Domenico SCARLATTI
(Napoli, 1685 - Madrid, 1757)
34 Sonate per organo
Pier Paolo Strona, organista
2 c.d. PPS010A, PPS010B
Testo di presentazione ufficiale contenuto nell'opuscolo annesso al cofanetto
Domenico Scarlatti, figlio del grande compositore Alessandro, nato a Napoli nel 1685, lo stesso anno di nascita di J.S. Bach e di G.F. Haendel, è vissuto in Italia, a Napoli ma anche a Venezia e Roma per lunghi periodi, fino al 1719, anno in cui si è trasferito in Portogallo e in Spagna dove è rimasto per tutta la vita. Autore di opere teatrali, musica sacra e cantate, Domenico Scarlatti resta un musicista forse unico nella storia della musica per il “corpus” di quasi 600 sonate scritte per strumento a tastiera. Sono sonate in un solo tempo in cui Scarlatti, attingendo al patrimonio di melodie e ritmi popolari italiani e iberici, tocca le più varie espressioni del sentire umano ed esplora le più diverse tecniche tastieristiche con genialità, fantasia e caratteristiche del tutto originali se rapportate al momento storico in cui ha vissuto.
In generale ogni composizione concepita dal suo autore vive nel tempo di vita propria e potrebbe essere ricreata con strumenti diversi da quello a cui il compositore aveva pensato, strumenti anche a lui sconosciuti, magari inventati in epoche successive.
In tale ottica di libertà creativa, poco filologica se si vuole, diventa possibile far rivivere lo stesso spartito in modi diversi, rivelandone bellezze uniche, singolari, forse nemmeno mai pensate dallo stesso autore, tutte però presenti in quella pagina.
All'interprete il compito di crearle e offrirle all'ascoltatore.
Pensando ora alle musiche per tastiera del XVIII secolo, Il clavicembalo ero lo strumento principe in quell''epoca, insieme all'organo a canne, e molte composizioni per tastiera erano già allora suonate indifferentemente su entrambi questi strumenti.
Successivamente, con l'avvento dapprima del fortepiano e poi del pianoforte moderno alla fine del XIX secolo, le sonate di Scarlatti sono entrate definitivamente nel repertorio pianistico ma non solo! oggi sono eseguite anche su altri strumenti a tastiera come la fisarmonica e la chitarra.
Le caratteristiche peculiari di questi strumenti vanno dunque attentamente considerate, se si vogliono adattare gli spartiti originali operando scelte interpretative coerenti.
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Il clavicembalo ha un problema nel suono istantaneo che si smorza quasi subito. Di qui, per non lasciare vuoti, la necessità di fiorire le melodie con fantasiosi abbellimenti.
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Il pianoforte ha smorzamenti più lunghi e spinge con le sue possibilità espressive, la sua dinamica, a una esecuzione più "romantica",
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La chitarra ha suoni di breve durata come il clavicembalo ma timbri più caldi e si presta a creare atmosfere più intime.
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La fisarmonica ha la possibilità di mantenere i suoni costanti nel tempo, senza smorzamento, ma li può variare di intensità come il pianoforte e dispone anche di alcuni registri con timbri diversi.
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L'organo, con i suoni che permangono costanti nel tempo e la ricchezza dei timbri dei registri, consente altre fantasie all'interprete dandogli la possibilità di creare tessuti sonori vari e completamente diversi tra loro.
Ogni strumento ha poi una sua meccanica particolare, con tempi di risposta diversi, e questo condiziona anche lo stacco dei tempi, spingendo l'esecutore a maggiori velocità nel caso del clavicembalo, del pianoforte e della fisarmonica, e minori nel caso dell'organo in cui inoltre il transitorio di formazione dei suoni non è altrettanto istantaneo e varia anche a seconda dei registri utilizzati, delle dimensioni delle loro canne, minuscole o gigantesche.
Sono tutte considerazioni che si sono tenute presente nell'individuare ed eseguire alcune sonate di Scarlatti all'organo, scegliendole anche con l’intento di offrire all’ascoltatore un panorama significativo dei diversi stili e delle varie atmosfere che Scarlatti ha saputo creare.
In questo Album con 2 CD se ne presentano 34.
L'Album si ricollega a un precedente CD, "PPS005", che ne proponeva 19 al pianoforte e costituisce in tal modo un approfondimento dedicato a questo autore e alle sue opere.
La fotografia di Pier Paolo Strona in copertina rappresenta senza alcuna elaborazione quello che l'occhio del fotografo vedeva al momento dello scatto: si tratta di una diapositiva e di uno scatto unico. che fissa le due immagini, una in trasparenza e l'altra riflessa, create e sovrapposte di fatto dal vetro di una vetrina. Ne nasce un'immagine fantasiosa, quasi onirica e surreale, un quadro astratto equilibrato nella sua armonia di forme geometriche e di colori, pur nella varietà degli elementi che lo compongono e nella loro disposizione apparentemente disordinata e asimmetrica.
Vuole evocare visivamente le sfaccettate, fantasiose e intense sonorità delle sonate scarlattiane, i loro colori e la loro armonia, composizioni in cui gli elementi non si ripetono mai uguali ma sempre variati magari solo in qualche dettaglio, anche se potrebbero apparire a volte identici ad un ascoltatore distratto.
Pier Paolo Strona ingegnere civile, ricercatore nel campo dei modelli numerici di strutture, fotografo e musicista, autore di libri e pubblicazioni, è attivo come pianista e organista in Italia e all'estero con un repertorio che spazia dai più importanti compositori classici, al ragtime, alle musiche latino-americane e a quelle asiatiche.
Ringraziamenti al Maestro Massimo Caracò, organista titolare della Chiesa della Misericordia in Torino, che ha contribuito con discussioni, scambi di opinioni, suggerimenti e consigli al raggiungimento di una più chiara consapevolezza nelle scelte interpretative.