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  I BERNASCONI NEL CREMONESE

  Il "Locatelli" (1884) a tre tastiere dei Ss. Bartolomeo e Stefano in Bergamo

 

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L’organo è un grande Giacomo Locatelli Junior del 1884 restaurato dalla Famiglia Piccinelli nel 1985.

La cassa lignea, non aggettante dalle mura della stanza in cui è inserito lo strumento, è perfettamente in stile con il resto della chiesa. Presenta tre campate di 11-9-11 canne, la maggiore appartenente al Principale 8' Bassi dell’Organo Canto. Questo registro è uno dei tanti riutilizzati dal Locatelli appertenenti al precedente organo Serassi. Subito dietro la facciata si trova il somiere dell’Organo Canto, dietro di questo quello del Grand’Organo, ai lati della cassa si trovano i due somieri del Pedale e in un antro a destra della cassa l’Organo Eco.

Il vento è fornito da un elettroventola risalente all’ultimo restauro che dà aria a tre grossi mantici a lanterna. In quest’organo il Locatelli importa la manticeria di tipo Cummis, con i mantici a lanterna a doppia piega (una positiva e una negativa), come in uso già da tempo nei paesi d’oltralpe. A poca distanza dal pavimento vi è il primo mantice a lanterna con agganciate quattro pompe per l’azionamento manuale, da questo un condotto pieghevole porta l’aria a quello superiore e così giunge al terzo. Ogni mantice ha un estensione di 2×5 metri. È presente anche un piccolo parascosse a lanterna a una piega sotto il somiere dell’Organo Canto con l’inferiore tavola mobile; attualmente non è in grado di svolgere il suo compito per la rottura della molla di chiusura (rimane sempre aperto anche senza vento nell’organo).

L’imponente consolle, interamente in legno di noce, possiede tre manuali di 61 tasti (Do1-do6) interamente reali per tutte le tastiere, il I manuale appartiene all’Organo Eco, il II al Grand’Organo ed il III all’Organo Canto. Da notare la particolare forma dei diesis, a punta arrotondata e i frontalini inclinati di 45 gradi verso il basso all’interno per tutti i diatonici. Le manette sono poeste ai lati delle tastiere: in due colonne a destra per (da sx a dx) Organo Canto-Pedale e Grand’Organo e un unica colonna a sinistra della consolle per l’Organo Eco. I cartellini che contrassegnano i vari corpi d’organo sono elegantemente intarsiati nel legno, come la targa di costruzione posta in alto al centro della consolle. Altra particolarità è la pedaliera dritta leggermente inclinata alla francese, di 20 pedali (Do1-sol2) reali. [...] [testo a cura di Stefano Ghezzi; la scheda dettagliata dell'organo si può leggere cliccando il sotto riportato collegamento]

 

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  Il Concilio di Trento e la musica organistica per l’Elevazione nell’Italia del Seicento (di F. Terzi)

 

 

Federico Terzi 

Organ Music "per l’elevatione" and the Council of Trent in Seventeenth-Century Italy: Contexts, Style, and Performance Practices as a Musical Representation of the Nature of the Mass

L’articolo interpreta la musica organistica per l’Elevazione del Seicento italiano come una indiretta conseguenza musicale delle decisioni del Concilio di Trento (1545-1563). In effetti, con la XXII Sessione (17 settembre 1562), i padri conciliari ribadirono che la natura sacrificale della Messa si manifesta nel momento liturgico dell’Elevazione. Ne risulta, quindi, che i tratti musicali caratteristici della musica d’organo intesa per questo momento liturgico vadano letti e interpretati alla luce di tale contesto teologico. Per fare ciò, nel presente studio i decreti tridentini sono presi in considerazione per analizzare fonti, generi, modelli e prassi esecutive di questa specifica tipologia di musica organistica. 
 

- il testo integrale dell'articolo di Federico Terzi si può leggere su «Journal of Seventeenth-Century Music» Volume 30 (2024) No. 1 

 

  IL MONDO DELLA CETRA

sito che si occupa della valorizzazione della cetra in ambito liturgico

  Il restaurato organo "Giovanni De Blundo" (1506) di Cammarata (AG)

 

 

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Sarà presentato - con un concerto inaugurale che si terrà sabato 5 gennaio 2019 alle ore 19,00 - il restauro del più antico organo della Sicilia custodito nella chiesa Madre di CAMMARATA (AG).

Il restauro è stato possibile grazie al contributo dall’Assessorato Regionale BB.CC.AA. e della Conferenza Episcopale Italiana, sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze di Palermo ed Agrigento.  

Nel 2014 l’Arciprete pro-tempore Don Mario Albanese sottoscrisse il contratto con la ditta appaltatrice, la “Bottega Organaria di Giuliano Colletti di Chiusa Sclafani”. Dopo circa tre anni di lavori, l’organo magnificamente restaurato, è stato ricollocato nel suo sito e consegnato ufficialmente al nuovo Arciprete Don Antonio Cipolla. 

L’organo della Matrice è sicuramente uno degli organi più antichi della Sicilia. La prima realizzazione risale al 1506 ad opera di Giovanni De Blundo, autore in quegli stessi anni dell’organo maggiore della cattedrale di Cefalù, molto simile per tipologia a quello di Cammarata; tuttavia, nel corso dei secoli ha subito diversi interventi.

Un dato storico è confermato da un cartiglio applicato in alto al centro del leggio, che ci conferma che lo strumento fu rinnovato da Don Gaspare Franco nel 1775, mentre la cassa armonica mantiene gran parte della struttura in legno e la decorazione cinquecentesca. È molto probabile che provenga da un’altra chiesa, considerato che la vecchia Chiesa Madre venne distrutta da un incendio nel 1624.

Un’ importante modifica venne effettuata da Francesco La Grassa, uno dei più celebrati organari siciliani, nato a Palermo e morto a Cammarata il 19 novembre del 1868, forse mentre stava lavorando all’organo della Matrice. Venne sepolto nella chiesa di San Giuseppe, oggi non più esistente.

Nel XX secolo furono eseguite due accordature straordinarie,  una nel 1905 e un’ altra nel 1962 in cui vennero sostituiti i mantici azionati a mano con un mantice elettrico.

Lo strumento attuale si compone di 611 canne, una tastiera con 45 tasti, 8 pedali e 10 registri. 

Il restauro ha interessato la parte strumentale (canne, somiere, tastiera, registri, meccanismi, ecc.) e la cassa armonica con tutte le sue parti decorative. 

Grazie a questi interventi, eseguiti magistralmente dai restauratori, Prof. Giuliano Colletti e Giovanna Comes, l’organo della Matrice è stato restituito all’antico splendore sia dal punto di vista artistico, ma soprattutto dal punto di vista musicale per l’eccellente qualità fonica. 

Nel corso della serata saranno proprio i due restauratori a presentare le varie fasi del restauro, prima di dare “Voce” allo strumento per le mani del Maestro Diego CANNIZZARO 
https://www.organieorganisti.it/diego-cannizzaro , organista presso la Cattedrale di Cefalù, professore di organo e tastiere storiche, che eseguirà il concerto, insieme al mezzosoprano Giulia Alletto.

 

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  Incontri Organistici (6) 2022 - Cremona

 

Cremona

Dipartimento di Musicologia a Beni Culturali dell'Università di Pavia

INCONTRI ORGANISTICI, sesta edizione

Torna la rassegna di appuntamenti, che si tiene dal 2016, dedicata al mondo organistico dal tardo Medioevo ad oggi.

Nell’edizione del 2022, che inizia il 28 settembre per concludersi il 26 ottobre (sempre alle ore 15) e intitolata "Presenze nell'arte organistica italiana del Novecento", oltre ad una conferenza sull’importante restauro del pregevole organo settecentesco "Piccaluga" della Parrocchiale di Spotorno (SV), sono previsti quattro incontri incentrati sulla musica italiana per organo nel Novecento: tre ritratti su Pietro Alessandro Yon, Marco Enrico Bossi e Giuseppe Manzino, e una panoramica sulle tendenze artistiche e sui maestri italiani operanti nella seconda metà del secolo.

I relatori invitati sono: Elisa Teglia, Andrea Macinanti, Antonio Delfino, Marco Ruggeri con Alberto Viarengo, Maurizio Tarrini con Graziano Interbartolo.

Organizzazione a cura di Antonio Delfino.

 

 

  Indici della rivista "ARTE ORGANARIA E ORGANISTICA" dal 1999 ad oggi

  INTERNATIONAL FLUTE COMPETITION "DOMENICO CIMAROSA"

  ISTITUTO DIOCESANO DI MUSICA SACRA "S. Cristoforo" di PIACENZA

  Istituto Diocesano di Musica Sacra di MODENA

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