Licenziato l'organista titolare del Duomo

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Sezione Cronaca

A Modena un altro grave episodio di svalutazione della musica sacra

Daniele Bononcini defenestrato dalla Diocesi per motivi economici dopo 26 anni di servizio!

chiesa cattedrale Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano
Modena
Italia

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AGLI ORGANI DI COMUNICAZIONE

Il Consiglio Direttivo dell’AISCGre - Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano, con Sede in Roma, ha appreso con rammarico la notizia del licenziamento del Direttore della Cappella musicale del Duomo di Modena, maestro Daniele Bononcini.

Il deplorevole atteggiamento del Capitolo metropolitano mette in luce la debolezza dei vertici della Diocesi ai quali è affidata la cura e la dignità della Sacra liturgia.

Viene così meno un elemento costitutivo stesso del Rito, ovvero il canto sacro, che negli ultimi decenni è stata la prima preoccupazione del Maestro Bononcini, sotto la cui guida, e quella dei suoi collaboratori, schiere di bambini, giovani e adulti si sono formati sia all’interno delle compagini corali del Duomo, sia presso la Scuola di Musica Sacra.

Grazie all’opera di Bononcini in moltissimi hanno avuto accesso alla bellezza della Liturgia che oggi, a Modena, per la superficialità e il disinteresse dell’arcivescovo e dei suoi stretti collaboratori, piomba nel grigiore di musiche banali e sradicate dalla tradizione della Chiesa, incuranti degli effetti che questo sciagurato gesto ha già avuto e avrà sui fedeli.

Ancora una volta assistiamo al dramma di un clero che mette in atto i suoi giochi di potere, senza ricordarsi che la Chiesa è di tutti. La totale indifferenza alla Liturgia è la vera chiave di lettura di questo deplorevole gesto consumatosi nella cattedrale modenese e, paradossalmente, è in netto contrasto con le indicazioni del Santo Padre Francesco che, nella sua ultima Lettera Apostolica, Desiderio Desideravi, richiama al ruolo dei laici proprio nella Liturgia e nella formazione liturgica. Cosa che il Maestro Bononcini ha sempre realizzato con competenza, sensibilità e arte.

Resta da dire che il licenziamento è stato emesso in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana, le cui leggi speriamo vengano rispettate in termini di tutela del lavoratore anche con l’entrata in scena di forze sindacali e, se necessario, di rappresentanti legali.

Roma, 3 novembre 2022

Il Presidente AISCGre Prof. Giovanni Conti

 

§ § §

 

Esprimo solidarietà alla Cappella Musicale del Duomo di Modena e al M° Daniele Bononcini di fronte a una decisione così incomprensibile, e che mi auguro possa venire ritrattata al più presto.
Pietro Ferrario
(compositore, direttore di coro, pianista, organista, docente presso il Conservatorio di Alessandria)

 

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Ho appreso con molta amarezza le vicende occorse nel Duomo di Modena e colgo l'occasione per inviare tutta la mia solidarietà al Maestro Bononcini, che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma al quale va tutta la mia stima per il trattamento che, ahimè, ha dovuto subire.
Con molta amarezza ma, onestamente, senza troppa meraviglia.
È questo infatti un "film già visto", film che ormai 13 anni fa ha avuto come protagonisti l'allora Maestro di Cappella del Duomo di Firenze (il compianto Maestro Alfonso Fedi), il sottoscritto (organista della Cappella), il Coro della Cattedrale (ininterrottamente attivo dal 1968) e almeno sette tra organisti sostituti e collaboratori.
La questione trovò all'epoca una certa eco tra "gli addetti ai lavori" e quindi non voglio star qui a ricordare quelle vicende.
Certamente, anche in questo caso, il messaggio che "passa" è quello che di certa musica per la liturgia si può fare tranquillamente a meno e che si può cambiare un Maestro di Cappella con la stessa nonchalance con cui si cambia autista ad un tram (ignorando il complesso rapporto che lega un direttore ad un coro).
Pur non permettendomi di entrare nei portafogli di nessuno, devo onestamente dire di non aver mai visto Cattedrali in difficoltà tagliare sui costi dei sagrestani, dei fornitori di fiori, ostie e candele, dei manutentori degli impianti microfonici e così via. 
Quindi è evidente che purtroppo siamo e saremo sempre considerati - organi e organisti - come un lusso superfluo.
Un cordialissimo saluto
Riccardo Torricelli
Organista della Basilica di S. Lorenzo (Firenze)

 

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Avevo letto la notizia e, francamente, considerando come viene vista la funzione della musica liturgica in Italia, non mi meraviglio. Fino a quando la liturgia rimarrà, nella grande maggioranza dei casi, una sorta di conferenza senza nessuno slancio e nessuna atmosfera di tipo spirituale, ma solo una meccanica ripetizione di parole e gesti, è chiaro che che la musica ben eseguita sarà superflua. Vecchio discorso! Però la conseguenza è che, anche per questo motivo, le chiese si vuotano. D'altra parte, per quale ragione una persona dovrebbe recarsi a Messa, se la stessa è nulla sotto il profilo dell'abbandonarsi nella spiritualità? Non c'è vera preghiera, c'è solo recitazione di testi a pappagallo, come per molti all'epoca del latino. Anzi peggio, perché il latino, con il suo solo suono evocativo, creava un'atmosfera di spiritualità e raccoglimento, anzi se diverse persone non comprendevano ciò che veniva detto. Ma a Dio si parla innanzitutto con l'anima, non con la lingua. Questo è stato completamente dimenticato. Si è passati da una spiritualità non compresa razionalmente, ad una recitazione sbrigativa come se si trattasse di articoli di un quotidiano sportivo.
Concludendo: non si tratta di favorire né uno stucchevole esibizionismo di bravi musicisti, né un deprimente dilettantismo spacciato per umiltà, e quindi ipocrita. Si tratta di conoscere bene gli effetti della musica sulla spiritualità, e come ottenerli. Per questo il musicista di chiesa deve essere un vero artista, un professionista sensibile che conosca tutti i segreti del "fare arte in pubblico" in senso spirituale, per dirla con un termine che farà storcere il naso a qualcuno, ma che chiarisce bene il concetto. Di conseguenza, tale musicista deve potersi dedicare ad approfondire ed eseguire tutto ciò con tutte le sue energie, non nei ritagli di tempo, e quindi, dedicando la vita o una sostanziosa sua parte a ciò, deve essere pagato. Eliminare questa spesa svuoterà ulteriormente le chiese. Grande solidarietà al Maestro Bononcini, che non conosco personalmente.
Marco Ghiglione
Santa Margherita Ligure

 

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SONO SCONCERTATO !!!    Non trovo altre parole.
Bei progressi che fa la chiesa!
Auguri per riuscire a sopportare queste forti sberle.
Coraggio a non abbandonare la buona musica in chiesa anche se in forma forse un po' più umile pur mantenendo alta la qualità.

Cordiali saluti
Livio Vanoni
Ticino (Svizzera)

 

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Certamente ho saputo di questo licenziamento.

Un fatto molto grave sotto tutti i punti di vista: liturgico, musicale ed umano.

Liturgico perché si priva la liturgia di quella chiesa di un professionista di alto livello che sa scegliere le musiche adatte al momento liturgico.

Musicale perchè è riuscito con il proprio lavoro a far crescere la musica nel Duomo di Modena costruendo vari gruppi così come fanno le grandi chiese del Nord Europa, ogni gruppo con un proprio repertorio ed una propria identità. E per fare questo bisogna metterci tanto amore, passione e competenza.

Umano dove, purtroppo, i preti dimostrano di essere particolarmente carenti. Non si preoccupano minimamente di chi hanno di fronte, e agiscono senza il minimo tatto non curandosi del danno che arrecano. Predicano bene ma agiscono male!.

Anche a me è capitata una cosa simile; cambiato il parroco, quello nuovo non mi ha più voluto.

Al M° Bononcini tutta la mia solidarietà, con l'augurio di trovare al più presto una chiesa dove ci sia un parroco con un po' più di educazione e di gusto musicale. Vedrà che i coristi del Duomo la seguiranno anche nel nuovo percorso.

Roberto Cescut
Organista presso l'organo "Zeni" in stile classico francese della chiesa Parrocchiale di Santa Lucia di Budoia (Pordenone) e membro dell'Associazione per la Musica Sacra Vincenzo Coolombo di Pordenone.


 

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Mi dispiace moltissimo per quanto è accaduto al Mo. Bononcini. Credo che quella dell' organista liturgico non sia una professione ma una vera e propria scelta di vita, importantissima per forgiare  le nuove generazioni di fedeli e offrire un Servizio continuativo e di alto livello.
Tutto questo dev' essere riconosciuto, anche economicamente. Spero che chi di competenza riveda questa decisione e porgo al Maestro i miei più cari e solidali saluti.
Mo. Marilisa Cantini

 

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Rispondo Volentieri e con molto rammarico,

È per me un atto Ingiustificato. 

È ancor peggio può essere un Allarme (sociale) per tutti gli organisti già titolari di sedi cattedrali in Italia. Questo fa rabbia. Vi sono queste conseguenze perché qui, è risaputo, in Italia c’è un buco normativo e prima ancora siamo mancanti di quella cultura Nordica- tedesca. 

Come antidoto ci sono 3 punti da mettere in pratica: 
1 educare anche nelle scuole la cultura musicale/ e nei contesti di dottrina cattolica e protestante. 

2 Rendere lo stato italiano uno stato federale. Con compiti poteri e autonomie, 

3 Introdurre la “ giusta “ tassa alla popolazione sul proprio credo. 

Solo così si potrà arginare anzi dar molto lavoro a chi ha studiato e se lo merita, quindi rendendo un vero e proprio lavoro quello che in realtà purtroppo non lo è mai stato. 

Marco de Bortoli
Maestro della chiesa Arcipretale di Treporti 
Diocesi e Provincia di Venezia 

 

 

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Nonostante la difficoltà del momento presente, Daniele Bononcini è un artista di comprovata esperienza e dai gusti raffinati. Scorrendo alcuni video sul canale YouTube della Cappella Musicale di Modena, ho notato subito il profondo rispetto che i colleghi musicisti e cantanti nutrono nei suoi confronti durante la performance: ne sono stato commosso, questo é il frutto piú bello di tanti sacrifici dopo anni di lavoro ineccepibile e di sinergia corale. 

A Daniele auguro ogni bene.

Ugo Sforza

 

 

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