Ugo Leoni - I miei primi quarant'anni da organista liturgico

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Ugo LEONI

I miei primi quarant'anni da organista liturgico

 

Prefazione

 

Siamo molto lusingati di poter presentare questa produzione letteraria dell’organista ed amico Ugo Leoni, Organista della Chiesa Magistrale della Steccata in Parma. Si tratta di un vero e proprio “diario organistico” scritto col cuore più che con la penna. In passato abbiamo diversi esempi lasciatici da alcuni personaggi importanti dell’organaria italiana, i quali hanno tramandato ai posteri il frutto del loro pensiero in materia organaria: si vedano ad esempio le lettere di Giuseppe Serassi (1816), e successivamente le Memorie di Luigi Lingiardi (1878), in questo frangente però è un organista liturgico a volersi cimentare nel ricordo della memoria.

I vari capitoli, che compongono in ordine cronologico la presente raccolta, annotati in maniera diretta, semplice ed in alcuni casi molto concisa sono indubbiamente di piacevole lettura. Ecco allora i ricordi in prima persona di un personaggio tipico delle terre Verdiane, la cui ragione di vita ovviamente dopo la famiglia, è l’Organo. Con piacere, leggiamo l’evolversi del suo percorso musicale, attraverso i molteplici ed a volte singolari episodi che lo hanno personalmente coinvolto: alcuni sono tristi ed hanno segnato il suo carattere musicale, altri invece piacevoli; emerge tuttavia una forza vitale che solamente la musica organistica gli ha profuso e continua a renderlo in una totale simbiosi con il re degli strumenti.

Non vogliamo soffermarci o sottolineare la professionalità musicale dell’Autore, da lui ampiamente espressa, ma quello che vorremmo mettere in risalto è la sua grandissima passione per la musica che nel corso degli anni lo ha visto, e lo vede un vero protagonista della vita musicale della sua città, sommata ad una preparazione tecnico-organaria non comune ad altri organisti di ben chiara fama.

Se pensiamo per un attimo alla dedizione, alla costanza ed al sacrificio che Ugo Leoni coltiva quotidianamente verso l’universo organistico ed organario, si rimane davvero senza parole. Ai nostri giorni è oltremodo difficile imbattersi in una persona la cui umiltà di carattere, ed al contempo la forza creativa che sgorga dalle sue improvvisazioni organistiche, che trasmettono agli uditori una grande gioia, possa aver passato situazioni musicali davvero incredibili.

Un ultimo pensiero desideriamo ancora esporre: si ritengano veramente fortunati quei sacerdoti che possono usufruire delle capacità musicali dell’Autore, poiché oggi assistiamo molto spesso ad un impoverimento dell’azione musicale nella liturgia. Se ne parla molto, si fanno tavole rotonde, convegni, ma alla fine quello che conta è avere nella propria Chiesa un bravo e preparato organista come Ugo Leoni che permette con la sua musica, alla sensibilità individuale, di diventare vera preghiera.

 

Piacenza, 16 ottobre 2005

Mario Acquabona

Organista della basilica di S. Savino in Piacenza

Ricercatore d’organaria piacentina

 

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Premessa dell’Autore

 

In seguito ai numerosi ricoveri ospedalieri ed interventi vari che ho dovuto subire nel corso del 2003 e nei primi mesi del 2004, per meglio trascorrere il tempo delle interminabili giornate di degenza, ho voluto seguire il suggerimento, ricevuto più volte in passato da amici e conoscenti, consistente nel trascrivere i miei ricordi legati all’ormai quarantennale attività di organista liturgico, in modo da aiutarmi a rivivere momenti che mi hanno fatto gioire o rattristare, e condividere con tutti così, serenamente, le emozioni che ho vissuto e provato in tutti questi decenni.

I miei primi servizi liturgici musicali li avevo effettuati, all’età di soli dieci anni, sull’harmonium della cappella del collegio “Vittorio Emanuele II” di Parma, dove ero internato in seguito alla prematura scomparsa di mia madre.

In quell’Istituto, gestito da personale laico, vi erano anche alcune suore che si dedicavano al servizio di cucina e di guardaroba: per loro, alle 6,30 di tutte le mattine, veniva qualche sacerdote dal vicino Istituto delle Missioni Estere, per celebrare la S.Messa; io mi alzavo da letto spontaneamente, rinunciando ad un’ora di sonno, per essere presente a queste Celebrazioni in cui, nel momento della Comunione, accompagnavo all’harmonium il canto “T’adoriam Ostia Divina”.

Lì vi rimasi solo tre anni poiché, fortunatamente, nel frattempo mio padre aveva conosciuto e sposato in seconde nozze quella che per me e per le mie sorelle (ancora più piccole di me) fu la nostra nuova “mamma”, una donna di grande religiosità e serenità, che ci allevò e educò con un amore senza confini, considerandoci come fossimo stati suoi veri figli naturali.

Proseguii pertanto la mia attività di servizio musicale liturgico sul piccolo harmonium della nuova parrocchia delle SS.Stimmate, nel quartiere popolare di Via Montanara di Parma, dove abitavo a pochi passi dalla chiesa stessa.

Il mio primo servizio musicale per un matrimonio l’ho effettuato proprio in quella chiesa, all’età di soli dodici anni!

In seguito iniziai a frequentare diverse chiese nel centro della città, in modo da avere la possibilità di suonare veri organi a canne (S.Rocco, S.Quintino, S.Antonio, Oratorio dei Rossi, S.Sepolcro, ecc.).

Nonostante non abbia mai avuto alcun insegnamento musicale, ne’ abbia seguito corsi accademici (sono sempre stato un autodidatta nel senso più totale della parola) all’età di diciassette anni, nel 1971, divenni organista del Santuario della Beata Vergine di Fontanellato, incarico che mantenni per circa tre anni.

Nel 1974 tornai a prestare il mio servizio di organista liturgico in chiese del centro città: S.Sepolcro (dove ero già stato dal 1969 al 1971) e S.Vitale.

Il giorno più importante della mia vita organistica fu il 4 Gennaio 1976, quando Mons. Arnaldo Marocchi, mi conferì l’importante incarico di organista della Chiesa Magistrale di S.Maria della Steccata (incarico che sto tuttora mantenendo ormai da una trentina di anni) dove vi si trova l’organo più grande di tutti quelli esistenti nelle chiese di Parma (4 tastiere, 4.300 canne).

Sempre da autodidatta, nel 1985 ho superato l’esame di compositore, presso la sede SIAE di Bologna.

Dal 1991 detengo anche il titolo di “Organista onorario” della Chiesa Abbaziale di S.Giovanni Evangelista, dove si trova l’altro importante grande organo della città (3 tastiere, 4.000 canne circa).

L’elenco dei ricordi che ho scelto ha dato corpo ad una cinquantina abbondante di episodi, compresi quelli brevi che ho inserito in blocco nell’ultimo capitolo.

Fortunatamente la maggior parte è costituita da episodi decisamente positivi e gratificanti: in quei racconti, come segno di gratitudine, mi onoro di riportare con precisione i luoghi ed i nomi di coloro che mi hanno permesso di vivere quegli attimi che ricordo con intimo piacere e profonda riconoscenza; negli episodi meno belli, invece, quasi sempre preferisco rimanere nel vago e non menzionare i nomi dei responsabili di vicende che mi hanno addolorato o addirittura avvilito.

 

Ugo Leoni 

 

 

 

 

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Sezione: 
Autore: 
Ugo Leoni
Qualifica autore: 
organista titolare della basilica della Steccata in Parma