Il musicologo, organologo, concertista docente di organo e di clavicembalo, fortepianista, direttore d’orchestra e di coro e compositore Domenico MORGANTE (Monopoli, 1956), è stato allievo di Luigi Ferdinando Tagliavini, Colin Tilney, Gustav Leonhardt, Marie-Claire Alain, Sergio Vartolo, Giacomo Bellucci.
Come ricercatore e filologo ha lavorato a vari progetti musicali europei, svolgendo nel contempo attività didattica in Conservatorio (Campobasso, Roma) e nell’Università (Bari, Roma). I suoi scritti sono pubblicati su riviste e opere enciclopediche. Ha eseguito recuperi e restauri critici di molte opere musicali del passato, avendo partecipato altresì a numerosi congressi internazionali.
Ha al suo attivo varie incisioni discografiche e partecipazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive.
Ha diretto il restauro di vari strumenti storici a tastiera (De Simone, Cimino, Broadwood, Hoffman, ecc.), collaborando in varie occasioni anche con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Per molti anni ha svolto l’attività di organista liturgico e di maestro di cappella (Monopoli, Basilica Cattedrale, 1971-1980; Monopoli, Chiesa di S. Francesco d’Assisi, 1980-1983; Bari, Chiesa del Redentore, 1987; Monopoli, Chiesa conventuale di S. Francesco da Paola, 1995-1997).
Alla sua attività didattica in ambito accademico si deve la realizzazione del testo universitario Modernità e coscienza estetica (Napoli, 1986). È stato altresì Docente di Musicologia e Prassi esecutiva presso la Fondazione “N. Piccinni” di Bari, con cui ha pubblicato il volume La Musica in Puglia tra Rinascite e Rivoluzioni (Bari, 1991).
Attraverso la scoperta e la pubblicazione dell'Antifonario (1532) di Giorgio Lapazaya, è stato il primo ricercatore europeo a studiare e pubblicare le relazioni musicali intercorse tra Italia e Albania nell’Età del Rinascimento. Alla sua attività di studioso si deve altresì la riscoperta storica del madrigalista fiammingo Jachet de Berchem.
Nel campo della composizione è autore di una ricca produzione di musica sinfonica, cameristica e sacro-liturgica, essendosi altresì cimentato nel campo sperimentale della musica elettronica. È iscritto alla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) dal 1975 e dallo stesso anno è membro della SIdM (Società Italiana di Musicologia); dal 2011 fa parte del GATM (Gruppo di Analisi e Teoria Musicale). Dalla fondazione (1985) è Direttore dell’Istituto Mediterraneo di Musicologia.
Dopo aver diretto per molti anni il “Consortium pro Musica Antiqua S. Ganassi” (fondato agli inizi degli anni Settanta, la prima formazione di musica antica attiva in Puglia), dal 1996 dirige al cembalo l’ensemble barocco “Accademia degli Armonici”.
Docente emerito di Organo all’Accademia Organistica “G. Insanguine” di Monopoli, per la rilevanza della sua attività didattica in campo organistico gli è stato conferito il "Premio Abbiati" della Critica Musicale Italiana sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica (Fiesole, 2008).
