Johann Sebastian Bach – Orgelwerke Vol. 1 - Massiliano Sanca

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Johann Sebastian Bach – Orgelwerke Vol. 1

Massimiliano Sanca, organo

1 c.d. «MV Cremona» (2022)

 

Capita che, ricevendo un nuovo CD e non potendolo subito ascoltare, ci si immerga, per prima cosa, nella lettura del libretto. Facendo questo con il disco bachiano di Massimiliano Sanca (MV Cremona, 2022), si incontrano, dalle prime righe del testo di accompagnamento (in italiano, tedesco e inglese), concetti quali la «gematria» («l’abbinamento di numeri alle note»), l’hypotyposis («le parvenze grafiche di una determinata figura o frase musicale») e le «pitture musicali» di schweitzeriana memoria. Apparentemente, quindi, da questo insieme di fattori si otterrebbe la chiave di lettura con cui guardare all’interpretazione delle pagine del Kantor di Lipsia presentate in questa incisione. 

 

Le opere registrate sono: il Preludio e Fuga in Mi minore BWV 533; Allein Gott in der Höh sei Ehr’ BWV 662; la Fuga sopra il Magnificat BWV 733; An Wasserflüssen Babylon BWV 653; il Preludio e Fuga in Do minore BWV 549; Allein Gott in der Höh sei Ehr’ BWV 676; la Fughetta sul medesimo corale BWV 677; la Fantasia e Fuga in Do minore BWV 537; Von Gott will ich nicht lassen BWV 658 e, infine, il Preludio e Fuga in Do minore BWV 546. Questa scelta antologica rappresenta, a detta dell’organista, un contrasto tra «opere di carattere severo» e «opere che descrivono la serenità e la pace del regno di Dio».
 

In linea generale, l’approccio interpretativo si basa su un uso dell’articolazione e del fraseggio di filiazione, si potrebbe dire, tardo-romantica. Tale approccio emerge anche dai tempi lenti nei quali la pulsazione ritmica è molto dilatata: per esempio, Allein Gott in der Höh sei Ehr’ BWV 662 ha una durata di 9’11’’ mentre la Fantasia e Fuga BWV 537 ha un minutaggio pari 11’53’’.
Del resto, avvicinandosi alla musica del passato, due sono, in generale, gli estremi delle attitudini possibili: da un lato, cercare di ricreare, con i mezzi oggi a nostra disposizione, il paesaggio sonoro di un’epoca che non è più; dall’altro, far rivivere un pezzo qui e ora ma slegandolo dal contesto da cui il prodotto musicale origina. Per quanto riguarda il lavoro di Sanca, tende verso la prima categoria la scelta dell’organo utilizzato: uno strumento di Ilic Colzani in stile barocco-tedesco costruito nel 2010 e sito in Vallio Terme (BS) nel Santuario della Madonna di Malgher.

 

L’organo (di cui purtroppo non si danno informazioni nel disco, per cui si veda la scheda dettagliata nel sito internet dell'autore dello strumento Ilic Colzani) è dotato di sette registri, tutti ben caratterizzati e dotati di un colore proprio.
 

Tuttavia, un quesito si impone. La copertina del disco di Sanca porta l’intitolazione «Johann Sebastian Bach – Orgelwerke Vol. 1». Ciò lascia presupporre, quindi, che si tratti di un’incisione integrale dell’opera organistica di Bach. Il presentimento sembra essere confermato dal fatto che gli «Orgelwerke Vol. 2» siano già usciti, sempre per MVCremona. Trattasi delle Sonate “in Trio” registrate ancora sul medesimo organo. Ci dobbiamo quindi aspettare l’omnia organistica di Bach incisa con soli sette registri? Scopriremo senza dubbio in futuro se Sanca si sarà imposto questa sfida.

 

Federico Terzi 

 

 

Copertina c.d. o libro: