[Padre Davide da Bergamo (1791-1863), il più grande organista del Risorgimento, ritratto in una litografia di Giulio Wenk]
Padre Davide da Bergamo (al secolo Felice Moretti) nacque a Zanica (Bergamo) il 21 gennaio del 1791. [...] a Bergamo cominciò lo studio dell'organo nel 1806 sotto la guida prima di Davide Bianchi, poi di Antonio Gonzales, per passare indi a Giovanni Simone Mayr per la composizione, avendo come condiscepolo, tra gli altri, Gaetano Donizetti.
Dal 1808 al 1812 ricoprì l'incarico di organista nella parrocchiale di Torre Boldone (Bergamo), per passare subito dopo a Zanica, dove rimase tre anni (1812-14); fu quindi chiamato per lo stesso ufficio alla collegiata di Gandino (Bergamo), dove iniziò il servizio nel 1815.
Spinto da vocazione religiosa, a metà del 1818 egli abbandonava Gandino e il 25 luglio dello stesso anno entrava nel convento dei frati minori osservanti di S. Maria di Campagna a Piacenza, [...] nel 1819 emetteva i voti solenni, per ricevere infine [...] l'ordinazione sacerdotale [a] Pontremoli.
Pochissimo tempo dopo aver iniziato la vita religiosa, il 22 novembre del 1818 padre Davide Maria da Bergamo (questo era il nome completo assunto come religioso) inaugurava il nuovo monumentale organo Serassi della cattedrale di Piacenza [oggi non più esistente]; [...]. Iniziava anche, così, una lunga e fortunata carriera di organista e collaudatore che doveva condurlo un po' dappertutto in Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia; attività che soltanto una estesa ricerca capillare negli archivi parrocchiali permetterà di ricostruire, dato che poco prima di morire lo stesso Padre Davide bruciò tutto quanto lo riguardava (lettere, progetti, collaudi, opuscoli, programmi); quello che è sfuggito è ben poca cosa e si conserva attualmente nell'archivio dei convento di S. Maria di Campagna a Piacenza [tutto censito in un dettagliatissimo catalogo a cura di Marco Ruggeri per i tipi di Olschki].
Per lo svolgimento della sua tanto applaudita attività di organista, Padre Davide scrisse una cospicua serie di composizioni, [...], si tratta di una produzione destinata principalmente a commentare alcuni momenti della messa tradizionalmente affidati all'organo, [...]. In tutte queste pagine - variamente articolate secondo i modelli delle forme operistiche (dalla sinfonia all'aria, dal recitativo alla cavatina) - il linguaggio musicale è quello che predominava in Italia tra Cimarosa, Paisiello e Mayr da una parte e Donizetti e Rossini dall'altra; la scrittura è tuttavia rivolta a sfruttare con estro e sagacia le possibilità timbriche della colorita tavolozza sonora dell'organo di scuola lombarda ottocentesca: [...].
Padre Davide da Bergamo morì a Piacenza il 24 luglio 1863.
[...]
Durante la vita Padre Davide da Bergamo non si preoccupò di divulgare per la stampa le sue composizioni; le poche edizioni da lui curate comprendono una minima parte della sua produzione e hanno per lo più il carattere di pubblicazioni occasionali come i Quindici pezzi di musica pel nuovo e magnifico organo della chiesa ducale di S. Maria di Campagna in Piacenza [...]; presso lo stesso editore apparvero anche i 72 versetti musicali in tutti i modi maggiori e minori [...], così come i 24 versetti per organo (nn. 15.387-90); La vera piva montanara ad imitazione del baghetto (n. 15.391) e Due pezzi sacri (n. 82.482: Marcia e 82.516: Pastorale popolare).
Significative anche le edizioni curate, sempre a Milano, da Francesco Lucca (fra tutte, la celebre Sinfonia col tanto applaudito inno popolare che utilizza l'inno imperiale austriaco di Haydn, [...].
Solo dopo la morte di Padre Davide si ebbe un'edizione sistematica della sua opera organistica a cura del confratello ed allievo padre Leone da Codogno presso l'editore milanese Domenico Vismara: nella prima annata (1865-66) vennero pubblicate in 24 fascicoli quarantotto composizioni più tre gruppi di sei versetti ciascuno; nella seconda, una trentina di composizioni sacre su testo latino o italiano, la maggior parte per coro virile (due tenori e basso, nn. 3601-27); nella terza annata (1867-68), infine, quarantuno composizioni organistiche più quattro serie di versetti (di dodici, di sette e due di sei ciascuna, nn- 3801-44).
[...]