SOVRANA ARMONIA

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Giovedì, 27 Marzo, 2025 - 21:00
chiesa parrocchiale Parrocchia della Bicocca
Via XXIII Marzo 1849
20100 Novara NO
Italia

Storia, arte e fede nella musica di Francesco Faà di Bruno (29 marzo 1825 - 27 marzo 1888) nella Memoria Liturgica e in occasione del 2° Centenario della Nascita.

Sezione Concerti

Interpreti: soprano Maria Grazia Colantonio al pianoforte Andrea Sarto

Programma musicale

Via Crucis. Teco vorrei Signor
Dio che la croce splendere
Stava Maria Dolente
Notturno religioso. Fermarono i cieli. Per le feste del S. Natale
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Mottetto per la Comunione. Vieni Signore riposati (Testo di Alessandro Manzoni)
Sai che vogl’io (Testo di Alfonso Maria De Liguori)
O bella mia speranza (Testo di Alfonso Maria De Liguori)
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Gran Polka Mazurka dedicata alla Società del Casinò di Genova nell’occasione della Reale inaugurazione della Ferrovia Sarda
Esulta o Italia un cantico. Canto popolare in occasione del faustissimo giubileo episcopale di S.S. Papa Pio IX, 3 giugno 1877 (Poesia del Can. Pietro Merighi)
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Vergine del ciel regina da Bouquet a Maria nel decennale della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione. Cantici all’Immacolata in quattro lingue.
Maria risuona.
Alla Madonna del Rosario. Salve amabile Regina

Francesco Faà di Bruno nacque ad Alessandria il 29 marzo 1825 da una famiglia della nobiltà militare. Fu ufficiale dell'esercito sabaudo (è protettore dei genieri), professore all'Università di Torino, architetto e matematico, consigliere della Casa Reale di Savoia. Diede vita all'opera Santa Zita per le donne di servizio e a una casa per ragazze madri. Fondò le suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. Fu amico di Don Bosco. Il 22 ottobre 1876 venne ordinato sacerdote a Roma. Conclude la sua esistenza terrena a Torino il 27 marzo 1888. La sua tomba si trova nella chiesa di Nostra Signora del Suffragio a Torino, da lui stesso costruita nel 1867 in cristiana memoria dei caduti per l'unità d'Italia. Le diocesi di Acqui, Alessandria, Novara e Torino celebrano il 27 marzo la sua memoria facoltativa.
Faa di Bruno fu anche musicista, sebbene non occupi lo stesso ruolo nella storia della musica come nelle scienze matematiche o nella storia della carità piemontese. Per Faa di Bruno la musica non è stata una professione ma una missione sociale e religiosa. Profondamente inserito nella cultura musicale dell’epoca e anticipatore di istanze di riforma liturgica ancora da venire, Faa di Bruno considerava la musica adatta a comunicare emozioni e sentimenti al di là delle differenze di lingua e di cultura e fece della musica uno strumento di riscatto umano e sociale soprattutto per le classi meno abbienti e meno colte, promuovendone lo studio e la conoscenza. Francesco visse nell’età dell’oro della lirica (il Nabucco di Verdi con il famoso Va’ pensiero è del 1842) e la sua produzione musicale risente fortemente del gusto operistico e dello stile teatrale che imperava anche nella musica religiosa non senza qualche eccesso. In anticipo rispetto al Movimento Ceciliano che produsse il recupero del canto gregoriano e della polifonia palestriniana nella musica sacra, Faa di Bruno attuò sul piano didattico e divulgativo gli stessi principi. Ispirati a criteri di semplicità sul piano musicale e devozione su quello poetico dei testi, i canti composti da Faa di Bruno segnarono la nascita del canto popolare liturgico, che aveva lo scopo di rendere l'assemblea più partecipe nelle funzioni religiose anticipando così lo stesso Concilio Vaticano II.
“Queste melodie gradevoli, dolci, serene, facili – è l’apprezzamento del grande pianista e compositore Franz Liszt in una lettera inviata a Francesco Faa di Bruno – sono ben proprie per rapire i cuori che sentono una devozione confidente, semplice, anzi famigliare, tale e quale sboccia abbondantemente sotto il cielo propizio d’Italia. Per tale concordanza col gusto e con le abitudini musicali delle famiglie cattoliche, delle scuole, dei seminari e delle congregazioni divote, il successo dell’opera vostra è sicuro e non dubito che diventi generale. I vostri talenti ed il vostro zelo meritano tali felici successi”.