Omaggio a Padre Santucci

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Martedì, 9 Novembre, 2021 - 21:00
basilica Santa Maria dei Servi
Strada Maggiore n.43
40137 Bologna BO
Italia

a un secolo dalla nascita del frate compositore

Sezione Concerti

Interpreti: Coro e Strumentisti dei Servi; Soprano: Mariana Valdes; Concerta e dirige Lorenzo Bizzarri; All'organo Roberto Cavrini

Organizzatore / Partners:
Cappella Musicale Arcivescovile Santa Maria dei Servi

 

 

9 Novembre 2021 ore 21

 

Bologna

 

Basilica Santa Maria dei Servi

 

Omaggio a Padre Pellegrino SANTUCCI a un secolo dalla nascita del frate compositore

 

Coro e Strumentisti dei Servi

Soprano: Mariana Valdes

Concerta e dirige Lorenzo Bizzarri

All'organo: Roberto Cavrini

 

PROGRAMMA

 

Salve Regina

Ave Maria in Si bem. maggiore

Bone Jesu

Berceuse per orchestra

Adoro Te devote

Le Beatitudini

Ave Regina Coelorum per organo (da Antiphonae Majores)

Messa del Nonno: 1. Kyrie 2. Gloria 3. Credo 4. Sanctus 5. Arioso per orchestra 6. Agnus Dei

 

 

Nella sua vasta e multiforme attività creativa, Padre Santucci ha

ripetutamente intonato il testo latino della messa, ai singoli lavori

attribuendo titoli caratteristici come la Messa dei poveri e questa Messa del

nonno il cui manoscritto data Monte Castello, agosto 1992. La partitura in Do

maggiore, che esclude i solisti, regge il forte impianto corale sopra un

notevole fondamento orchestrale, che in più passi acquisisce anche una certa

autonomia dal canto e quindi dal testo stesso. La scrittura corale, spesso

tenacemente omoritmica e quindi volutamente rispettosa del sacro testo, sa

aprirsi, qua e là, a squarci contrappuntistici pochi ma di grande efficacia.

Se il Kyrie spicca per un rigore declamatorio che varia di ben poco i valori

delle note, il brevissimo Sanctus (che cita la mozartiana Messa

dell'incoronazione) comincia alquanto spaziato quasi per permettere al sempre

breve Agnus Dei di spaziare altrettanto alla fine (mentre gli strumenti

corrono ugualmente). Sono certo più estesi il Gloria, fornito di un

bellissimo Laudamus, e il Credo, un Allegro maestoso capace di moderarsi nel

tempo, rarefarsi nella trama vocale e dare fiato alla tromba. Circa il

titolo, l'autore usava dire che lo stile compositivo adottato era una summa

dei grandi maiores, degli antenati, insomma dei "nonni" della musica

d'Occidente (a cominciare da Bach).

 

Approfittiamo per segnalare l'articolo "La Chiesa si riscatta con la musica" di p. Pellegrino Santucci