Andrea De Giorgi (1836-1900), Offertorio per le feste del Santo Natale, di stile brillante

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Autore: Andrea De Giorgi (1836-1900) organista, pianista e compositore originario di Gandino (BG)

Sezione Partiture

Pianista, organista e compositore originario di Gandino (BG)

Edizione a cura di Giosuè Berbenni

Italia
 

Andrea De Giorgi (1836-1900)

"Offertorio per le feste del Santo Natale, di stile brillante"

Trascrizione dal manoscritto originale a cura di Giosuè Berbenni

© Copyright 2019 - Giosuè Berbenni

 

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Santo Natale 2019

Agli organisti delle parrocchie,

affinché nel presepe del Santo Natale,

con la musica diano luce e gioia.

Giosuè Berbenni

 

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Gandino. È un comune italiano di circa 5.500 abitanti della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato in Val Gandino, alla sinistra orografica del fiume Serio, dista circa 24 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico ed è compreso nella Comunità montana della Valle Seriana. È stato un centro importante, dapprima di produzione e di commercio della lana e poi tessile (tintorie, setifici e filande). Valga l’aneddoto che le camicie utilizzate da Giuseppe Garibaldi, comandante nella Spedizione dei Mille, furono tinte in rosso scarlatto proprio a Gandino da artigiani locali. Il paese vanta una splendida basilica ricca di preziose opere d’arte, tra cui due organi contrapposti, un museo, ben 12 edifici religiosi e palazzi signorili.

 

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La basilica di Santa Maria Assunta è la chiesa prepositurale del comune di Gandino.

Posta nel cuore del vecchio centro storico, da sempre ha ricoperto grande importanza per i propri abitanti, come testimoniato dalle numerose elargizione che, fin dall'epoca medievale, le hanno permesso di dotarsi di importanti opere d'arte. Nel maggio del 1911 papa Pio XI la elevò al rango di basilica minore. È uno dei monumenti architettonici più importanti della bergamasca. Racchiude elementi di area veneta, di area mitteleuropea e lombarda. La struttura, rimasta sostanzialmente invariata fino ai giorni nostri, presenta una copertura costituita da una successione di spioventi, posti a differenti altezze (detta facciata a saliente), composta in pietra locale con intensità calda che fanno risaltare lesene e cornicioni di tonalità chiara. Sempre sulla facciata si trovano i portali, realizzati dai veneziani Domenico Rossi ed Antonio Cavalleri, nonché statue di figure zoomorfe eseguite in pietra di Rovigno da Paolo Callolo e Paolo Groppelli. Sulla struttura svetta la torre campanaria alta 74 metri con cupola a cipolla, di derivazione mitteleuropea, dotata di una cuspide in rame alta 13 metri, ed eseguita dal bolzanino Francesco Shgraffer e dal trentino Paolo Sterzl. Il campanile possiede inoltre un concerto di 10 campane datate dal 1706 al 1822.

L'interno è a tre navate e vi sono custodite numerose opere d'indubbio valore. Tra queste vi sono: la barocca cupola ad ombrello dipinta da Giovanni Battista Lambranzi, con Cristo, san Pietro, san Giacomo Maggiore e san Bartolomeo posti ai quattro punti cardinali; il presbiterio, con volta a botte affrescato da Ottaviano Viviani. Presso gli altari dei santi patroni e di san Pietro trova collocazione il ciclo pittorico di Giacomo Ceruti (detto il Pitocchetto), mentre presso quelli laterali sono poste le tele di Simone Cantarini (Incoronazione della Vergine), Domenico Carpinoni, Vincenzo Dandini, Bernardo Luca Sanz, Gian Giacomo Barbello e Gian Cristoforo Storer. Sopra le bussole d'ingresso si trovano inoltre le opere di Paolo Zimengoli (Il diluvio universale), Antonio Balestra (Fuga in Egitto), Sante Prunati (Adorazione dei Magi), mentre presso l'ancona è collocato il dipinto Maria Assunta con i santi Patroni, eseguito dal gandinese Ponziano Loverini.

Numerosi sono gli intarsi che ornano l'edificio, tra i quali spiccano i confessionali di Giovan Battista Caniana con le cariatidi di Andrea Fantoni, del quale si segnalano anche l'abside in marmi policromi e le sculture della Vergine e degli Angeli, la balaustra in bronzo di Francesco Lagostino, le sculture dei Carra, del Marengo e dello Schmeidel.

Di rilievo sono i due organi contrapposti nell'abside con sontuosi prospetti barocchi di noti intagliatori: quello in cornu Evangelii opera splendida di Andrea Fantoni realizzata tra il 1693 e il 1710, contenente l'organo dei Fratelli Bossi di Adeodato 1858; quella in cornu Episolae opera magnifica di Ignazio Hillepront realizzata tra il 1718 e il 1720 contenente l'organo di Giacinto Pescetti 1720.

 

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Andrea DE GIORGI (Bergamo 1836 - Gandino 1900). Musicista di valore, figlio d’arte (ambedue i genitori erano affermati musicisti: il padre Lorenzo flautista e compositore, la madre Rosa Orlandi pianista) è pianista, organista, compositore e direttore di Filarmoniche e di Contrappunti. Nel 1858, il celebre Padre Davide da Bergamo, dal Convento di Piacenza scrive al padre Lorenzo riguardo al figlio di 22 anni: “In questi giorni di sua dimora ho avuto campo di poter ammirare la rara sua abilità e maestria musicale tanto sul pianoforte, che sull’Organo”. Dal 1859, il Nostro è organista della Basilica di Gandino e direttore della banda musicale locale, detta Filarmonica, incarico che terrà per 40 anni. Sotto la sua direzione la Filarmonica di Gandino raggiunse un livello musicale di grande prestigio. Le quali artistiche di De Giorgi erano molto apprezzate da musicisti di grido del tempo, come Giuseppe Verdi che suonò più di una volta con lui a quattro mani a Milano. Fu in rapporti amichevoli con altri illustri autori, come Gioacchino Rossini, Alessandro Nini, Amilcare Ponchielli e Vincenzo Antonio Petrali con i quali era solito scambiare le composizioni musicali. È stato Membro Accademico degli Istituti Filarmonici Civili-Religiosi di Roma, Bologna, Firenze e Napoli e spesso era invitato a collaudare organi. L'archivio parrocchiale di Gandino conserva centinaia di composizioni manoscritte del maestro, in prevalenza musica liturgica, marce per banda e inni per banda e coro. Sue composizioni per solo organo - a parte quelle pubblicate dagli editori P. Albini e Luigi Bertuzzi di Milano e Giudici & Strada di Torino - sono andate disperse. Ci rimane il manoscritto Libro Terzo di Originali Composizioni Musicali per Organo.

 

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