Esce per «Universal Edition» una nuova edizione critica delle
Variazioni su un Recitativo op. 40 di Arnold Schönberg
41 pagine (cartaceo o PDF) con prefazione e apparato critico in inglese a cura di Pier Damiano PERETTI; una versione tedesca dei testi è scaricabile dal sito dell'editore tramite l'URL allegato all'edizione. Prezzo di lancio valido fino al 31 dicembre 2024.
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L'unica opera per organo completata da Schönberg soffre le conseguenze di una vicenda editoriale infelice o quantomeno complessa.
Composte negli anni dell'esilio americano, le Variazioni op. 40 furono commissionate a Schönberg dall'editore Donald H. Gray; la prima esecuzione, affidata all'organista Carl Weinrich, ebbe luogo a New York nel 1944. Fu lo stesso Weinrich a curarne la prima edizione, stampata da Gray solo nel 1947. Weinrich integrò il testo di Schönberg con dettagliate registrazioni riferentisi al grande organo Skinner dell'Università di Princeton, di cui era titolare, suscitando non poche perplessità nella scena organistica internazionale. Dopo la pubblicazione, a fronte dei riscontri giunti dall'Europa, Schönberg si convinse che la rilettura di Weinrich avrebbe irrimediabilmente compromesso la ricezione dell'opera; fino agli ultimi mesi di vita il compositore reclamò la ristampa di una versione "Urtext" dell'op. 40, che mai gli fu concessa.
Essa arrivò solo nel 1973, con l'autorevole versione della Schönberg Gesamtausgabe, in seguito più volte ripresa da altri editori. Il musicologo Christian Martin Schmidt depurò il testo dalle aggiunte di Weinrich, ripristinando però l'inusuale notazione dell'autografo: come nelle opere per orchestra, Schönberg era infatti ricorso ad una scrittura in suoni reali ("Resultatnotation"), prescrivendo non i tasti da abbassare, ma i suoni che - previo utilizzo di registri di 16, 8 o 4
piedi - sarebbero giunti all'ascoltatore. È così che la notazione originale, perlomeno sulla carta, oltrepassa di gran lunga l'estensione delle tastiere. Per indicare i raddoppi in ottava dei registri, il compositore ideò inoltre una simbologia dedotta dalla notazione pianistica (col 8 basso = col 16', col 8 = col 4', ecc.), incorrendo in ambiguità che nei decenni si sarebbero rivelate fatali.
La nuova edizione Universal nasce dalla volontà di offrire uno strumento che incoraggi e semplifichi l'approccio ad una delle opere organistiche più alte del ventesimo secolo. La notazione è stata riadattata alle estesioni standard e corredata delle consuete indicazioni di altezza (16', 8', 4', 2'). Alle fonti finora note, conservate nello Schönberg Center di Vienna, si è aggiunta una lista di Errata (4 pagine) stilata da Schönberg nel 1941, resa nota nel 2014 e pertanto mai considerata dalle edizioni precedenti. Note a piè di pagina segnalano le non poche divergenze tra le fonti, rimandando l'interprete all'apparato critico incluso nel volume. La prefazione informa sulle complesse vicende storiche ed editoriali dell'op. 40, offrendo anche suggerimenti per l'esecuzione dedotti da testimonianze dirette. L'appendice riproduce la lista di Errata nell'originale inglese.
L'edizione è dedicata alla memoria di Michael Radulescu, che lungo l'intero arco della sua vita artistica si spese per la valorizzazione dell'opera.
Sono grato al musicologo Markus Grassl della recente intervista (inglese/tedesco) pubblicata dall'online Magazine dell'Università per la Musica di Vienna, cui rimando per ulteriori approfondimenti