Note al programma, a cura di Maria Cecilia Farina
O Sapientia quæ ex ore Altissimi prodisti (O Sapienza che uscisti dalla bocca dell’Altissimo): così inizia la prima delle antifone maggiori dell’Avvento, dette anche “Antifone O”, che si cantano, dal 17 al 23 dicembre, al Magnificat nei Vespri e come versetto alleluiatico del Vangelo nella Messa. Un segno mirabile della Sapienza che esce dalla bocca dell’Altissimo, come ci insegna anche S. Agostino, è la musica, la più spirituale tra le arti. Il programma di questo Vespro d’organo offre una panoramica di pagine di ispirazione natalizia dal Settecento al Novecento, composte da autori di varie scuole europee, scelte allo scopo di mettere in luce la splendida timbrica dell’organo Serassi-Lingiardi della Cattedrale di Vigevano. Si apre con l’Inghilterra, dove la forma organistica barocca per eccellenza era il Voluntary, cioè un brano eseguibile “a volontà” nel contesto della liturgia anglicana. Viene accostata alle pagine inglesi la Pifa (cioè una sorta di ‘Pastorale’) dall’Oratorio The Messiah di G.F. Händel (tedesco, ma naturalizzato inglese), che vide la sua prima esecuzione a Dublino nel 1742. Johann Pachelbel, appartenente a una generazione precedente quella di J.S. Bach, fu organista nella città natale di Norimberga e autore di un corpus molto ricco di musica liturgica, tra cui ben 94 Magnificat-Fugen, impostate nei toni salmodici: nella prima delle quattro Fughe in programma, si percepirà molto chiaramente il cantus firmus gregoriano del cantico mariano.
Fungono da cerniera tra gli autori tedeschi e i francesi alcuni brani di Giovanni Bracchi, organista e compositore di impronta ‘ceciliana’, nato a S. Angelo Lodigiano nel 1919: pagine caratterizzate da freschezza e semplicità, non prive di raffinatezza armonica e formale. Il Vespro si chiude con un autore francese del Barocco maturo: il clavicembalista e organista parigino Jean-François Dandrieu (1682-1738) . Tipicamente francesi, i Noëls sono deliziose, talvolta ingenue melodie popolari ispirate alla Natività, sulle quali i compositori si sono sbizzarriti nei secoli a elaborare variazioni. L’Offertoire in Re maggiore dello stesso Dandrieu è invece un’ampia composizione tripartita, basata sulle sontuose sonorità del grand-jeu alla francese.
Nella Missa cum organo, si ascolteranno – all’Ingresso, alla Comunione e al termine della celebrazione - tre movimenti dal Concerto en Ré majeur di Claude-Bénigne Balbastre (Dijon, 1734 – Parigi, 1799): una composizione di vaste proporzioni, efficace esempio di grandeur francese. All’Offertorio è incastonata una Pastoral spagnola di autore anonimo del sec. XVIII, attribuita a Ramón Ferreñac, celebre tastierista nato a Saragozza (1763 - 1832), dove svolse la sua attività di organista nella Cattedrale e di compositore.
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PROGRAMMA
organista: Maria Cecilia Farina
Programma del Vespro d’organo
Antifona gregoriana O Sapientia
William Boyce Voluntary VII in re min. (Not fast - Fuge)
(1711 – 1779) Voluntary VI in Sol magg. (Rather slow then fast – Brisk)
Georg F. Händel Pifa da The Messiah
(1685 – 1759)
Johann Pachelbel Quattro Magnificat-Fugen tertii toni
(1653 – 1706)
Giovanni Bracchi Da Melodie Sacre:
(1919 – 1987) Largo all’antica - Scherzo – Elevazione - Pastorale del Presepio
Jean-François Dandrieu Noël Si c’est pour ôter la vie
(1682 -1738)
Jean-François Dandrieu Offertoire in Re maggiore : Gravement - Marqué – Suite de
l’Offertoire
Programma della ‘Missa cum organo’
Ingresso :
Claude B. Balbastre (1724 – 1799) - Prélude dal Concerto en Re majeur
Offertorio
Anonimo spagnolo del sec. XVIII (forse Ramón Ferreñac) - Pastoral
Comunione
Claude B. Balbastre - Gavotte dal Concerto en Re majeur
Finale
Claude B. Balbastre - Allegro dal Concerto en Re majeur