[da sx: Francesco Zanin, Jürgen Ahrend e Andrea Marcon nel 1991 in visita all'organo "Schnitger" della Ludgerikirche di Norden, Germania; fotografia di Lorenzo Marzona, per gentile concessione]
Ho avuto la fortuna di conoscere Jürgen Ahrend assieme a Francesco Zanin, Andrea Marcon e Claudio De Nardo.
Dopo averci illustrato il suo laboratorio presentandoci nel dettaglio i lavori di restauro del mitico Schnitger della chiesa di St. Jakobi ad Amburgo e offerto un meraviglioso pranzo, ci ha condotti a ad esaminare l'organo di Norden, uno degli strumenti più belli in assoluto del mondo.
Restauratore sommo, ha lasciato una grande impronta anche nell'organaria moderna attraverso una serie di strumenti realizzati in base a quella che definirei una mistica dell'organaria, alla costante ricerca di una qualità assoluta raggiunta attraverso una linearità scevra da ogni superfetazione.
In Italia, oltre allo strumento di Venezia realizzato grazie a Jean Jaquenod, dobbiamo a Lorenzo Ghielmi il meraviglioso organo di S. Simpliciano a Milano, una delle realizzazioni moderne più significative edificate nel nostro Paese.
Riposi nella pace del Signore.
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Nato nel 1930, Jürgen Ahrend studiò in gioventù con l'organaro Paul Ott a Göttingen. Nel 1954, insieme a Gerhard Brunzema, fondò a Leer il laboratorio organario Ahrend & Brunzema, che restò in attività fino al 1971. Il laboratorio si guadagnò l'attenzione degli esperti del settore per via dei loro restauri effettuati sugli organi della chiesa evangelica di Uttum e della chiesa di Rysum, eseguiti con un ritorno alle tecniche artigianali antiche.
La posizione geografica del laboratorio, in Frisia orientale, permise ad Ahrend e Brunzema di restaurare numerosi organi storici presenti nella regione, e, nel 1962, il laboratorio vinse il Niedersächsischen Staatspreis für das Kunsthandwerk ("Premio di Stato della Bassa Sassonia per le arti e i mestieri"). Nel 1971 Brunzema lasciò l'azienda per trasferirsi in Canada, dove fondò una propria attività e dove morì nel 1992. Ahrend, allora, portò avanti da solo il laboratorio, costruendo o restaurando oltre novanta organi fra il 1972 e il 2004 e guadagnandosi fama internazionale.
I suoi strumenti sono particolarmente apprezzati per la precisione delle caratteristiche tecniche, l'attenzione filologica, il timbro dei registri e la scelta dei temperamenti. Nel 1986ricevette il Niedersächsischer Staatspreis per la cultura, e, nel 2000, una laurea honoris causa dall'Università di Monash. Nel 2007 gli venne assegnato il Buxtehude-Preis di Lubecca. Jürgen Ahrend ha un figlio, Hendrik, che prosegue l'attività paterna.