Organo e Liturgia

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Giovanni Paolo II: «ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica»

Le comunità cristiane devono fare "un esame di coscienza" per evitare "sbavature di stile, forme trasandate, musiche e testi sciatti" nella celebrazione liturgica. Lo ha detto Giovanni Paolo II durante la catechesi dell'udienza del mercoledì. "La liturgia unisce i due santuari - ha detto Wojtyla - il tempio terreno e il cielo infinito, Dio e l'uomo, il tempo e l'eternità". "E' dunque necessario - ha aggiunto - scoprire e vivere costantemente la bellezza della preghiera e della liturgia. Bisogna pregare Dio non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso".

«Quei ritmi da dopolavoro»

MONSIGNOR Pablo Colino, il Papa ha chiesto ieri «un esame di coscienza» alla comunità cristiana sulla musica sacra. Lei che dall’80 è il maestro di cappella della basilica di S. Pietro (Cappella Giulia) e da oltre 40 anni è istruttore dei cori della Filarmonica Romana, cosa pensa di questo richiamo?

In chiesa torni la bellezza della musica e del canto

IL PAPA ha oggi esortato i fedeli cattolici a ridare un posto di primo piano alla musica e al canto durante la messa, ma non— ha ammonito — in modo sciatto e trasandato. «Bisogna pregare Dio — ha detto ieri mattina durante l'udienza generale in Vaticano — non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso». «A questo proposito — ha spiegato — la comunità cristiana deve fare un esame di coscienza perché ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica e del canto.

Cantate inni con arte!

Sala Stampa Vaticana - 26 febbraio 2003 - Udienza generale
CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Salmo 150 - Ogni vivente dia lode al Signore
Lodi della domenica della 4a settimana (Lettura: Sal 150, 1-5)

«Mane nobiscum Domine»

17. Mistero grande, l'Eucaristia! Mistero che dev'essere innanzitutto ben celebrato. Bisogna che la Santa Messa sia posta al centro della vita cristiana, e che in ogni comunità si faccia di tutto per celebrarla decorosamente, secondo le norme stabilite, con la partecipazione del popolo, avvalendosi dei diversi ministri nell'esercizio dei compiti per essi previsti, e con una seria attenzione anche all'aspetto di sacralità che deve caratterizzare il canto e la musica liturgica.

Giovanni Paolo II e la Musica Sacra

1. Mosso dal vivo desiderio “di mantenere e di promuovere il decoro della Casa di Dio”, il mio Predecessore san Pio X emanava, cento anni fa, il Motu proprio Tra le sollecitudini, che aveva come oggetto il rinnovamento della musica sacra nelle funzioni del culto. Con esso egli intendeva offrire alla Chiesa concrete indicazioni in quel vitale settore della Liturgia, presentandole “quasi a codice giuridico della musica sacra”[1].

La Bellezza salverà il mondo

"[...] è divenuto sempre più percepibile il pauroso impoverimento che si manifesta dove si scaccia la bellezza e ci si assoggetta solo all'utile. L'esperienza ha mostrato come il ripiegamento sull'unica categoria del "comprensibile a tutti" non ha reso le liturgie davvero più comprensibili, più aperte, ma solo più povere. Liturgia " semplice " non significa misera o a buon mercato: c'è la semplicità che viene dal banale e quella che deriva dalla ricchezza spirituale, culturale, storica".

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