Organo e Liturgia

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Vaticano: da Cavaillé-Coll ad Allen

Dopo l'abortito progetto (1875) dell'organaro francese Aristide Cavaillé-Coll per un grandioso organo da elevarsi sulla controfacciata della Basilica di San Pietro in Vaticano... siamo giunti (Natale 2017) alla "sontuosa" miseria di un elettrofono statunitense: davvero non vi era soluzione migliore?... Il pensiero corre spontaneo verso l'organo maggiore della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi unitamente a quello "corale" sistemato nel presbiterio sopra gli stalli...

Luigi Picchi in memoriam



Nel giorno anniversario della nascita del maestro di cappella e organista (dal 1928 alla morte) del Duomo di Como

LUIGI PICCHI
(Sairano, 27 settembre 1899 – Como, 12 agosto 1970)

Una guida per l'organista liturgico

Gli organisti liturgici alla ricerca di un’identità e di un nuovo impiego - 

La santità dell'organista

Regole professionali e spirituali per l'organista di chiesa - 

Giovanni Paolo II: la musica sacra favorisce l'attiva partecipazione

4. «A proposito poi delle diverse realtà implicate nella celebrazione liturgica, un'attenzione speciale la Costituzione presta all'importanza della musica sacra. Il Concilio la esalta indicandone quale fine "la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli". In effetti, la musica sacra è un mezzo privilegiato per facilitare una partecipazione attiva dei fedeli all'azione sacra, come già auspicava il mio venerato predecessore San Pio X nel Motu proprio Tra le sollecitudini, del quale quest'anno ricorre il centenario.

Giovanni Paolo II sulla "partecipazione attiva"

«Partecipazione attiva significa certamente che nei gesti, nelle parole, nei canti e nei servizi, tutti i membri della comunità prendono parte a un atto di culto che non è affatto inerte o passivo. Tuttavia, una partecipazione attiva non impedisce la passività attiva del silenzio, dell'immobilità e dell'ascolto: di fatto la richiede. I fedeli non sono passivi, per esempio, quando ascoltano le letture o l'omelia o seguono le preghiere del celebrante e i canti e la musica della liturgia. Queste sono esperienze di silenzio e d'immobilità, ma sono a modo loro anche profondamente attive.

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