In uscita una monografia su Vincenzo PETRALI

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Sezione Libri e riviste

Finalmente la prima completa ed aggiornata biografia sul «principe degli organisti» italiani nella seconda metà dell'Ottocento

a cura di Diego Ambrosioni e Aldo Salvagno

Italia

[Vincenzo Antonio Petrali, «principe degli organisti», in un raro fotoritratto del 1882 (per cortese concessione del sito vincenzopetrali.it]

 

 


Nel giorno genetliaco del «principe degli organisti» italiani nel secondo Ottocento
 


VINCENZO ANTONIO PETRALI
(Crema, 22 gennaio 1830 – Bergamo, 24 novembre 1889)
 


abbiamo il piacere di anticiparvi che la ventura primavera 2025 vedrà l'apparizione della prima monografia a cura di Aldo Salvagno e Diego Ambrosioni: ulteriori dettagli qui in calce!

Per un profilo bio-bibliografico di Petrali, collegatevi alla nostra pagina internet https://www.organieorganisti.it/vincenzo-petrali .

Ad oggi possiamo dire che la frequentazione delle composizioni per organo di Vincenzo Petrali sia viepiù diffusa: basta scorrere la consistente mole di videoregistrazioni in rete sul canale Youtube dedicato youtube.com/@VincenzoPetrali .

Approfittiamo anche per ricordarvi le sue importanti composizioni recentemente venute alla luce grazie a Matteo Messori
.

Per finire, non lasciatevi sfuggire l'occasione di ricevere per omaggio il doppio c.d. "Petrali Organi Music": per ordinarlo, scrivete una semplice richiesta tramite il modulo-contatti del presente sito!

 

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La prima monografia su Vincenzo Antonio Petrali, valente compositore e organista, tra i migliori interpreti italiani della sua epoca, riempie l’ultimo tassello della grande tradizione musicale cremasca che ha visto nel corso degli anni la pubblicazione a cura della Società Storica Cremasca delle monografie su Stefano Pavesi, sull’oriundo Giuseppe Gazzaniga e soprattutto su Giovanni Bottesini. Ciò che rappresentò quest’ultimo per il contrabbasso, ossia un punto di riferimento, un esempio da seguire per le future generazioni, fu Petrali per l’organo, ed è alquanto singolare che i due compositori cremaschi oltre ad essere dei fuoriclasse con i loro rispettivi strumenti, fossero anche cugini, essendo sorelle le loro madri. 

 

Il felice incontro dei due autori del libro, Aldo Salvagno e Diego Ambrosioni, ha apportato una ricchezza in termini di documentazione e di completezza delle fonti e di continuo confronto, dal momento che numerosi documenti qui riportati e trascritti per la prima volta, provengono dall’archivio privato dei pronipoti del compositore, che hanno acconsentito con entusiasmo al progetto del libro, nonché alla relativa pubblicazione dello stesso. 

 

In questo volume il lettore non troverà riferimenti tecnici relativi alle caratteristiche foniche o alla storia di un singolo organo di un dato paese o di una data ditta organara, in quanto in questo senso la letteratura musicologica fortunatamente è già molto ricca, né troverà alcun tipo di analisi musicale dell’opera petraliana perché gli autori ritengono che trattandosi di una prima monografia si debbano dapprima mettere in luce i suoi aspetti artistici e biografici, siano essi pubblici o privati. Solamente dalla conoscenza dell’uomo Petrali si possono poi capire ed affrontare tematiche più intrinseche relative al suo modo di comporre, allo stile o alle influenze dello stesso derivate da altri suoi colleghi.  

 

La pubblicazione è divisa in due parti: la prima comprende la biografia e l'epistolario, mentre la seconda riguarda il suo catalogo delle opere.

 

Per ciò che concerne la prima parte, vengono prese in esame le sue vicissitudini biografiche ed artistiche, dai precoci esordi musicali nella sua città natale, ai prestigiosi incarichi che Petrali ebbe durante la sua non lunga vita come organista, dapprima a Cremona, quindi come maestro di cappella a Brescia, per poi ricoprire la stessa carica nella sua città natale per una dozzina di anni, e trasferirsi successivamente a Bergamo, dove insegnò al Pio Istituto Musicale, affiancando l’attività didattica con le funzioni di organista nella Basilica di Santa Maria Maggiore. L’ultimo decennio della sua vita lo dedicò all’insegnamento di pianoforte, organo, armonia e composizione nel neonato Liceo musicale di Pesaro per volere del suo direttore, il compositore veronese Carlo Pedrotti. Per ironia della sorte sia Petrali che Bottesini trovarono la morte nello stesso anno, 1889, a distanza di pochi mesi, il primo a Bergamo, il secondo a Parma, ed entrambi per alcune complicazioni legate al fegato.

 

La raccolta di missive presenti non ha la pretesa di essere completa, in quanto, come la quasi totalità delle volte che ci si accinge a codificare un epistolario, molte missive vennero perse già quando il compositore era ancora in vita, ed altre giacciono ancora chiuse in qualche archivio parrocchiale o presso collezioni private e sono quindi di difficile consultazione. Le lettere che qui vengono presentate sono oltre 400, per la maggior parte inedite, e riguardano sia l'aspetto professionale sia quello personale. Di esse, un buon numero sono state messe a disposizione dai discendenti del maestro, e attraverso le quali oggi possiamo ricostruire anche tutte le vicissitudini familiari e i rapporti intercorsi tra Petrali, i suoi figli e la famiglia della seconda moglie, Carolina Cicognara.

 

In questa sede si è ritenuto opportuno inserire anche le missive di Giuliano Petrali, suo padre, inedite anch’esse, come testimonianza della vita musicale cremasca all’interno della cattedrale, della quale il padre era organista.

 

La seconda parte del volume comprende il catalogo delle opere, compresi quei frammenti ed abbozzi lasciati incompiuti dal maestro cremasco.

 

Il catalogo, il più completo e finora unico presente su questo autore nel panorama editoriale, valorizza e sottolinea l’eclettismo musicale di Petrali che spazia dall’opera, alla musica per pianoforte, da camera, per orchestra, per banda, fino alla musica sacra e naturalmente a quella per organo che rappresenta il corpus maggiore della sua produzione. All’interno del catalogo sono altresì annoverate le composizioni dubbie, che rappresentano la zavorra comune alla gran parte dei compositori vissuti nel Settecento e nell’Ottocento.

 

Per ulteriori dettagli, collegatevi a vincenzoantoniopetrali.org

 

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Se desiderate ricevere una copia-omaggio del

doppio c.d. "Petrali Organ Music",

scrivete una semplice richiesta tramite il modulo-contatti del presente sito!

 

 


 

contenuto inserito da: - Segreteria OrganieOrganisti.it