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  Le classi di organo del Conservatorio di Vienna

  Le composizioni per organo di Lucio Mosè Benaglia

 

Presentiamo qui le composizioni di Lucio Mosè BENAGLIA, musicista italiano che opera da tempo a Monaco di Baviera anche in qualità di organista della Comunità Cattolica Italiana. Alcune di queste composizioni sono per organo e sono adatte ad essere proposte in concerto o in occasioni liturgiche.

Tutti gli spartiti sono acquistabili presso numerosi negozi di musica online oppure visitando il sito www.benaglia-edition.com dove sono disponibili dettagliate informazioni sui brani oltre che diverse possibilità di ascolto degli stessi.

Al sito www.luciomosebenaglia.com sono invece disponibili ulteriori informazioni sul compositore ed il catalogo dettagliato della sua produzione musicale.

 

 

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  Lefébure-Wély nel secondo centenario della nascita

Per leggere l'articolo di Alberto Pedretti
scritto in occasione del secondo centenario della nascita
dell'organista e compositore francese
Louis J. A. Lefébure-Wély,
pregasi cliccare il seguente collegamento
http://www.lefeburewely.info

  Libreria musicale "Musica Musica"

  LINGIARDI (1875)

L'organo LINGIARDI (1875) della Basilica di VEROLANUOVA (BS), riformato nel 1914/15 da Giovanni Bianchetti in un organo a 3 manuali, ove fu titolare Arnaldo Bambini

  Liturgia Culmen et Fons Rivista a cura dell'associazione culturale "Amici della Liturgia" di Rovereto (TN)

  Lo strano mistero dell’Adagio Albinoni-Giazotto

 

 

Lo strano mistero dell’Adagio Albinoni-Giazotto

 

di Roberto Cocchis [*]

 

 

In mezzo ai non molti pezzi di musica classica che anche le persone incompetenti in materia riescono subito a riconoscere, un posto preminente è occupato dall’Adagio di Albinoni, una composizione che, prima o poi, nella vita, abbiamo ascoltato tutti. [...]

 

L’Adagio di Albinoni, contrariamente a ciò che si può credere, non è una melodia la cui fortuna sia iniziata presto. [...]

 

A dire il vero, però, sembra che l’Adagio, nei secoli passati, non sia stato mai nemmeno eseguito.

 

Il suo autore, il veneziano (di origini bergamasche) Tomaso ALBINONI, nato l’8 giugno 1671 e morto il 17 gennaio 1751, è una figura importante ma molto atipica del panorama musicale del suo tempo. [...]

 

Lo status di benestante e la buona salute anche in età avanzata gli permisero di compiere molti viaggi nel corso della sua vita, viaggi che gli fecero conoscere tutta Europa ma soprattutto la Germania, e in particolare la Sassonia, dove sembra che fosse molto apprezzato sia come uomo sia come artista. Ed era talmente legato alla Sassonia che lasciò proprio qui, a Dresda, custodite negli archivi della Biblioteca Nazionale Sassone, le partiture di diverse opere inedite. [...]

 

Verso la fine del 1945, a guerra finita, giunse a Dresda un musicologo italiano, nato a Roma nel 1910, Remo Giazotto. Il viaggio di Giazotto si doveva proprio al suo lavoro di quel periodo, ossia la ricostruzione dell’intero catalogo delle opere di Albinoni [...].

 

Comunque, durante lo sgombero delle macerie, erano stati rinvenuti dei frammenti di opere che la Biblioteca aveva conservato, nella speranza che potessero tornare comunque utili a qualcuno. Alcuni frammenti erano relativi proprio alle opere di Albinoni. Giazotto ne copiò il contenuto e, appena tornato in Italia, si mise al lavoro per vedere se poteva ricavarne qualcosa. [...]

 

Giazotto ritenne che i frammenti a sua disposizione fossero sufficienti a determinare il tipo di melodia che Albinoni aveva composto e si dedicò, negli anni successivi, a ricostruirla punto per punto. Infine, pubblicò il risultato del suo lavoro, nelle edizioni Ricordi.

 

Era il 1958 e il pezzo, l’Adagio in Sol minore per archi e organo, ebbe subito un successo enorme [...].

 

A questo punto, comincia il mistero. Se si va a fare una ricerca al riguardo sul web, ci si imbatte in una miriade di pagine per le quali l’Adagio di Albinoni è sicuramente un falso. Ma ci sono alcune cose che non tornano. [...]

 

Comunque, secondo questa versione, di Albinoni sarebbero state rinvenute al massimo le prime note della melodia, mentre il resto sarebbe tutta opera di Giazotto. Il quale ha voluto o beffarsi del mondo accademico con uno scherzo magistrale, forse per vendicarsi di qualcuno (non si sa chi), o si sarebbe inventato una singolare scorciatoia per avere successo come compositore. [...]

 

Una parte del mondo musicale sembra disposta a riconoscere che Giazotto abbia fatto quasi tutto da solo ma rifiuta di servirsi della parola “falso” perché, al tempo di Albinoni, una delle prassi più diffuse era appunto quella di elaborare brani musicali partendo da spunti altrui (lo faceva anche Albinoni stesso): quindi, Giazotto, seguendo questa prassi, avrebbe perfettamente rispettato lo spirito del compositore e del suo tempo. [...]

 

Resta, in ogni caso, il successo dell’Adagio, che non è stato mai minimamente scalfito da questa faccenda. Vero o falso, non si può negare che Giazotto abbia fatto un ottimo lavoro...

 

 

[*] BARESE DI NASCITA, NAPOLETANO DI ADOZIONE, VIVE IN PROVINCIA DI CASERTA E INSEGNA SCIENZE NEI LICEI. NEL FRATTEMPO HA RACCOLTO UNA BIBLIOTECA DI OLTRE 10.000 VOLUMI E COLTIVATO LE PASSIONI PER LA MUSICA E PER LA FOTOGRAFIA. HA PUBBLICATO UN'ANTOLOGIA DI RACCONTI (“IL GIARDINO SOMMERSO”) E UN ROMANZO (“A QUALUNQUE COSTO”).

 

 

 

  Lorenzo Pestuggia

 

Lorenzo PESTUGGIA è un musicista comasco attivo prevalentemente nel campo della musica liturgica.
Inizia la propria formazione musicale presso l'Istituto Magistrale "T. Ciceri" di Como, nella classe ad indirizzo pedagogico-musicale.
Ottenuta la maturità, si iscrive al "Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra" dove studia Canto Gregoriano (con A. Turco), organo (con Emanuele Vianelli) e composizione (con Luigi Molfino). Dopo il conseguimento del magistero in canto gregoriano, si diploma presso il Conservatorio "G. Verdi" di Como in "Musica corale e direzione di coro" (con Roberto Mucci). Nello stesso istituto consegue il diploma accademico in "Composizione" (con I. Fedele, G. Tedde, C. Ballarini e A. E. Negri).
Presso il Conservatorio "G. Cantelli" di Novara ottiene il dottorato in "Musica Sacra" magna cum laude (con mons. Massimo Palombella) con una tesi in "composizione per la liturgia".

Dal 2013 il Capitolo della Cattedrale di Como lo nomina “maestro di musica” del Duomo (organista titolare, conservatore dell’archivio musicale e collaboratore del maestro di Cappella della Cattedrale).

Insegna Teoria e Solfeggio, Organo e Canto Gregoriano presso la Scuola diocesana di musica e sacra liturgia "Luigi Picchi" di Como.

 

  LUCA BLASI

L'organo di "LUCA BLASI" della Basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma

  Luigi Ferdinando Casamorata

 

Luigi Ferdinando CASAMORATA nacque a Würzburg in Franconia il 16 maggio 1807. [...] Nel 1825 vinse il premio di composizione al concorso triennale dell'Accademia di Belle Arti; [...]. Nel 1828 fu eletto accademico onorario dell'Accademia di Belle Arti. Dedicatosi alla composizione e alla musicologia, divenne direttore della Gazzetta musicale di Firenze [...]. Divenne maestro di cappella dall'Accademia di Belle Arti nel 1841 [...].

Nel 1859 fu eletto consigliere comunale di Firenze e nello stesso anno ebbe l'incarico di riorganizzare le scuole musicali [...]. Nel 1862 fondò l'Istituto musicale di Firenze (oggi Conservatorio "Luigi Cherubini), del quale fu nominato Presidente, carica che mantenne fino alla morte avvenuta a Firenze il 24 settembre del 1881.

[...] Il C. coltivò numerosi interessi culturali, emergendo nella critica musicale e nella composizione, e sebbene sia oggi ricordato unicamente per le sue opere a carattere musicologico, dedicò molto tempo alla composizione, scrivendo [alcune] opere teatrali, [...] 14 messe, [...] a 4 voci con orchestra e a 3 voci con organo, 3 offertori, 6 graduali, 2 Benedictus, 2 salmi e varii mottetti. [Scrisse inoltre diverse pagine per orchestra, tra cui] si annoverano 4 sinfonie, [e diversa musica da camera per archi e fiati, nonché] pezzi didattici e brani di musica vocale.

Particolare interesse rivestono numerose pubblicazioni legate alla sua attività di musicologo, [che ebbe modo di far pubblicare sulla Gazzetta musicale di Milano , di cui fu collaboratore] dal 1842, anno in cui la rivista venne fondata [...].

La sua esperienza didattica come direttore dell'Istituto musicale di Firenze lo indusse inoltre a scrivere un Manuale di armonia e un Corso dicanto corale, il primo pubblicato a Firenze nel 1876, il secondo inedito [...] e a impostare l'educazione musicale dei giovani secondo criteri nuovi e più razionali.

Esperto anche di strumenti antichi, pubblicò nel 1861 a Firenze una relazione sugli Strumenti musicali dell'Esposizione italiana del 1861; scrisse un saggio sulla costruzione dell'organo, proponendo l'uso dell'elettricità e del ferro e, nel 1873, pubblicò a Firenze il volume Originestoria e ordinamento del Reale Istituto musicale fiorentino. Nei numerosi saggi critici, pubblicati in periodici del tempo, dimostrò un'ampia conoscenza delle opere di Ch. Burney, J. N. Forkel, F.-J. Fétis, R. G. Kieswetter, Ch. E. Coussemaker, dimostrando di possedere una salda preparazione scientifica. [...].

 

 

[Il profilo biografico completo di Luigi Ferdinando Casamorata, a cura di Clara Gabanizza per il Dizionario Biografico degli Italiani, si può leggere online cliccando il collegamento sotto riportato]

 

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