testo musicale parla l’Uomo oppure il Figlio dell’uomo.
E’ doveroso infine un ringraziamento speciale al parroco don Fausto per aver accolto con sensibilità ed attenzione questa proposta d’arte e di meditazione. Ringraziamo inoltre in modo particolare Francesca Gobbato per la sapiente lettura dei passi evangelici e  Marco Gobbato per la sua alta prova d’arte grafica.