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  Organo della Sala Musicale "Giardino" di Crema (CR)

 

 

Organo della Sala Musicale "Giardino" di Crema (CR) progettato da Pietro PASQUINI

 

Organo costruito tra il 2005 e il 2010 e costituito da vari elementi eterogenei, in particolare riutilizzando parte di un organo costruito da Vittore Ermolli di Varese verso la fine del XIX secolo.

Progettazione: Pietro Pasquini.

Montaggio: Pietro Pasquini e Franco Pagliari.

Intonazione, accordatura e restauro delle canne antiche: Ilic Colzani.

Restauro somieri, mantici, pedaliera, canne di legno: Ettore Bastici, Ermes Cattaneo.

Costruzione somiere organo positivo, catenacciatura, canne in legno del flauto tappato: Giuseppe Tisi.

Costruzione canne nuove metalliche: Luca Scotti.

Costruzione cassa e carpenteria: Roberto Alberti, Lusardi Restauri, Emilio Bricchi.

 

Due tastiere nuove con diatonici placcati in ebano e cromatici in osso di 58 tasti (Do1-La5), quella superiore comanda il Grand’Organo, quella inferiore il Positivo.

Pedaliera originale piana parallela di 27 pedali (Do1-Re3, reali).

Registri azionati da manette spostabili orizzontalmente, ad incastro, poste su due colonne a destra della consolle. Divisione tra Bassi e Soprani ai tasti Si2/Do3.

Somiere a vento per il Grand’Organo, a tiro per il Positivo.

Manticeria composta da due mantici a cuneo originali posti sopra la cassa dell’organo ed alimentati da elettroventilatore. Un mantice a lanterna posto all’interno dell’organo per l’alimentazione del Positivo collocato sotto di esso, alimentato da elettroventilatore indipendente.

Temperamento inequabile: 3 quinte pure (Lab - Mib -Sib - Fa), 2 quinte temperate a 1/6 di comma sintonico (Fa - Do - Sol), 6 quinte temperate a 1/8 di comma sintonico (Sol - Re - La - Mi - Si - Fa# - Do#) e una quinta larga di 2 cent (Do# - Sol#).

 

Disposizione fonica:

 

1- Principale I Bassi *

2- Principale I Soprani *

3- Principale II Bassi * (prima ottava derivata dai Contrabbassi)

4- Principale II Soprani *

5- Ottava Bassi *

6- Ottava Soprani *

7- Quintadecima Bassi *

8- Quintadecima Soprani *

9- Decima nona *

10- Vigesima seconda *

11- Vigesima sesta

12- Vigesima nona

13- Contrabasso * (Pedale)

14- Basso 8’ (Pedale)

15- Flauto in duodecima Bassi

16- Flauto in duodecima Soprani

17- Flauto in quintadecima Soprani

18- Cornetto Soprani (XVII)

19- Viola Bassi *

20- Voce umana Soprani *

21- Fagotto Bassi

22- Tromba Soprani

23- Flauto a cuspide 4’

24- Flauto tappato 8’ (Positivo)

25- Flutta in ottava * (Positivo)

26- Quintadecima (Positivo)

27- Violoncello 8’ (Positivo) [registro costruito e intonato da Francesco Zanin]

 

28- Bordone 8’ Bassi

29- Bordone 8’ Soprani

30- Tromboni 8’ (Pedale)

 

Accessori: Unione tastiere a cassetto, spingendo verso l’interno la tastiera inferiore.

Pedaletti: Unione II-Pedale, Cornetto (registri da 15 a 18), Ripieno (registri da 1 a 13).

 

I registri contrassegnati con l’asterisco (*) sono composti da canne antiche.

 

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Peccato non ci sia nemmeno un organo italiano nella "preview delle foto"...

  Padre Davide da Bergamo

[Padre Davide da Bergamo (1791-1863), il più grande organista del Risorgimento, ritratto in una litografia di Giulio Wenk]

 

 

Padre Davide da Bergamo (al secolo Felice Moretti) nacque a Zanica (Bergamo) il 21 gennaio del 1791. [...] a Bergamo cominciò lo studio dell'organo nel 1806 sotto la guida prima di Davide Bianchi, poi di Antonio Gonzales, per passare indi a Giovanni Simone Mayr per la composizione, avendo come condiscepolo, tra gli altri, Gaetano Donizetti.

 

Dal 1808 al 1812 ricoprì l'incarico di organista nella parrocchiale di Torre Boldone (Bergamo), per passare subito dopo a Zanica, dove rimase tre anni (1812-14); fu quindi chiamato per lo stesso ufficio alla collegiata di Gandino (Bergamo), dove iniziò il servizio nel 1815.

 

Spinto da vocazione religiosa, a metà del 1818 egli abbandonava Gandino e il 25 luglio dello stesso anno entrava nel convento dei frati minori osservanti di S. Maria di Campagna a Piacenza, [...] nel 1819 emetteva i voti solenni, per ricevere infine [...] l'ordinazione sacerdotale [a] Pontremoli.

 

Pochissimo tempo dopo aver iniziato la vita religiosa, il 22 novembre del 1818 padre Davide Maria da Bergamo (questo era il nome completo assunto come religioso) inaugurava il nuovo monumentale organo Serassi della cattedrale di Piacenza [oggi non più esistente]; [...]. Iniziava anche, così, una lunga e fortunata carriera di organista e collaudatore che doveva condurlo un po' dappertutto in Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia; attività che soltanto una estesa ricerca capillare negli archivi parrocchiali permetterà di ricostruire, dato che poco prima di morire lo stesso Padre Davide bruciò tutto quanto lo riguardava (lettere, progetti, collaudi, opuscoli, programmi); quello che è sfuggito è ben poca cosa e si conserva attualmente nell'archivio dei convento di S. Maria di Campagna a Piacenza [tutto censito in un dettagliatissimo catalogo a cura di Marco Ruggeri per i tipi di Olschki].

 

Per lo svolgimento della sua tanto applaudita attività di organista, Padre Davide scrisse una cospicua serie di composizioni, [...], si tratta di una produzione destinata principalmente a commentare alcuni momenti della messa tradizionalmente affidati all'organo, [...]. In tutte queste pagine - variamente articolate secondo i modelli delle forme operistiche (dalla sinfonia all'aria, dal recitativo alla cavatina) - il linguaggio musicale è quello che predominava in Italia tra Cimarosa, Paisiello e Mayr da una parte e Donizetti e Rossini dall'altra; la scrittura è tuttavia rivolta a sfruttare con estro e sagacia le possibilità timbriche della colorita tavolozza sonora dell'organo di scuola lombarda ottocentesca: [...].

Padre Davide da Bergamo morì a Piacenza il 24 luglio 1863.

[...]

 

Durante la vita Padre Davide da Bergamo non si preoccupò di divulgare per la stampa le sue composizioni; le poche edizioni da lui curate comprendono una minima parte della sua produzione e hanno per lo più il carattere di pubblicazioni occasionali come i Quindici pezzi di musica pel nuovo e magnifico organo della chiesa ducale di SMaria di Campagna in Piacenza [...]; presso lo stesso editore apparvero anche i 72 versetti musicali in tutti i modi maggiori e minori [...], così come i 24 versetti per organo (nn. 15.387-90); La vera piva montanara ad imitazione del baghetto (n. 15.391) e Due pezzi sacri (n. 82.482: Marcia e 82.516: Pastorale popolare).

Significative anche le edizioni curate, sempre a Milano, da Francesco Lucca (fra tutte, la celebre Sinfonia col tanto applaudito inno popolare che utilizza l'inno imperiale austriaco di  Haydn, [...].

 

Solo dopo la morte di Padre Davide si ebbe un'edizione sistematica della sua opera organistica a cura del confratello ed allievo padre Leone da Codogno presso l'editore milanese Domenico Vismara: nella prima annata (1865-66) vennero pubblicate in 24 fascicoli quarantotto composizioni più tre gruppi di sei versetti ciascuno; nella seconda, una trentina di composizioni sacre su testo latino o italiano, la maggior parte per coro virile (due tenori e basso, nn. 3601-27); nella terza annata (1867-68), infine, quarantuno composizioni organistiche più quattro serie di versetti (di dodici, di sette e due di sei ciascuna, nn- 3801-44).

[...]

 

 

  Paola Talamini

Paola Talamini, dal 1999 organista titolare della Basilica della Salute in Venezia.

 

  PAOLO BOTTINI

organista (Cremona)

  Paolo Bottini suona Debussy a Roma nella chiesa di S. Gioacchino ai Prati

 

PER VISUALIZZARE IL PROGRAMMA DEL
CONCERTO DI PAOLO BOTTINI
NELLA CHIESA DI S. GIOACCHINO AI PRATI
DOMENICA 9 SETTEMBRE 2018 alle ore 17,

CLICCARE IL COLLEGAMENTO SOTTOSTANTE!

 

 

  Paolo Delama

 

Paolo DELAMA si è diplomato in Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano e in Musica corale e Direzione di coro presso il Conservatorio  "F.E. Dall'Abaco di Verona. È socio dell'Associazione Organistica Trentina per la quale ha curato la catalogazione tecnico-descrittiva del patrimonio organario della provincia di Trento. Ha condotto numerose trasmissioni radiofoniche di interesse musicale. È addetto alla Musica Sacra per l'Arcidiocesi di Trento. [curriculum completo cliccando il sotto riportato collegamento]

 

  Peeter Cornet

 

Peeter Cornet, organista e compositore fiammingo nato a Bruxelles intorno agli anni Settanta del secolo XVI ed ivi morto il 27 marzo 1633) proveniva da una famiglia di musicisti (violinisti, cantanti e organisti). Nella sua città natale fu in servizio come organista prima nella chiesa di S. Nicola (1603/1606) poi presso la corte di Alberto d'Austria, sicuramente dal 1612 al 1618. Nel 1615 è testimoniata una sua perizia all'organo della Cattedrale di S. Rombaldo a Malines. [per leggere un profilo biografico più dettagliato, cliccare il sotto riportato collegamento]

 

* * *

 

 

  Per un ritratto bio-bibliografico di Vincenzo Antonio PETRALI (1830-1889)

 

Convegno su

 

Vincenzo Antonio PETRALI

 

31 Maggio 2013

Centro Comunale di Cultura di Valenza Po (AL)

 

 

 

Prof. Michele Bosio

Per un ritratto bio-bibliografico di Vincenzo Antonio Petrali

 

M° Arturo Sacchetti

Vincenzo Antonio Petrali: l'uomo, il compositore, l'interprete ed il didatta

 

M° Andrea Macinanti

Da Petrali a Bossi: il passaggio del testimone

 

Ing. Giuseppe Monari

La riscoperta discografica di Tactus del patrimonio organistico e organario italiano

 

M° Giulio Piovani

La “riesumazione” di Petrali: evoluzione di un progetto ardito e necessario

 

 

ESTRATTO DELL'INTERVENTO DI MICHELE BOSIO Per un ritratto bio-bibliografico di Vincenzo Antonio Petrali:

 

1. Premessa

Cercare di condensare in poco spazio una vita straordinaria come quella di Vincenzo Antonio Petrali è compito assai arduo, ma ci proveremo lo stesso; partendo non dall’inizio, bensì dalla fine. 

 

 

2. Gli estremi si toccano

Il 24 novembre 1889 – dopo breve malattia di natura epatica – il Nostro si spense all’età di 57 anni a Bergamo. La Chiesa che egli aveva sempre servito – arricchendo con grande musica la celebrazione dei sacri riti – purtroppo non gli rese i doverosi onori funebri, macchiandosi così di un gravissimo torto. 

Nel 1883 il Petrali – rimasto vedovo di Maria Ottolini di Crema – sposò in seconde nozze Carolina Cicognara di Bergamo con rito civile, poiché di religione protestante. Cosicché, alla sua morte, i ministri del culto vietarono il funerale religioso e impedirono la sua tumulazione, accanto alle salme cristiane, nel cimitero di Bergamo. 

 

Leggiamo, infatti, ne «La Provincia», XI, n. 142 (27 novembre 1889) il seguente inciso, tratto a sua volta da «La Gazzetta di Bergamo»: 

 

«[...] Noi sappiamo – scrive la Gazzetta di Bergamo – che il direttore del nostro Conservatorio, il comm. Cagnoni [Antonio], i professori e gli artisti della città nostra volevano rendere al caro estinto un tributo d’affetto e di onore coll’esecuzione d’una messa funebre dello stesso comm. Cagnoni. Ma qui viene il brutto: il Petrali era ammogliato civilmente con una protestante, e perciò dai ministri del Dio della misericordia e del perdono si nega una prece e l’ingresso della sua salma nel sacro tempio. Non basta. Quegli artisti che osassero cantare sul feretro, non saranno chiamati in avvenire a prendere parte alle sacre funzioni. Né basta ancora. La salma non può essere tumulata entro i recinti della sacra dimora dei defunti, e tutto questo per colui che tanto e più d’ogni altro aveva contribuito a rendere più solenni le sacre funzioni e ad elevare al cielo nel tempio del Signore.» 

 

Le notizie biografiche sul Petrali sono piuttosto esigue e quasi tutte sparpagliate, il piccolo (8 pagine), ma prezioso volume di Aristide Dragoni – Vincenzo Petrali, Bergamo, Istituto di Arti Grafiche, 1899 – è probabilmente l’opera su cui si sono basate tutte le successive biografie. 

Riportiamo di seguito una selezione della bibliografia storica su Petrali dal 1889 sino al 1952, anno in cui il musicologo Federico Mompellio dedicò a Petrali il primo attendibile ed esauriente profilo biografico all’interno dell’imprescindibile monografia su M. Enrico Bossi [Marco Enrico Bossi, Milano, Hoepli, 1952]. 

 

- Necrologio in «Atti dell’Accademia dell’Istituto Musicale di Firenze», XXVIII (1890), p. 22.

- Necrologio in «Musica Sacra» XIV (1890), p. 25.

- Aristide Dragoni, Vincenzo Petrali, Bergamo, Istituto di Arti Grafiche, 1899.

- Vittorio Scotti, Vincenzo Petrali in «Cremona», II (1930), n. 6, pp. 351-354.

- Giulio Cesare Paribeni, Luigi Orsini, Ettore Bontempelli, M. E. Bossi il compositore-l’organista-l’uomo-l’organo in Italia, Milano, Erta,1934.

- Azio Samarani, Commemorazione di Vincenzo Petrali nel cinquantenario della morte, Crema, Tipografia La Moderna, 1940.

- Federico Mompellio, Marco Enrico Bossi, Milano, Hoepli,1952.

 

Mompellio è anche il primo studioso a chiarire l’esatto anno di nascita di Petrali, non il 22 gennaio del 1832, bensì del 1830:  «L’anno 1832, dato dai dizionari musicali – scrive il Mompellio – è errato; è invece esatto il 1830, secondo il certificato di nascita». 

 

Il musicologo genovese attinse dalla stampa coeva all’attività di Petrali – soprattutto dalle recensioni del famoso critico Filippo Filippi – ed ebbe anche la possibilità di consultare direttamente Ettore Petrali Cicognara, generale dell’esercito italiano (con predilezione per la composizione, si vedano i diversi brani pubblicati nelle annate de «L’Organista Liturgico», Bergamo, Carrara), nato dal primo matrimonio di Vincenzo con Maria Ottolini di Crema e adottato in seguito da Carolina Cicognara. In possesso dei documenti paterni, con tutta probabilità, Ettore poté sottoporre al Mompellio diverse fonti. Vale la pena ricordare che – negli anni 1936, 1940 e 1961 – il Petrali-Cicognara donò alla Civica Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo un fondo musicale – che ha preso poi il suo nome – consistente in 61 pezzi tra autografi, copie manoscritte e pubblicazioni musicali del padre. 

 

Nonostante Mompellio avesse già chiarito nel 1952 la svista sul vero anno di nascita del Petrali, l’errore ha continuato a perpetuarsi negli anni a venire sino ai giorni nostri. 

Nell’autunno del 1909 a Crema si formò un Comitato Esecutivo a favore del ricordo marmoreo a Vincenzo Petrali, e venne promossa una serie di concerti presso il Teatro “Sociale”. Il ricavato sarebbe servito, appunto, per l’erezione di un busto commemorativo. 

Il 6 luglio del 1913, venne inaugurato a Crema il tanto desiderato busto in memoria di Petrali. All’epoca si trovava – accanto al busto del cugino Giovanni Bottesini – sopra uno dei due pilastri dell’andito che conduce agli uffici del Municipio; e oggi giace quasi dimenticato – di nuovo accanto a quello del cugino – nel chiostro del Museo Civico di Crema (ex-Convento Sant’Agostino). Sta scritto nella lapide al di sotto di esso: 

 

VINCENZO PETRALI 

MUSICISTA 

CHE PER FERVIDA FANTASIA 

ACCOPPIATA AD ALTO MAGISTERO D’ARTE 

ACQUISTÒ FAMA DURATURA 

DI PRINCIPE DEGLI ORGANISTI 

LA SUA CITTÀ NATALE 

ORGOGLIOSA E MEMORE 

NACQUE NEL 1832 – MORÌ NEL 1889 

INAUGURATO 6-7-1913 

 

Anche qui l’anno – inciso nell’immortale marmo – vivifica, attraverso gli occhi del lettore, un palese errore duro a morire. [...]

 

*** per leggere l'articolo completo, cliccare il collegamento qui sotto riportato ***

 

 
 
 

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