Notre-Dame di Parigi ancora in fiamme

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Autore: Collettivo di Organisti francesi

Sezione Cronaca

Un collettivo di organisti francesi lancia una petizione

Contro la nomina dei futuri organisti!

basilica Notre-Dame
Parigi
Francia

[Paolo Bottini alla consolle dell'organo della basilica di Notre-Dame a Parigi]

 

 

 

Cari colleghi, cari amici,

i recenti cambiamenti imposti senza consultazione al gruppo di organisti della basilica di Notre-Dame di Parigi ci hanno sconvolto tutti e ci hanno lasciato in uno stato di totale incomprensione.

 

Qui in calce troverete il testo di una petizione che, se giungerà a numero significativo di firme, speriamo sarà in grado di influenzare le decisioni.

 

Sentitevi liberi di trasmetterlo a tutti i vostri contatti, amici, musicisti, amanti della musica e appassionati di Notre-Dame. Più firmatari abbiamo, maggiori saranno le nostre possibilità di essere ascoltati.

 

Grazie mille per il vostro aiuto!

 

Il Collettivo di Organisti francesi 

(tra cui: Louis Robilliard, Michel Bouvard, Jan Willem Jansen, François Espinasse, Christophe Mantoux, Eric Lebrun, Sophie-Véronique Cauchefer-Choplin, Karol Mossakowski, Benjamin-Joseph Steens, Olivier Houette, ecc.)

 

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Notre-Dame de Paris ancora in fiamme: contro la nomina dei futuri organisti

 

Noi, organisti, professionisti, studenti, dilettanti, musicisti principianti o esperti, amanti della musica, amanti e difensori del patrimonio, pubblico, fedeli, protestiamo contro i cambiamenti nella squadra degli organisti di Notre-Dame di Parigi imposti senza consultazione, il 24 aprile, dal rettore della cattedrale!

 

Perché sono stati ritenuti necessari “nuovi organisti” sulla cantoria dell'organo più celebre del mondo? Dopo il disastroso incendio, si decise – in maniera certo perfettamente comprensibile – di licenziare, per motivi economici, gli organisti di Notre-Dame, ad eccezione dell'organista del coro, il cui servizio era ancora fondamentale sebbene trasferito nella chiesa di Saint-Germain l'Auxerrois.

 

Cinque anni dopo, ci chiediamo cosa giustifica il rinnovo – parziale – della squadra in atto il 15 aprile 2019! Perché è stato messo da parte Johann Vexo (viceorganista del coro al momento dell'incendio, per 20 anni)? Perché non è stato chiesto a Philippe Lefebvre di restare sul posto almeno qualche mese per partecipare, insieme ai suoi colleghi, alle cerimonie di riapertura della cattedrale?

 

Inoltre, le modalità di reclutamento di nuovi organisti continuano a sollevare interrogativi. Infatti, dal 1984 - data dell'ordinanza del cardinale Lustiger che proponeva modalità speciali per «alcune tribune d'organo di notorietà particolarmente celebrata» - il concorso è stato l'unico mezzo per reclutare organisti di cattedrali. Perché una scelta del genere?

 

Naturalmente, il ruolo di ogni organista di chiesa è quello di servitore della liturgia. E come tale spetta al rettore della cattedrale presiedere la scelta delle nomine. Ma Notre-Dame, la cui influenza internazionale è innegabile, è anche uno dei simboli dell'organo e della musica sia in Francia che nel mondo. Farla risplendere attraverso il talento di artisti altamente qualificati è un dovere, vista la sua immensa fama. Da sempre la cattedrale ha accolto musicisti che hanno fatto – e fanno tuttora – onore alla professione: personalità che in passato si sono affermate non solo con la loro grande esperienza, come servitori della liturgia, ma anche con la loro carriera accademica, i loro successi nelle competizioni internazionali e attraverso una carriera internazionale.

 

Certo, davanti ad una carriera eccezionale, sussistono condizioni eccezionali: la nomina di Thierry Escaich - compositore riconosciuto, improvvisatore, concertista internazionale, vincitore di cinque Victoires de la Musique, professore di composizione e improvvisazione al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, membro dell'Accademia di Belle Arti - non può essere contestata.

 

Invece, l'assunzione senza concorso e a tempo indeterminato di un giovane organista di 21 anni, appena studente, attualmente in corso di studi e ancora sprovvisto di diploma, all'organo corale ma anche all'organo grande, sulla sola base di un “talento promettente”, sembra incomprensibile. Si tratta di una scelta arbitraria che non si spiega con motivazioni artistiche e che manda un segnale sbagliato ai giovani organisti professionisti che si prendono o si sono presi la briga di formarsi a lungo, sia sul piano del repertorio musicale che su quello dell'accompagnamento liturgico, quindi dimostrando, in definitiva, un altissimo livello di musicista di chiesa. Come spiegare loro che l'elevato livello di competenze acquisite attraverso il loro lavoro potrebbe non essere preso in considerazione nei criteri che portano ad una nomina?

 

Per questo chiediamo il ritorno degli organisti in carica durante l’incendio del 15 aprile 2019 aggiungendo ad essi – visto che il rettore chiede una squadra “rinforzata” – il talento di Thierry Escaich. Inoltre, nulla impedisce che il ritiro di Philippe Lefebvre venga rinviato, con rispetto e dignità, di qualche mese. Quanto ai giovani, essi sono ovviamente benvenuti e attesi, ma nel solco delle consuetudini che hanno fino ad allora regolato la nomina degli organisti e che sanciscono la legittimità dei fortunati eletti tra la professione e, più in generale, tra i fedeli, pubblico musicale e amanti del patrimonio. [traduzione automatica dal francese nella pagina internet https://www.change.org/p/notre-dame-de-paris-%C3%A0-nouveau-en-feu-contre-la-nomination-des-futurs-organistes (nella quale si potrà procedere alla sottoscrizione della petizione)] 

 

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Caro maestro Paolo Bottini,

ho leggiucchiato a proposito di quel che accade in Francia (o meglio, a Notre Dame de Paris: in Francia stanno accadendo altre cose ben più gravi anche se a molti non sembreranno tali) e poi il turbillon di rimandi da tutti gli amici organisti che mi rimandavano lo stesso scritto pregandomi di unirmi a loro per asciugare le lacrime dei colleghi parigini. Allora sono andato a leggere le geremiadi di costoro. Mi pare che l'argomento sia sempre lo stesso. E cioè che non ci sia nessun argomento. Voglio dire: c'est vrais che in France le chiese sono proprietà dello Stato. Ma mi sa che chi decide sulla nomina degli organisti nelle chiese è il clero. La cosa strana è che né tu né ovviamente nessuno di coloro che hanno ripreso da te lo scritto si sono preoccupati di notare e far notare che non si fa mai riferimento ad un documento che dice ciò a cui si riferiscono i trombati (e, soprattutto, i trombabili) di Notre Dame. Perché? Elementare Watson: ma perché non c'è nessun documento. E perché mai non c'è nessun documento? Perché non serve. Mica è lo Stato che nomina (sarebbe meglio dire: paga) gli organisti. Abbiamo detto che è il clero. E il clero mica è un Ente Pubblico. Chi impedirebbe a me di nominare un salame qualsiasi a mio organista personale? Quando rispetto le regole d'obbligo legale nomino e licenzio chi voglio. I soldi sono miei. La chiesa, anche in questo caso, può e fa quello che vuole. In Francia, in Italia e in ogni luogo. A che servono le firme di solidarietà? Boh. Possiamo compatire e riflettere. Ma mi viene sempre in mente quando l'AIOC mandò la Delegazione a Roma per discutere del Sindacato degli Organisti. Solo rosarianti mistici avrebbero potuto credere di ottenere qualcosa. Dovresti ricordare come finì: si andò con entusiasmo e si ritornò con la coda tra le gambe. Il discorso è sempre lo stesso: La chiesa è un camionista. Gli organisti sono i pedoni. Anche se i pedoni stanno attraversando sulle strisce, almeno per prudenza io attenderei che il camion sia passato... Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι... [O mythos deloi oti... = "La favola insegna che..."]

 

Luigi Malandra 

 

 

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