
Nel giorno anniversario della prima esecuzione della celebre composizione di George Gershwin che dà il titolo alla pubblicazione per la casa discografica "Fugatto", presentiamo la recensione del seguente c.d.:
Rhapsody in Blue on the organ
Ivan Ronda all’organo Mascioni (2009) dell’abbazia di Pontevico
CD FUGATTO FUG067 – 2017
G.F. Handel: Ouverture to “Occasional Oratorio” arranged for Organ by Ivan Ronda
Max Reger: Te Deum op. 59 n.12; Phantasie und Fugue über den namen B.A.C.H. op. 46
Julius Reubke: Trio Eflat major; Sonata über der 94° Psalm
Flor Peeters: Suite Modale op. 43
Georg Gershwin: Rhapsody in blue (arranged for Organ by Ivan Ronda)
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Ho ascoltato con molto piacere e molta attenzione questo interessantissimo CD dedicato dall’interprete al suo maestro Luigi Toja, meravigliandomi per la copertina dedicata praticamente integralmente a Gershwin – autore del brano che dà il titolo al CD stesso – mentre il contenuto del disco è molto più vario.
Il CD si apre con l’Ouverture dell’occasional Oratorio di Georg Friedrich Haendel, trascritta per organo solo dall’interprete, che la esegue con il giusto piglio gioioso e festoso appropriato a questo brano. Seguono due brani di Max Reger, il primo relativamente breve, il secondo monumentale. Si tratta del Te Deum, che prende spunto dal tema gregoriano per poi trasfigurarlo nello stile dell’autore, e della grandiosa Fantasia e Fuga sul nome di BACH, imponente pagina regeriana di alta maturità (e conseguente virtuosismo) con una Fantasia estremamente variegata con i suoi continui passaggi da FFF a PPP attraversando tutte le possibili gradazioni che l’organo può esprimere e una Fuga impostata come un lungo inesorabile crescendo dal PPP iniziale al FFF finale che richiama le atmosfere dell’apertura della Fantasia. Si prosegue con due brani di Julius Reubke, anch’essi scelti fra uno relativamente breve ed uno monumentale. Il primo è il dolce, cantabilissimo Trio in mi bemolle maggiore, il secondo è la monumentale Sonata sul Salmo 94, il lavoro più impegnativo di questo compositore deceduto a soli 24 anni quando era tra i più promettenti allievi di Franz Liszt. La Sonata, in particolare, si articola in tre ampi movimenti secondo lo schema classico, ma con molte libertà che l’autore si prende rispetto alla forma-sonata tradizionale. Poi è la volta della Suite Modale di Flor Peeters, autore novecentesco assai noto come organista e compositore, articolata in quattro brani (Koraal, Scherzo, Adagio, Toccata) non lunghi ma di fortissimo impatto emotivo.
Conclude il CD la trascrizione dell’interprete della Rapsodia in Blu di George Gershwin che dà il titolo al CD stesso. Sinceramente non pensavo che questo brano (inizialmente concepito per due pianoforti, poi per pianoforte e orchestra e infine orchestrato da Ferde Grofé nella versione attualmente eseguita) potesse essere adattato all’organo, ma Ivan Ronda mi ha fatto ricredere con questa sua versione estremamente raffinata e convincente.
Il libretto è esauriente ed è in Italiano ed in Inglese, e – oltre a note critiche sui brani eseguiti (ma elencati in ordine diverso rispetto a quello d’incisione) – contiene ben due pagine dedicate al ricco curriculum dell’interprete, che, senza nulla togliere ai suoi meriti, poteva essere condensato in una sola pagina. Il libretto si conclude con la storia e le caratteristiche dell’organo utilizzato.
La presa sonora è stata eseguita dal “mago” delle registrazioni dell’organo Federico Savio, che ha anche curato la produzione per conto della casa editrice Fugatto, benemerita nella diffusione e divulgazione della musica d’organo, anche la più inusuale.
Infine, una sincera opinione personale. Secondo me l’interprete, sia pure brillantissimo e contraddistinto dal piglio deciso e sicuro del virtuoso, avrebbe dovuto concedere a se stesso e agli ascoltatori più libertà ritmiche soprattutto nei brani di Reger e di Reubke, che se eseguiti troppo metronomicamente risultano limitati a degli esercizi di virtuosismo un po’ troppo fine a se stesso perdendo parte del pathos che li contraddistingue. Ma anche i brani restanti avrebbero giovato di qualche rubato in più, di qualche respiro in più, di qualche nonsoché in più che mi sarei aspettato da questo bravissimo interprete.
Il CD comunque è tra i più interessanti che mi siano capitati tra le mani e lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati e a tutti gli organisti amanti dei CD ricchi di ottima musica.
Graziano Fronzuto
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