
Abbiamo il piacere di proporre in offerta speciale a euro 12,50 (spese postali incluse) [*] il triplo c.d. con l'integrale delle grandiose
SINFONIE PER ORGANO
di
LOUIS VIERNE
eseguite da Fausto CAPORALI su alcuni grandi organi italiani
[*] di listino 16 + 6 di spese postali
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PER RICEVERE IL COFANETTO DI TRE C.D. CON LE SINFONIE DI VIERNE ESEGUITE DA FAUSTO CAPORALI,
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PRESENTAZIONE
a cura di Fausto Caporali
Grandiosi strumenti per musica grandiosa: questo è il disegno della presente incisione; volutamente si è deciso di presentare la migliore organaria italiana del XX-XXI secolo, quella che ha internazionalizzato la tipologia dell'organo nel secolo scorso e quella che segue attualmente le più aggiornate tecniche di progettazione/ideazione/costruzione europee.
Al netto della patrimonio organologico italico ottocentesco -del tutto provinciale e inadatto alla grande musica- o più antico -nel quale si creano accostamenti tra falso e autentico- e più ancora delle copie -fin troppo facili rifacimenti secondo gusti particolaristici-, vi è un'organaria che nel secolo scorso ha lasciato opere imponenti di altissimo pregio; i Tamburini, i Mascioni, i Balbiani accanto ad altri minori, hanno allargato gli orizzonti e seguito la poetica della grande musica orchestrale, innovando suoni, individuando tecniche, offrendo aggiornamenti logistici ed effetti di gran classe; su questi strumenti la musica sinfonica brilla e parla la lingua dei musicisti superiori come lo fu un Vierne e come lo furono in Italia i Bossi, Mattey, Yon, Manari.
Il parallelo è chiaro: grande suono per grandi discorsi, arditi virtuosismi per strumenti duttilissimi, melodie intense per assoli ricchi di sfumature, e via dicendo. Non c'è spazio per mezze misure: così erano, allora come sempre, i grandi musicisti, quelli che univano capacità spettacolari di performance a originali doti compositive, possibili solo su strumenti adeguati; e probabilmente la generazione dei filologi che ha condotto dritti al museo del restauro o della copia e alla psicologia dell'interpretazione cosiddetta autentica -palese contraddizione in termini- ha fossilizzato un passato troppo spesso inconsistente, paralizzato la creatività e chiuso a un futuro dell'organo italiano perché, privilegiando il "particulare", la piccola storia locale e le estenuate quanto indimostrabili minuzie digital-storico-interpretative, ha fatto dimenticare al pubblico le più entusiasmanti caratteristiche dell'organo.
Nel presentare queste sei Sinfonie di Louis Vierne può essere utile indicare le linee guida che hanno indotto, dopo lunga frequentazione, a metterle, per così dire, nero su bianco: gesto ampio e retorico nei temi principali, calore melodico, libertà ritmica da infervorato romantico, unità del discorso ed accuratezza dei trapassi, nonchalance nelle transizioni armoniche, mobilità dei tempi soprattutto negli Adagio, giocosità brillante e azzardo virtuosistico nei Finali, ricerca di grandiosità sonora e bellezza di dettagli coloristici.
In generale si è restati sostanzialmente in sintonia con l'autore secondo la filosofia interpretativa corrente, ma alcuni movimenti sono stati liberamente interpretati o in dettagli di agogica o nella scelta di tocco o di suono, specie gli Scherzi; e non si ha timore di affermare che se, per pura ipotesi, un autore rivendicasse qualcosa sulla propria musica, qui, di fronte, apertamente, nondimeno ci si può sentire autorizzati a fare diversamente: ognuno ha aspetti di sé che non conosce e forse ciascuno può esprimersi meglio, per tacere di come si cambia nella vita e di come si è differenti nelle diverse situazioni.
Un'attenta analisi del fraseggio delle partiture rivela spesso una certa approssimazione, come del resto è nota la presenza di errori veri e propri di note nelle edizioni correnti; per schiarire la tessitura spesso si è lavorato cercando altri fraseggi e altre sottolineature, in molti punti sono state accolte correzioni proposte dall'edizione critica della Carus Verlag.
Il ricorso a organi differenti, fossero monumentali o piccoli, nuovi o della migliore organaria novecentesca restaurata, ma sempre di anima schiettamente romantica, ha permesso di giocare su suoni e acustiche, fermo restando che si è sempre cercata una chiarezza di fondo che aiutasse l'ascoltatore a districarsi nelle complesse trame musicali.
La musica per organo di Vierne pretende molto dall'esecutore, e quindi anche dall'ascoltatore, che deve da parte sua disporsi a seguire lunghi discorsi; ma costui può anche divertirsi saltando di fiore in fiore, perché la musica di Vierne coniuga sovente piacere e spettacolo -potremmo trovarvi echi della musica dei boulevards della Belle Époque parigina o delle melodie di Saint-Saëns, degli scherzi di Paul Dukas, del virtuosismo pianistico listziano-; basta mettere insieme un Adagio e un Finale, o un Preludio e un Allegro o uno Scherzo e un Allegro, con fantasia e leggerezza, sentire il richiamarsi di temi fra un tempo e l'altro di una stessa sinfonia, seguire il gonfiarsi o lo spianarsi degli sviluppi di un Allegro, per gustare grande e generosa musica fatta per magnifici ed esaltanti strumenti.
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LOUIS VIERNE
Les Six Symphonies pour Grand Orgue
Symphonie n.1 en ré min.
Symphonie n.2 en mi min.
Symphonie n.3 en fa# min.
Symphonie n.4 en sol min.
Symphonie n.5 en la min.
Symphonie n.6 en si min.
Fausto CAPORALI, playing great Italian organs
FUG 060 (3 CD set)
Total playing time: 75'00", 60'33", 73'16"
Recording: DDD
Booklet in English, Italian, Français, German
© 2015
PREZZO SPECIALE: euro 12,50 (spese postali INCLUSE) [di listino 16 + 6 di spese postali]
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