Il Maestro Cav. Ulisse Matthey, professore d'Organo al Liceo Musicale G. Verdi di Torino e Organista Onorario della S. Casa di Loreto, è nato a Torino nel 1876. Fece i suoi primi corsi al Liceo Musicale di Torino e poi studiò fuga e composizione col Maestro Vincenzo Ferroni di Milano; per l'organo ha avuto lezioni di perfezionamento dall'illustre e compianto A. Guilmant. In seguito a concorso venne nominato organista titolare della S. Casa di Loreto nel 1902, posto che ha occupato fino al 1923: in tale anno venne chiamato senza concorso ad insegnare organo al Liceo Musicale Verdi di Torino. Moltissime sono le audizioni da lui tenute in occasioni di collaudi di nuovi organi, nelle chiese e nelle sale da concerto, sia in Italia che in Francia, nel Belgio, in Svizzera, nell'America del Sud ecc. ecc. Chiamato in Germania, per suonare all'esposizioni di Colonia ed in altre città, dovette sospendere il suo giro artistico per causa della guerra. Le audizioni e i concerti del dopo-guerra non si contano ormai più. In una fortunata tournée di cinquanta concerti nel Nord America il Matthey si è sempre presentato come colista di organo e pianoforte. Recentissimamente, oltre numerosi concerti sui grandi organi di messina, Roma, Firenze, ecc., è stato applauditissimo in concerti con la Orchestrale Fiorentina al Politeama di Firenze, diretti dal m.o Gui.
[dal programma di sala dell'audizione del quintuplice organo "Rotelli" della Metropolitana di S. Pietro in Bologna tenuta dal Matthey la domenica 4 gennaio del 1931, citato in La casa organaria Rotelli Varesi di Cremona - L'epoca di Giuseppe Rotelli, a cura di Antonio Disingrini, Associazione Giuseppe Serassi, Guastalla 2018, p. 103]
Qui in calce gli utenti iscritti al presente sito potranno scaricare in formato pdf un raro profilo biografico dell'organista e compositore ULISSE MATTHEY pubblicato nel periodico «Caecilia» (n. 39, luglio - settembre 1957) a cura delle Edizioni Carrara di Bergamo, nel quale si ricorda, tra l'altro, che il Matthey, al pari di Vincenzo Petrali nel secolo XIX, «venne salutato per oltre quarant'anni "il Principe degli organisti"».