Per sanare l'attuale stato della situazione organistica italiana

Tu sei qui

Autore: Giancarlo Parodi Presidente della "Associazione Italiana Organisti di Chiesa" dal 2007 al 2011

Sezione Articoli

Le pie illusioni di Giancarlo Parodi nel 1969

Alcune intelligenti ricette... rimaste lettera morta dopo mezzo secolo!...

Terzo Convegno Organistico Italiano (1969)
Ravenna RA
Italia



Gentili lettori,

giusto mezzo secolo fa, in seno al Terzo Convegno Organistico Italiano di Ravenna, un trentunenne Giancarlo PARODI
 dettava qualche sana ricetta utile «per sanare l'attuale stato della situazione organistica italiana»: non credo sarete stupiti nell'accorgervi che buona parte di quegli auspici sono rimasti - ahinoi - pure illusioni...

Grazie sempre per la cortese attenzione.

Paolo Bottini

www.magistercremonensis.it 

 

Cremona, il 24 dicembre 2019


* * *

PROPOSTE di GIANCARLO PARODI «per sanare l'attuale stato della situazione organistica italiana», estratte dalla più ampia relazione “Personalità artistica e professionale dell'organista” dettata al Terzo Convegno Organistico Italiano di Ravenna (estratto dagli atti ufficiali apparsi nel «Bollettino Ceciliano», Anno LXIV, Numero 4/5, Settembre /Dicembre 1969):

    • Qualificare meglio lo studio dell'organo nei Conservatori, curando maggiormente l'improvvisazione, la composizione e la preparazione agli impegni di chiesa. Inoltre sarebbe opportuna l'introduzione di una nuova materia complementare: esercitazioni pratiche di direzione corale (quanti organisti devono, a loro spese, imparare, da soli, la tecnica corale!...). Nelle Scuole diocesane è necessario soffermarsi con maggiore attenzione sulla formazione tecnico-artistica dell'alunno e, anche qui, introdurre delle esercitazioni di direzione corale. A volte capita di incontrare organisti, usciti dalle Scuole ceciliane, che sanno tutto sulla liturgia, e quando mettono le mani sulla tastiera, dimostrano rilevanti incertezze.


    • Il diploma conseguito in Conservatorio (o equipollente) sia riconosciuto da tutti i responsabili di parrocchie, basiliche, santuari, cattedrali, come titolo assolutamente preferenziale e l'Autorità competente controlli realmente l'applicazione di questa disposizione. Sarà utile, in questo caso, un sicuro censimento, possibile con la collaborazione delle segreterie di tutti gli Istituti musicali.
 

    • Si giunga, studiandone efficacemente i modi e i tempi, alla promulgazione di un accordo per i contratti professionali degli organisti che ne tuteli la dignità e ne garantisca a libertà e la stabilità in servizio e le provvidenze sindacali. Quanti parroci, con il pretesto d trattarci da liberi professionisti, intenzionalmente trascurano l'obbligo di assicurarci con la Previdenza sociale? I lavoratori dello spettacolo possiedono un libretto concesso dall'E.N.P.A.L.S. Sul quale il datore di lavoro deve applicare una marca assicurativa ad ogni servizio effettivamente prestato. Credo che ciò possa essere preteso anche da noi, come già Pio XII nella « Istruzione sulla musica sacra » del 3 settembre 1958 ha prescritto con gli art. 101, 102 e 103.
 

    • Non sia ammesso all'ufficio di organista di chiesa chi non abbia ottenuto l'abilitazione specifica concessa dall'Autorità Ecclesiastica competente: l'A.I.S.C. e, subordinatamente, le Commissioni diocesane. Propongo pure di studiare la possibilità di poter sostenere questi esami in più città affinché il candidato o il parroco non debbano accollarsi eccessive spese per un viaggio a Roma. Si scelgano idonee Commissioni giudicatrici che sappiano valutare le reali capacità e attitudini necessarie per un decoroso servizio liturgico. Si formi, con urgenza, una Commissione di studio per la scelta dei programmi d'esame che non dovrebbero escludere anche una prova di direzione di coro. All'uopo si promuova pure un'indagine fra tutti i Docenti di Conservatorio, Istituti musicali e Organisti diplomati con l'invio di una scheda opportunamente compilata (una simile iniziativa è già stata sperimentata con successo dagli insegnanti di musica nelle scuole medie).
 

    • Si compili una Carta dell'Organista come statuto morale per l'esercizio di una così nobile professione.
 

    • L'A.I.S.C. si assuma il compito d'istituire un "Albo degli Organisti" valido e vincolante a tutti gli effetti nei confronti dell'Autorità ecclesiastica ad ogni livello (diocesi, parrocchia, santuario, istituto ecc.) e come primo passo verso il riconoscimento civile dell'iniziativa.

Sono conscio delle difficoltà che incontreremo per far valere queste proposte, ma sono certo che, se ci terremo uniti per mezzo di frequenti e cordiali contatti anche sul piano personale, riusciremo ad ottenere qualche benevolo ed efficace miglioramento. [...]



 

 

contenuto inserito da: - Segreteria OrganieOrganisti.it