La musica sacra e l'otto per mille (una proposta di don Marino Tozzi)

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LA MUSICA SACRA E L'OTTO PER MILLE

una proposta di don Marino Tozzi

 

 

Un contributo-incentivo della CEI dai fondi dell’8 per mille alle chiese cattedrali (o altre chiese scelte dal vescovo) prive di maestro di cappella (e/o organista) regolarmente stipendiato se decidono di assumerlo con queste condizioni:

 

- un regolare concorso per titoli o esami che comprovi l’effettiva preparazione musicale e liturgica;

 

- impegno di chi viene assunto a costituire una Schola cantorum e ad assicurare il servizio secondo un clendario annuale prestabilito;

 

- un compenso ipotetico di 700 euro al mese [come in Francia, ndr], quale stipendio-base: da completare da parte dell’ente ecclesiastico interessato attraverso integrazioni, emolumenti per celebrazioni, alloggio gratuito. [...]

 

Nell’attuale panorama di squallore e nel clima di disarmo in cui versa la musica nella scuola, nelle istituzioni, nei mezzi di comunicazione, di fronte al "grido di dolore" che sale da tanti giovani specialmente organisti che hanno compiuto studi seri e che vorrebbero impegnarsi con passione, professionalità e senso di fede, sarebbe questo un forte segnale da parte della Chiesa italiana di impegno nel settore della musica sacra [...] e un’indicazione precisa che il "progetto culturale" della Chiesa italiana sta scendendo dai principi ai fatti concreti.

 

[per ulteriori dettagli: Marino Tozzi, La musica sacra e l’otto per mille, Bollettino Ceciliano, 1999/4, pp. 111-112]

 

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L'Otto per mille agli organisti: perché no?!

 

di Paolo Bottini

 

Secondo quanto riportato nella seguente pagina internet che si apre cliccando QUI, nel 2022 la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha destinato euro 1.861.547 per il restauro di organi a canne.

 

Credo tutti conosciate l'iter che le diocesi devono seguire per potersi aggiudicare il contributo CEI.

 

Nonostante i molti organi restaurati negli ultimi decenni, credo non sia infrequente vedere strumenti raramente utilizzati nel culto, tenuti buoni solo per uno o più concerti l'anno, alla meno peggio tastati da organisti mestieranti (magari presuntuosi e gelosi)...

 

Cui prodest?!

 

Sono dell'idea che bisognerebbe dunque restaurare meno organi e per ogni organo restaurato garantire una fetta dell'Otto per Mille per pagare organisti liturgici preparati, che svolgano una seria attività pienamente inseriti nell'alveo ecclesiale, così da rendere realtà il "somnium" di don Antonio Parisi!

 

Non è utopia, basterebbero precise volontà dettate dalla stanza dei bottoni...

 

Già nel 1999 don Marino Tozzi (diocesi di Forlì-Bertinoro), come potete leggere qui sopra, avanzava questa intelligente proposta!

 

Grazie per voler eventualmente commentare la questione "otto per mille agli organisti" sul blog "Liturgia & Musica".